JOHANN ISAAC HOLLANDUS -
L'OEUVRE DE SATURNE .
Nell'immagine l'alchimista e il dragone tratti dalla facciata dell'Hotel Lallemant a Bourges. E' l'opera di Saturno nella quale si cela il più grande dei segreti, come afferma l'Autore, poiché solo attraverso la conoscenza di questo si può giungere al " buon Oro", ovvero all'unico, vero Oro. E' la singolar tenzone alla quale è chiamato il cavaliere-alchimista che , esponendosi all'ardimentoso pericolo, con la destra impugna la spada e con la sinistra lo specchio che gli dono' Apollo per sconfiggere ( terasser in francese) la Gorgona.Il cavaliere si identifica in Perseo, di conseguenza. Come l'alchimista può sconfiggere il dragone con una spada e con uno specchio a mo' di scudo? Sta allo studioso appassionato dipanare la matassa . Testo molto apprezzato non solo dagli alchimisti ma anche da studiosi come Michel Eugène Chevreul. In francese.
http://membres.multimania.fr/theaph/textes/HOLLANDUS.pdf
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Elogio della follia di Erasmo.
Non poteva mancare un elogio alla follia.................................................
Amsterdam,1745. In francese.
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k1648477
Amsterdam,1745. In francese.
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k1648477
La leggenda dorata. Giacomo da Varagine.
La Leggenda Aurea scritta per i parvuli. Qui potrete trovare la leggenda di S.Giorgio,vittima , in questi ultimi anni, di censori ottusi . Il testo consiste in una collezione di vite di santi scritta in latino da Jacopo da Varazze (Iacopo da Varagine), vescovo di Genova. Molto diffuso durante il Medioevo.Pregevole edizione di difficile lettura.I più interessati non avranno soverchie difficoltà nel trovare testi più agevoli in italiano.
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b84260044/f5.image.swf
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Le Origini dell'Alchimia di M.Berthelot
" Suggeriamo allora al volenteroso di guardare nei testi del Berthelot, e gli assicuriamo che il tempo dedicato,se sarà attento e paziente, non andrà sprecato" PaoloLucarelli, Muratoria e Arte Regia.
Il testo a fronte è l'originale del 1885.
gdg
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5447840h
Il testo a fronte è l'originale del 1885.
gdg
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5447840h
LE TRESOR DES TRESORS di Cristofle de Gamon commentato da Henri de Linthaut.
Un tesoro nei tesori .....il commento dell'Adepto Henri de Linthaut allo scritto di de Gamon.
In lingua francese.
gdg
http://www.bnam.fr/IMG/pdf/commentaires.pdf
In lingua francese.
gdg
http://www.bnam.fr/IMG/pdf/commentaires.pdf
CABALA,SPECULUM ARTIS ET NATURAE, IN ALCHYMIA
Il piccolo e rarissimo trattato di Stephan Michel Spacher , citato da Eugène Canseliet, pubblicato in tedesco ad Augsbourg nel 1615 ha visto diverse edizioni, una anche in latino. L'Autore dedica questa sua opera a Johannes Remmelin che aveva precedentemente pubblicato il Catoptrum microcosmicum . Michel Spacher si rivolge al lettore con queste parole per metterlo sull'avviso:
"E' a giusto titolo che si può paragonare a un'ombra sul muro colui che legge senza intelligenza, poichè egli vede molte cose con i suoi occhi, ma di queste non conosce nulla, ed egli è ,in ogni caso , più miserevole del cieco che vuole comprendere senza vedere" Il termine Specchio lo si trova frequentemente in Alchimia ( Specolum Astronomiae , Specolum Veritatis , Specolum Astrologiae, Specolum Alchimiae ,Specolum Secretorum, Specolum Lapidum ecct) e lo si trova anche nelle Dimore Filosofali fra le mani della Prudenza . Prudenza ,dunque , affinchè lo Specchio dell'eterna Verità non diventi uno specchio ustore tanto caro ad Archimede.
gdg
http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0003/bsb00039243/images/index.html?id=00039243&fip=93.146.129.177&no=1&seite=1
"E' a giusto titolo che si può paragonare a un'ombra sul muro colui che legge senza intelligenza, poichè egli vede molte cose con i suoi occhi, ma di queste non conosce nulla, ed egli è ,in ogni caso , più miserevole del cieco che vuole comprendere senza vedere" Il termine Specchio lo si trova frequentemente in Alchimia ( Specolum Astronomiae , Specolum Veritatis , Specolum Astrologiae, Specolum Alchimiae ,Specolum Secretorum, Specolum Lapidum ecct) e lo si trova anche nelle Dimore Filosofali fra le mani della Prudenza . Prudenza ,dunque , affinchè lo Specchio dell'eterna Verità non diventi uno specchio ustore tanto caro ad Archimede.
gdg
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Della consolazione della filosofia di
Anicio Manlio Torquato Severino Boezio
"Formae vero nitor ut rapidus est , ut velox , et vernalium florum mutabilitate fugacior ! "
La bellezza esteriore è destinata a scomparire, mentre la bellezza interiore non muore ammonisce Boezio.
