ELEMENTA CHEMIAE - J.C.Barchusen . I Parte
Johann Conrad Barchusen sostiene che questa incisione e le altre che seguiranno, sono state copiate da un manoscritto di un monastero benedettino svevo. Johannes Fabricius, l'autore di Alchimia, L'Arte Regia nel simbolismo medievale ( Traduzione di Paolo Lucarelli,Introduzione all'edizione Italiana di Gianfranco De Turris ), cercò questo manoscritto per 10 anni e lo trovò nel 1968 a New York , presso la Sidney M.Edelstein Foundation Library dal titolo : The Crowne of Nature. Il manoscritto si riferisce al Rosarium Philosophorum ( 1550) e il suo primo acquarello copia probabilmente una xilografia Della Trasmutazione Metallica sogni tre( 1599) di Giovanni Battista Nazari. E' possibile datare il manoscritto all'inizio del XVII° secolo.
Questa è la prima delle 19 tavole incise su rame , stampate sull' Elementa Chemiae di J.C. Barchusen ,sulle quali è rappresentato l'intero opus alchemicum . Nella prima illustrazione, Tavola 1 , spicca il " figlio dei filosofi" circondato da un drago , da un rospo , da un leone e da un pellicano. Sono indicati inoltre, i 4 Elementi : Fuoco, Acqua , Aria e Terra che , come insegna Eugène Canseliet, sono a fondamento di tutta la creazione . Il leone ha 2 code e viene riproposto al centro del blasone dell'Arte Reale nella Tavola 4 . Nella Tavola 3 è rappresentata la prima materia .
Sul dragone così si esprime l'Adepto Fulcanelli nelle Dimore Filosofali,vol. I : " E' il nostro arsenico, la cadmia ,l'antimonio, il tartaro.....Lo si chiama ancora dragone nero coperto di scaglie, serpente velenoso ,figlia di Saturno. Questa sostanza primaria ha visto la sua evoluzione interrotta per l'interposizione e penetrazione di un solfo infetto e combustibile che impasta il puro mercurio , lo trattiene e lo coagula. Benché questo sia interamente volatile, questo mercurio primitivo , corporificato sotto l'azione essiccativa del solfo arsenicale, prende l'aspetto di una massa solida, nera, densa e fibrosa."
Nello stesso capitolo della Salamandra di Lisieux , Fulcanelli precisa :" Un interessante gruppo allegorico composto da un leone vis-à- vis ad una leonessa. ........ il leone e la leonessa , principio maschile e virtù femminile, riflettono l'espressione fisica delle due nature , di forma simile ma di proprietà contrarie ,che l'arte deve eleggere all'inizio della pratica. Dalla loro unione , compiuta secondo certe regole segrete, proviene questa doppia natura , materia mista che i saggi hanno nominato androgine , il loro ermafrodita o Specchio dell'Arte." In questo modo l' Adepto disegna mirabilmente il leone dalla doppia coda - dal doppio sesso - delle Tavole 1 e 4 .
Da L'Alchimia di Eugène Canseliet : << All'inizio della sua creazione , l'artista , allo stesso modo di Dio, deve disporre della materia nel suo caos . Certo l'affermazione non è solo nostra ,dato che il Filalete la enunciò, più di trecento anni fa , nel suo Introitus nel V capitolo" Il Caos dei Saggi"...................Ecco dunque il precetto formulato dall'Adepto inglese che , riassume subito dopo, i primi versetti del Libro della Genesi: " Il figlio dei Filosofi ascolterà i Saggi che concludono unanimemente che bisogna assimilare quest'opera alla Creazione dell'Universo" >> Tavola 5
Segue :" Ecco che ho pubblicato onestamente la verità: in effetti il nostro Cahos è come una terra minerale, considerando la sua coagulazione , e tuttavia è un'aria volatile, perché all'interno , nel suo centro, è il Cielo dei Filosofi e il centro, è realmente astrale irradiando la terra con la sua luce sino alla superficie." Ancora:" Il Caos del filosofo è davvero una terra minerale,un minerale, più precisamente un sulfuro: ma ciò che Filalete non dice è che bisogna restituire a questa materia bruta lo spirito vitale , indispensabile e latente ,che possedeva nella miniera , quando il gran Principio la spingeva dal centro alla periferia "
Il Caos dei Filosofi di cui alla Tavola 1 " in parte fisso e in parte volatile, che la maturazione susseguente eleverà al grado di perfezione del grande Elixir " Fulcanelli , Dimore Filosofali II.
Infine la Tavola 2 presenta nella mano sinistra dell'Onnipotente il globo terrestre sormontato da una croce . E' il Mercurius philosophorum di J. Fabricius , il Vitriol di Basilio Valentino, il Leone Verde di Ripley, il Caput mortuum : in una parola la vera incognita del gran problema .
