Il pulcino della Minerva.
La travagliata storia del pulcino di Minerva ( " purcino " in romanesco , per le sue ridotte dimensioni ) , l'elefantino che regge un obelisco in piazza della Minerva a Roma, suscita una grande curiosità. Nella Biblioteca Vaticana sono conservati numerosi disegni , non tutti attribuibili al munificente architetto Bernini , aventi lo scopo di collocare degnamente il piccolo obelisco di granito rosa in piazza della Minerva per volere di Papa Alessandro VII °. Alto circa cinque metri e mezzo, l'obelisco trovava posto nel VI sec. a. C. a Sais in Egitto, insieme ad un monolito gemello che attualmente si trova ad Urbino. Venne rinvenuto nel 1665 nel giardino del convento dei domenicani, mentre molti secoli prima quel giardino era dedicato al culto di Iside . Domenico Paglia, domenicano ( domenicanes = dominus canes = cani del signore ), propose di far sostenere l'obelisco da sei colli ( stemma di Alessandro VII°, Papa mecenate, che apparteneva alla famiglia Chigi ) ; il Bernini , invece, su incarico papale, disegnò Ercole quale piedistallo dell'obelisco ( tema , quest'ultimo , che meriterebbe un approfondimento ), ma il pontefice decise poi, per il “ pulcino " . Quale sostegno all'obelisco il Bernini, si ispirò indubitabilmente alla Hypteronomachia Poliphili di Francesco Colonna , con tutta probabilità su suggerimento di Alessandro VII perché questi possedeva ( é documentato ) una copia dell'Hypteronomachia Pholiphili .
Su due targhe distinte si può leggere:
SAPIENTIS AEGYPTI
INSCULPTAS OBELISCO FIGURAS
AB ELEPHANTO
BELLUARUM FORTISSIMA
GESTARI QUISQUIS HIC VIDES
DOCUMENTUM INTELLIGE
ROBUSTAE MENTIS ESSE
SOLIDAM SAPIENTIAM SUSTINERE
CHIUNQUE TU SIA CHE VEDI NELL'OBELISCO
LE FIGURE SCOLPITE DEL SAPIENTE EGITTO
TRASPORTATE DALL'ELEFANTE, IL PIU' FORTE
DEGLI ANIMALI, SAPPI CHE E' PROVA DI ROBUSTA MENTE
SOSTENERE LA SOLIDA SAPIENZA.
VETEREM OBELISCUM
PALLADIS AEGYPTIAE MONUMENTUM
E TELLURE ERUTUM
IBI IN MINERVAE OLIM
NUNC DEIPARAE GENITRICIS
TORO ERECTUM
DIVINAE SAPIENTIAE
ALEXANDER VII DEDICAVIT
ANNO SAL. MDCLXVII
QUESTO ANTICO OBELISCO
MONUMENTO DELLA PALLADE EGIZIA
VENUTO DALLA TERRA
UN TEMPO POSTO NELLA PIAZZA DI MINERVA
ORA DEDICATA ALLA MADRE DI DIO
ERETTO ALLA DIVINA SAPIENZA
ALESSANDRO VII° , ANNO DELLA SALVEZZA 1667 ( 1)
Il pulcino ha un antenato a Catania. L'elefante simbolo della città. L'elefante trova posto anche, con una torre sulla groppa , nello stemma del cardinale Petrocchini corredato di ben quattro Tau e , non va dimenticato, l'elefante del Sacro Bosco di Bomarzo.
I riferimenti ermetici sono evidenti. La scienza ermetica richiede " spalle larghe " ammonisce il pulcino. τὰ ϕυσικά («le trattazioni concernenti la natura») portano ad un sovvertimento radicale del nostro modo di pensare. Non sempre la mente riesce a sostenere le ragioni della Verità.
P.S.La diatriba fra domenicani e il Bernini su come sostenere l'obelisco egiziano ebbe dei risvolti divertenti : "Ma il Bernini architettò una beffa, forse con il consenso di Alessandro VII: disegnò l'elefantino, eseguito nel 1667 da un suo allievo, Ercole Ferrata, in modo che voltasse le terga al convento degli ottusi frati, mentre la proboscide ne sottolineava la posizione irriverente e la coda, spostata sulla sinistra, ne accentuava l'intenzione offensiva. La beffa non passò inosservata se Quinto Settano - pseudonimo di monsignor Sergardi - scrisse il celebre epigramma: "Vertit terga Elephas, versaque proboscide clamat: Kiriaci fratres hic ego vos habeo"; ovvero: "L'elefante volge le terga e grida con la proboscide rivolta all'indietro: frati domenicani, qui mi state"
Alfredo Cattabiani
gdg
( 1) Traduzione faticosa .