Questo assioma costituisce il fondamento consapevole o non di ogni ricerca spirituale.
Dal IX al XV secolo il De Consolatione Philosophiae rappresentò uno dei più importanti tramiti del pensiero antico nel medioevo; di quel medioevo che realizzò , ad esempio, le cattedrali romaniche e gotiche.
Il De consolatione philosophiae, è l'opera in cui - in forma dialogica alternata a versi - Boezio esalta il ruolo della filosofia come lenitrice e guaritrice dai mali umani. Boezio, che scrive durante la sua prigionia, compone cinque libri descrivendo la propria infelicità, espressione della infelicità del genere umano stesso. Nel primo dei cinque libri Boezio si lamenta della propria sorte, quando improvvisamente gli appare la filosofia sotto le spoglie di una bella donna dall'età indefinita, che chinandosi su di lui promette la guarigione. La donna (riconducibile per alcuni alla ragione filosofica e per altri alla saggezza divina) lo invita a parlare dei suoi mali e gli rammenta la triste sorte di altri uomini famosi, come Socrate e Seneca. Nel secondo libro Boezio viene invitato a rassegnarsi al fato, alla fortuna che presiede le vicende umane. Nel terzo libro - avvicinandosi alle questioni più importanti - si discerne di bene e di male e della bontà e cattiveria umana. La filosofia risponde nel quarto libro alle obiezioni di Boezio sulla realtà del male nel mondo. È il disegno divino che resta imperscrutabile ai più e che porta a interrogarsi circa il libero arbitrio, di cui si parla nel quinto e ultimo libro del De Consolatione. I temi del De consolatione sono molteplici e spaziano da una concezione cosmologico- platonica ( vi sono chiari riferimenti al Timeo e alla dottrina dell' Anima Mundi ), all'eternità e al tempo.
Il De consolatione di Boezio ha esercitato una grande influenza nella storia letteraria successiva.
gdg
http://it.wikisource.org/wiki/Della_consolazione_della_filosofia
La bellezza esteriore è destinata a scomparire, mentre la bellezza interiore non muore ammonisce Boezio.
Questo assioma costituisce il fondamento consapevole o non di ogni ricerca spirituale.
Dal IX al XV secolo il De Consolatione Philosophiae rappresentò uno dei più importanti tramiti del pensiero antico nel medioevo; di quel medioevo che realizzò , ad esempio, le cattedrali romaniche e gotiche.
Il De consolatione philosophiae, è l'opera in cui - in forma dialogica alternata a versi - Boezio esalta il ruolo della filosofia come lenitrice e guaritrice dai mali umani. Boezio, che scrive durante la sua prigionia, compone cinque libri descrivendo la propria infelicità, espressione della infelicità del genere umano stesso. Nel primo dei cinque libri Boezio si lamenta della propria sorte, quando improvvisamente gli appare la filosofia sotto le spoglie di una bella donna dall'età indefinita, che chinandosi su di lui promette la guarigione. La donna (riconducibile per alcuni alla ragione filosofica e per altri alla saggezza divina) lo invita a parlare dei suoi mali e gli rammenta la triste sorte di altri uomini famosi, come Socrate e Seneca. Nel secondo libro Boezio viene invitato a rassegnarsi al fato, alla fortuna che presiede le vicende umane. Nel terzo libro - avvicinandosi alle questioni più importanti - si discerne di bene e di male e della bontà e cattiveria umana. La filosofia risponde nel quarto libro alle obiezioni di Boezio sulla realtà del male nel mondo. È il disegno divino che resta imperscrutabile ai più e che porta a interrogarsi circa il libero arbitrio, di cui si parla nel quinto e ultimo libro del De Consolatione. I temi del De consolatione sono molteplici e spaziano da una concezione cosmologico- platonica ( vi sono chiari riferimenti al Timeo e alla dottrina dell' Anima Mundi ), all'eternità e al tempo.
Il De consolatione di Boezio ha esercitato una grande influenza nella storia letteraria successiva.
gdg
http://it.wikisource.org/wiki/Della_consolazione_della_filosofia
Traité de Chymie suivant les principes de Sthall et Newton.
A compendio del celebre trattato del Lemery. Le note sono di grande interesse.
Testo in francese.
http://pagesperso-orange.fr/chrysopee/newton/antimoi.htm
Testo in francese.
http://pagesperso-orange.fr/chrysopee/newton/antimoi.htm
Histoire Comique des Etats et Empires du Soleil
(1662)
" [...] Luciano Erba , autore di Magia e invenzione. Studi su Cyrano de Bergerac e il primo Seicento francese, cogliendo l’occasione del terzo centenario della morte di Cyrano de Bergerac (1619-1655), si chiede perché allo scrittore sia stato dato così poco risalto e ne propone una rilettura. Infatti, a suo avviso, la figura di Cyrano è stata sempre sottovalutata e distorta dai giudizi moralistici, superficiali e a volte illuministici della critica, che l’ha sempre definita come burlesca, libertina, irregolare e grottesca: in una parola perversa (secondo il giudizio del critico più famoso, F. Lechevre). E’ sua opinione invece che i soliti criteri stilistici non possano essere applicati alla prosa dello scrittore, meritevole di rientrare nella storia della Letteratura propriamente detta. Per questo motivo, Luciano Erba mostra la sua perplessità riguardo ai silenzi della critica contemporanea, che con la sola eccezione di A. Adam, ha poco approfondito il naturalismo ciraniano e i suoi legami con il naturalismo rinascimentale italiano, il pensiero di G. Bruno e di T. Campanella ed ha applicato criteri illuministici al libertinismo francese del ‘500 e del ‘600. A suo avviso, infatti, il libertinismo cinquecentesco, vicino agli ideali rinascimentali italiani, si distinse bene grazie al suo carattere innovativo, antiscolastico, da quello del XVIII, definito sostanzialmente un fenomeno di costume [...]"