A seguire il blasone di Eugène Canseliet dove al centro spicca il globo terrestre coronato dalla croce , dove 2 frecce indicano il globo crucifero e tre stelle a sei punte ornano lo scudo : " Noterete dunque, proseguì rivolgendosi a Pirofilo, che la materia Filosofica, o il Mercurio dei Filosofi, è una vera semenza, la quale sebbene omogenea nella sua sostanza , non rinuncia ad essere di natura doppia, cioè partecipa egualmente alla natura del solfo e a quella del mercurio metallico, intimamente e inseparabilmente uniti, di cui uno ha il ruolo di maschio e l'altro di femmina" Il Trionfo Ermetico
Sul dragone così si esprime l'Adepto Fulcanelli nelle Dimore Filosofali,vol. I : " E' il nostro arsenico, la cadmia ,l'antimonio, il tartaro.....Lo si chiama ancora dragone nero coperto di scaglie, serpente velenoso ,figlia di Saturno. Questa sostanza primaria ha visto la sua evoluzione interrotta per l'interposizione e penetrazione di un solfo infetto e combustibile che impasta il puro mercurio , lo trattiene e lo coagula. Benché questo sia interamente volatile, questo mercurio primitivo , corporificato sotto l'azione essiccativa del solfo arsenicale, prende l'aspetto di una massa solida, nera, densa e fibrosa."
Nello stesso capitolo della Salamandra di Lisieux , Fulcanelli precisa :" Un interessante gruppo allegorico composto da un leone vis-à- vis ad una leonessa. ........ il leone e la leonessa , principio maschile e virtù femminile, riflettono l'espressione fisica delle due nature , di forma simile ma di proprietà contrarie ,che l'arte deve eleggere all'inizio della pratica. Dalla loro unione , compiuta secondo certe regole segrete, proviene questa doppia natura , materia mista che i saggi hanno nominato androgine , il loro ermafrodita o Specchio dell'Arte." In questo modo l' Adepto disegna mirabilmente il leone dalla doppia coda - dal doppio sesso - delle Tavole 1 e 4 .
Da L'Alchimia di Eugène Canseliet : << All'inizio della sua creazione , l'artista , allo stesso modo di Dio, deve disporre della materia nel suo caos . Certo l'affermazione non è solo nostra ,dato che il Filalete la enunciò, più di trecento anni fa , nel suo Introitus nel V capitolo" Il Caos dei Saggi"...................Ecco dunque il precetto formulato dall'Adepto inglese che , riassume subito dopo, i primi versetti del Libro della Genesi: " Il figlio dei Filosofi ascolterà i Saggi che concludono unanimemente che bisogna assimilare quest'opera alla Creazione dell'Universo" >> Tavola 5
Segue :" Ecco che ho pubblicato onestamente la verità: in effetti il nostro Cahos è come una terra minerale, considerando la sua coagulazione , e tuttavia è un'aria volatile, perché all'interno , nel suo centro, è il Cielo dei Filosofi e il centro, è realmente astrale irradiando la terra con la sua luce sino alla superficie." Ancora:" Il Caos del filosofo è davvero una terra minerale,un minerale, più precisamente un sulfuro: ma ciò che Filalete non dice è che bisogna restituire a questa materia bruta lo spirito vitale , indispensabile e latente ,che possedeva nella miniera , quando il gran Principio la spingeva dal centro alla periferia "
Il Caos dei Filosofi di cui alla Tavola 1 " in parte fisso e in parte volatile, che la maturazione susseguente eleverà al grado di perfezione del grande Elixir " Fulcanelli , Dimore Filosofali II.
Infine la Tavola 2 presenta nella mano sinistra dell'Onnipotente il globo terrestre sormontato da una croce . E' il Mercurius philosophorum di J. Fabricius , il Vitriol di Basilio Valentino, il Leone Verde di Ripley, il Caput mortuum : in una parola la vera incognita del gran problema .
A seguire il blasone di Eugène Canseliet dove al centro spicca il globo terrestre coronato dalla croce , dove 2 frecce indicano il globo crucifero e tre stelle a sei punte ornano lo scudo : " Noterete dunque, proseguì rivolgendosi a Pirofilo, che la materia Filosofica, o il Mercurio dei Filosofi, è una vera semenza, la quale sebbene omogenea nella sua sostanza , non rinuncia ad essere di natura doppia, cioè partecipa egualmente alla natura del solfo e a quella del mercurio metallico, intimamente e inseparabilmente uniti, di cui uno ha il ruolo di maschio e l'altro di femmina" Il Trionfo Ermetico
QUAND SEL Y EST
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