SETTIMA LETTERA
Caro Maestro,
l'unione delle Nature è un mistero che non si riesce a penetrare. La congiunzione degli opposti richiede un Mediatore che pare più divino che umano. Credo sia del genere di cui parla Jàbir nel Libro della Misericordia:
“Quante cose ci sono in questo mondo, spirituali e sottili, che i sensi non possono percepire e che non si possono conoscere che per intelligenza!”
COMMENTO
L’unione delle Nature trova una esaustiva raffigurazione nel Caduceo inciso nel “ vascello che sembra navigare con la carena immersa nel cielo “ del castello di Dampierre ; castello che nel 2002 ha subito gravi danni a causa di un incendio. Il mirabile commento di Fulcanelli al Caduceo svela la virtù segreta del mercurio dei saggi : è dalla morte dei due serpenti che avvolgono l’asta mediatrice che nasce “ il mercurio ermetico vivente e animato ” ( Le Dimore Filosofali, II ).
Le cornucopie formano una X . Ricordano la croce decussata di Sant’Andrea “ il primo dei chiamati ”fratello di Pietro. Andréas, derivato dal termine anḗr (genitivo di andrós) che sta ad indicare la mascolinità dell’uomo. Altri riconducono il nome Andrea alla parola andréia. In entrambi i casi il suo significato letterale è “virilità” o “mascolinità”. Per estensione, può anche indicare “coraggio” o “valore”.
Andrea è il patrono dei pescatori, della Russia e della Scozia . La sua festa è il 30 novembre. In quella data viene onorato anche dagli alchimisti.
Penso che l'errore più ovvio consista nel ricondurre tutto alle operazioni, alle esperienze fatte, in una interpretazione ingenuamente tecnica. Mi ripeto le parole di un antichissimo filosofo musulmano:
<<Quest'arte non è forse Cabalistica e piena di grandissimi segreti? E tu, stupido pazzo, tu credi che noi insegniamo chiaramente i segreti dei segreti? E prendi le parole secondo il loro suono letterale? Sappi per certo che chiunque prende le parole dei Filosofi secondo il significato volgare e ordinario, sbaglia enormemente.>>
COMMENTO
Nel racconto del principe alchimista Khalid che riporta in questo capitolo, Paolo Lucarelli vuol mettere sull’avviso chi si avvicina all’Alchimia e si rimette al senso letterale delle parole e/o a un approccio meramente metallurgico e meccanico. Quante volte i Maestri dovranno ripetere che quest’arte è interamente cabalistica?
Umiltà, Umiltà , Umiltà!
“È stato l'orgoglio che ha trasformato gli angeli in diavoli; è l'umiltà che rende gli uomini uguali agli angeli.” Sant'Agostino
Ho ripreso il Libro delle Bilance, e mi perdo in infiniti giochi di cabala, che stupiscono per l'estrema sottigliezza delle analogie. Con queste tento di penetrare nel contenuto delle lettere, di vedere ciò che queste racchiudono, la sostanza, non il vaso.
COMMENTO
E’ lo stesso Paolo Lucarelli nell’articolo Per una storia della filosofia ermetica. Geber: il maestro dei maestri , che commenta se stesso, generosamente , su quanto affermato qui sopra:
In realtà, come avrà capito chiunque abbia un po’ di “tintura di dottrina” (per usare l’espressione consacrata dall’uso ) si tratta qui del misteriosissimo problema dei Pesi della Grande Opera, che sono di due tipi, cosiddetti dell’Arte e di Natura. Del secondo nessuno, nemmeno i più grandi Adepti, conosce le proporzioni, che d’altronde non servono per operare. Dei primi, invece, tutti gli autori riconoscono la grande importanza in quelle prime operazioni che permettono alle Nature, filosofiche e non aristoteliche, di attirarsi, congiungersi e interagire per generare gli occulti fenomeni di cui si parla nei testi. In Alchimia nulla è più difficile a conoscersi dell’inizio, massimo arcano dell’Opera, di cui si è taciuto o si è parlato solo per enigmi. Jâbir ( Geber ) in fondo si mostra più “caritatevole” di altri nel suo tentativo dichiarato di aprire quantomeno la strada ad una possibile conoscenza. Non lo si può certo accusare per la follia di chi lo vuole intendere letteralmente e s’intesta a ragione su una teoria manifestamente insensata e impraticabile.
gdg