Enrico Di Giacomo
Histoire Comique des Etats et Empire du Soleil lo si può trovare :
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k54896839.image.r=cyrano+de+bergerac+voyage+sur+la+lune.f6.langFR
Il linguaggio segreto
di Dante e dei «Fedeli d'Amore» di Luigi Valli.
L'autore divide questo suo libro in due parti: la prima parte costituisce il succo delle sue analisi e riflessioni mentre la seconda parte la dedica a commentare gli scritti che gli sono avversi. Se non si può tutto condividere con Valli, gli va comunque riconosciuto il merito di aver portato alla nostra attenzione un saggio dagli interssanti contenuti e dai molteplici riferimenti.
L'ebook lo si può trovare: http://www.classicitaliani.it/index071.htm
L'ebook lo si può trovare: http://www.classicitaliani.it/index071.htm
Il Sogno di Polifilo ovverosia Hypnerotomachia Poliphili, ubi humana omnia non nisi somnium esse docet. Atque obiter plurima scitu sane quam digna commemorat di Francesco Colonna ( con tutta probabilità ); trascrizione dell'edizione aldina del 1499.
Polifilo si trova d'amblais in una selva oscura molto pericolosa. Sta cercando l'amata Polia.
Districandosi tra i rovi arriva faticosamente in una vallata dove una musica dolce lo accoglie. Dimentico della fatica e della grande sete , colpito da malia, cerca di raggiungere la sorgente della musica ma , stremato, si adagia all'ombra di un albero fronzuto e si addormenta .........................
http://www.iperteca.it/bd_vedi_risultati.php?t1=NAAUAF00023527
- cliccare sulla graffetta-
Chi era in realtà Cecco Angiolieri ?
L’Amor, che m’è guerrero ed enemico,
m’ha fatto com’al drago san Michele,
e mi fa canne somigliar candele:
guarda s’i’ son ben di veder mendico.
Garzon di tempo e di savere antico,
fui già chiamato fonte di cautele;
ma veramente come Cristo ’n ciel è,
i’ son del tutto folle, e nol disdico.
Però chi mi riprende di fallare,
nol mir’a dritto specchi’, al mi’ parere:
ché contra forza senno suol perire.
E non per tanto, ché del migliorare
non si sa punt’, anz’i’ potre’ morire,
dica chi vuol, ch’i’ ’l mett’a non calere.
Le Rime si possono trovare all'indirizzo http://www.iperteca.it/bd_vedi.php?lista=158854
- Cliccare sulla graffetta -
Chi era in realtà Cecco Angiolieri ? Un poeta maledetto o un poeta comico ? Un dissacratore ? Personalmente nutro molti dubbi. Cecco Angiolieri conosceva Dante e ne è stato amico e mi pare che Dante non concedesse la sua amicizia con facilità magari a un uomo volgare o a un dissennato e allora ? A seguire risponde Vittorio Gassman con i celebri versi ....
Le Filet d'Ariadne.
Fulcanelli nel capitolo Alchimia e Spagiria nelle Dimore Filosofali cita le Filet d'Ariadne e lo fa anche nel capitolo Luois D'Estissac e nel grimoire di Dampierre - relativamente alla Lampada Filosofica- e , infine, nel quadrante solare del palazzo Holyrood - Edimburgo.
Canseliet cita Batsdorff , l'autore del Filet d'Ariadne, sul suo libro Studi diversi di Simbolismo Ermetico e di Pratica Filosofale evocando il piccolo pesce o remora che gli alchimisti devono pescare nel mare ermetico e ancora, in Due luoghi Alchemici nel capitolo La Materia e lo Spirito.
Le Filet d'Ariadne è in francese e si può trovare all'indirizzo: http://www.labirintoermetico.com/01Alchimia/Bastdorff_Le_filet_d_ariadane.pdf
Canseliet cita Batsdorff , l'autore del Filet d'Ariadne, sul suo libro Studi diversi di Simbolismo Ermetico e di Pratica Filosofale evocando il piccolo pesce o remora che gli alchimisti devono pescare nel mare ermetico e ancora, in Due luoghi Alchemici nel capitolo La Materia e lo Spirito.
Le Filet d'Ariadne è in francese e si può trovare all'indirizzo: http://www.labirintoermetico.com/01Alchimia/Bastdorff_Le_filet_d_ariadane.pdf