Cyrano de Bergerac : filosofo ermetico.
Eugène Canseliet. Prima parte.
Certo, non faremo una constatazione particolarmente originale, se diciamo che la letteratura ha completamente trasformato la figura di Cyrano de Bergerac, assicurandogli il favore del grande pubblico, con una reputazione quasi universale. Così, attraverso i modi più diversi, la Verità viene imposta agli uomini, anche nel luccichio delle scene teatrali, nell'entusiasmo disordinato della folle, sempre pronte a commuoversi e a infiammarsi al soffio dello Spirito.
Il 28 Dicembre 1897, al teatro della Porte Saint-Martin, dove è stata rappresentata , per la prima volta, la commedia di Edmond Rostand, e , poichè questa sintetizza l'anima francese nelle sue qualità proprie ed eminenti - la fantasia, la vivacità, la grazia, l'ideale cavalleresco - essa ha avuto un successo delirante, confermato dalla "stampa" unanimemente conquistata . All'origine di questo trionfo, noi non sottovalutiamo, naturalmente, il talento di questo poeta, dall'eloquio facile e brioso, ricco di rime luccicanti , scintillanti come spade, dalla cadenza spesso turbinosa , fremente e sublime. Questo è il pennacchio, insomma, puerile e frivolo, leggero,come la penna essa stessa nel vento dell'azione, e che fa, in presenza del pericolo, gesti onorevoli , alle volte gradevoli, quanto imbarazzanti ed eroici. Il primo atto, in particolare, supera ogni immaginazione , brilla di colpi di scena continui, dove Cyrano si compiace dell'allegria che provoca, e che fa crescere ancora di più la buffonaggine completando la spiacevole scena . La mano del moschettiere viene ad applicarsi su questo lato, che è anche privo :
di fierezza, di capacità di librarsi in volo,
di liricità, di vivaci colori, di effervescenza ,
di sontuosità, e infine di naso, poiché ....
va cercando il mio stivale il fondo della vostra schiena!
Ma il gesto ,che accompagna queste parole, non libera tanta ilarità quanto il sorprendente monologo sul naso per le buffonate che si succedono a cascata; poiché noi uomini siamo avidi di ilarità "perché ridere è cosa propria dell'uomo ”.
Tale intuizione gli dona il linguaggio degli dei per cantare questo gigantesco naso e avvicinare , a sua insaputa, il vero Cyrano "du truculent curé ", estrattore di quintessenza. E' d'uopo cercare il significato etimologico dello pseudonimo in anagramma del quale non possiamo credere che François Rabelais lo abbia tratto dalla sua fantasia gioiosa e semplice con fatica. Alcofribas Nasier, é il naso amoroso del piombo filosofico. Nasier è parlante , mentre Alcof e ribas derivano il primo , da alcofol, indicato da Dom Pernety ( Dizionario Mytho-ermetico, a Parigi, a Bauche, 1758, p. 30 ) e il secondo, da ribau nella sua accezione antica di galante e gagliardo amoroso.
Conviene differenziare qui l'uomo di genio, la cui memoria si dissolve nelle nebbie della storia, dallo spadaccino magniloquente, trasformato da Roland in un Alceste militare, tentato dalle belle lettere, pieno di umorismo virtuoso, e che si sarebbe preso gioco, sotto il suo feltro piumato, dei tremuli amanti . Niente, appunto, fa più violenza alla verità storica il fatto che nel terzo atto, in cui Cyrano Dopo aver perso il suo disdegnosa litigiosità, avendo improvvisamente rassegnato le dimissioni, si accontenta del ruolo di intermediario di intrighi amorosi.
Il 28 Dicembre 1897, al teatro della Porte Saint-Martin, dove è stata rappresentata , per la prima volta, la commedia di Edmond Rostand, e , poichè questa sintetizza l'anima francese nelle sue qualità proprie ed eminenti - la fantasia, la vivacità, la grazia, l'ideale cavalleresco - essa ha avuto un successo delirante, confermato dalla "stampa" unanimemente conquistata . All'origine di questo trionfo, noi non sottovalutiamo, naturalmente, il talento di questo poeta, dall'eloquio facile e brioso, ricco di rime luccicanti , scintillanti come spade, dalla cadenza spesso turbinosa , fremente e sublime. Questo è il pennacchio, insomma, puerile e frivolo, leggero,come la penna essa stessa nel vento dell'azione, e che fa, in presenza del pericolo, gesti onorevoli , alle volte gradevoli, quanto imbarazzanti ed eroici. Il primo atto, in particolare, supera ogni immaginazione , brilla di colpi di scena continui, dove Cyrano si compiace dell'allegria che provoca, e che fa crescere ancora di più la buffonaggine completando la spiacevole scena . La mano del moschettiere viene ad applicarsi su questo lato, che è anche privo :
di fierezza, di capacità di librarsi in volo,
di liricità, di vivaci colori, di effervescenza ,
di sontuosità, e infine di naso, poiché ....
va cercando il mio stivale il fondo della vostra schiena!
Ma il gesto ,che accompagna queste parole, non libera tanta ilarità quanto il sorprendente monologo sul naso per le buffonate che si succedono a cascata; poiché noi uomini siamo avidi di ilarità "perché ridere è cosa propria dell'uomo ”.
Tale intuizione gli dona il linguaggio degli dei per cantare questo gigantesco naso e avvicinare , a sua insaputa, il vero Cyrano "du truculent curé ", estrattore di quintessenza. E' d'uopo cercare il significato etimologico dello pseudonimo in anagramma del quale non possiamo credere che François Rabelais lo abbia tratto dalla sua fantasia gioiosa e semplice con fatica. Alcofribas Nasier, é il naso amoroso del piombo filosofico. Nasier è parlante , mentre Alcof e ribas derivano il primo , da alcofol, indicato da Dom Pernety ( Dizionario Mytho-ermetico, a Parigi, a Bauche, 1758, p. 30 ) e il secondo, da ribau nella sua accezione antica di galante e gagliardo amoroso.
Conviene differenziare qui l'uomo di genio, la cui memoria si dissolve nelle nebbie della storia, dallo spadaccino magniloquente, trasformato da Roland in un Alceste militare, tentato dalle belle lettere, pieno di umorismo virtuoso, e che si sarebbe preso gioco, sotto il suo feltro piumato, dei tremuli amanti . Niente, appunto, fa più violenza alla verità storica il fatto che nel terzo atto, in cui Cyrano Dopo aver perso il suo disdegnosa litigiosità, avendo improvvisamente rassegnato le dimissioni, si accontenta del ruolo di intermediario di intrighi amorosi.