IL DUOMO DI MODENA , IL SANTO GRAAL E LA METOPE ERMETICA. SESTA E ULTIMA PARTE.
Possiamo definire il Duomo di Modena una antologia di bassorilievi ermetici dove , a riferimenti classici come la Sirena qui raffigurata, si frappongono composizioni simboliche assolutamente originali . A queste sorprendenti combinazioni si risponde spesso con interpretazioni risibili al fine di " liberarsi" del Medioevo che , pervaso da valori spirituali , si muove in un atmosfera allegorica.
" Σειρῆνες, Sirenes o Sirēnae dove σείρ , seir ,Sole e ενη, ene, Luna così vi sono associati i due astri filosofici . L'oro immaturo e l'argento vivo appaiono uniti perfettamente nella Sirena. " ( Eugène Canseliet - Due Luoghi Alchemici e Alchimia simbolismo ermetico e pratica filosofale ).
" Σειρῆνες, Sirenes o Sirēnae dove σείρ , seir ,Sole e ενη, ene, Luna così vi sono associati i due astri filosofici . L'oro immaturo e l'argento vivo appaiono uniti perfettamente nella Sirena. " ( Eugène Canseliet - Due Luoghi Alchemici e Alchimia simbolismo ermetico e pratica filosofale ).
Nel trattato dell' " Azoth ou la moyen de faire l'or caché " di Basilio Valentino : " Io sono la Dea che eccelle in bellezza e di grande razza, nata dal nostro Mare .........dalle mie mammelle zampillano il latte e il sangue ( .... nel mare << bouillante >> - ribollente - E. Canseliet ) , cotte queste due cose fino a quando sono convertite in oro e in argento sormontano le altre; io rendo ricco chi mi possiede"
Fulcanelli precisa sulla sirena bicaudata : " Ora la sirena , mostro favoloso e simbolo ermetico, serve a caratterizzare l'unione del solfo nascente che è il nostro pesce ( remora) e del mercurio comune chiamato vergine, nel mercurio filosofico o sale di saggezza."
NIGRA SUM SED FORMOSA
"Io sono scura, ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come le cortine di Salomone." Cantico dei Cantici 1:5
Fulcanelli precisa sulla sirena bicaudata : " Ora la sirena , mostro favoloso e simbolo ermetico, serve a caratterizzare l'unione del solfo nascente che è il nostro pesce ( remora) e del mercurio comune chiamato vergine, nel mercurio filosofico o sale di saggezza."
NIGRA SUM SED FORMOSA
"Io sono scura, ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come le cortine di Salomone." Cantico dei Cantici 1:5
" Infine, nel Salve Regina , la Vergine è chiamata propriamente Radice ( Salve, radix ) per sottolineare che è principio e inizio del Tutto.
<< Salve , radice per cui la Luce ha brillato nel mondo >>" Fulcanelli, Il Mistero delle Cattedrali
A pg.109 del Mistero della Cattedrali , Paolo Lucarelli annota : " Radice in francese racine, molto simile al greco rhakinos, lacero, cencioso. Qui la Vergine Madre è la Madonna Nera che come si è detto prima , dovrà<< dispensare la sostanza passiva >> "
Celeberrima la Vergine nera di Częstochowa in Polonia . in Italia la più famosa è la Madonna di Loreto nelle Marche, seguono la Madonna di Oropa in Piemonte di cui all'immagine , la Madonna di Viggiano in Basilicata e la Madonna di Tindari in Sicilia.
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La Chiesa primitiva costruiva i luoghi di culto - o le repliche delle icone- sui siti dove precedentemente erano venerate divinità femminili come Iside, la Grande Madre, che a Roma veniva venerata come "Iside Panthea" (Iside che è tutto), la "Regina del Cielo" e la Signora dell'Universo ; o come Cibele dal greco: Κυβέλη, in latino: Cybele, Dea della Natura e Madre degli Dei.
<< Ne l’ora che non può ’l calor dïurno intepidar più ’l freddo de la luna, vinto da terra, e talor da Saturno
quando i geomanti lor Maggior Fortuna veggiono in orïente, innanzi a l’alba,surger per via che poco le sta bruna –,
mi venne in sogno una femmina balba, ne li occhi guercia, e sovra i piè distorta, con le man monche, e di colore scialba.
Io la mirava; e come ’l sol conforta le fredde membra che la notte aggrava,1così lo sguardo mio le facea scorta
la lingua, e poscia tutta la drizzava in poco d’ora, e lo smarrito volto,com’amor vuol, così le colorava.
Poi ch’ell’avea ’l parlar così disciolto, cominciava a cantar sì, che con pena da lei avrei mio intento rivolto.
«Io son», cantava, «io son dolce serena, che ’ marinari in mezzo mar dismago;tanto son di piacere a sentir piena!
Io volsi ( 1 ) Ulisse del suo cammin vago al canto mio; e qual meco s’ausa,rado sen parte; sì tutto l’appago!»
Purgatorio XIX ,1-24
( 1 ) Ulisse, Ulysse -/ y - lis / - ( "i-liss" con la "u" stretta, e la "s" finale muta ) si approssima cabalisticamente ( omofonia ) a Hylè o Hyle che è un termine greco antico che significa "materia" o "sostanza" ovvero la materia prima da cui tutte le cose sono fatte ( Aristotele ).
gdg