La strada che ha percorso l'Adepto Fulcanelli.
Scire. Potere
Audere. Tacere.
ZOROASTRO
La Natura non apre a tutti, indistintamente, la porta del santuario.
In queste pagine il profano scoprirà, forse, qualche prova di una scienza vera e positiva. Noi però non ci possiamo illudere di convertirlo , perché non ignoriamo quanto tenaci siano i pregiudizi, e quanto sia grande la forza delle preconcetti. Il discepolo, tuttavia, ne ricaverà maggior profitto, a condizione che non disprezzi le opere dei vecchi Filosofi, che studi, con attenzione e acume i testi classici, finché non abbia acquisito sufficiente chiroveggenza che gli permetta di discernere i punti oscuri del manuale operativo.
Nessuno può pretendere di possedere il gran Segreto se non accorda la propria esistenza al diapason delle ricerche intraprese.
Non è sufficiente essere studioso, attivo e perseverante, se manca un solido principio, una base concreta, se l'entusiasmo smodato acceca la ragione, se l'orgoglio tiranneggia il giudizio, se l'avidità si dilata per i fulvi barlumi di un astro d'oro.
La Scienza misteriosa richiede molto rigore, esattezza e perspicacia nell'osservazione dei fatti, una mente sana, logica e ponderata, un'immaginazione viva senza esaltazione, un cuore ardente e puro. Inoltre esige massima semplicità e assoluta indifferenza nei riguardi di teorie, sistemi, ipotesi che, generalmente si ammettono senza controllo, per fede nei libri o nella reputazione dei loro autori. Vuole che i suoi aspiranti imparino a pensare di più col proprio cervello e meno con quello degli altri. Pretende, infine, che richiedano la verità dei suoi principi, la conoscenza della sua dottrina e la pratica dei suoi lavori alla Natura, nostra madre
comune.
Il neofita , con l'esercizio costante delle sue facoltà d'osservazione e di ragionamento, con la meditazione, salirà i gradini che conducono al
SAPERE.
L'imitazione semplice dei procedimenti naturali, l'abilità unita all'ingegnosità, le conoscenze di una lunga esperienza gli assicureranno il
POTERE.
Realizzatore, avrà ancora bisogno di pazienza, di costanza, di incrollabile volontà . Audace e risoluto, la certezza e la fiducia nate da una solida fede gli permetteranno di tutto
OSARE.
Infine, quando il successo avrà consacrato tanti anni laboriosi, quando i suoi desideri saranno esauditi, il Saggio, disprezzando le vanità di questo mondo, si avvicinerà agli umili, ai diseredati, a tutti coloro che lavorano, soffrono, lottano, si disperano e piangono quaggiù. Discepolo anonimo e muto della Natura eterna, apostolo dell'eterna Carità, resterà fedele al suo voto di silenzio.
Nella Scienza, nel Bene, l'Adepto deve per sempre
TACERE.
Queste due ultime pagine di Fulcanelli , tradotte da Paolo Lucarelli, fanno riflettere . Esse contraddicono gli assiomi del nostro tempo . Non può esserci nessuna fretta perchè molti sono gli anni di studio che attendono il neofita :
PRECIPITATIO A DIABOLO.
Quanto tempo e quanti sforzi si vogliono dedicare all' Arte Sacra per conoscere i segreti di questo mondo? Ad esempio, quanti anni sono necessari per laurearsi? E quanti anni vorremmo dedicare a questi studi? Non ci sono possibili scorciatoie , poi, perchè la porta per entare nel Tempio é stretta da sempre e per sempre lo sarà. Va detto , anche , che i risultati non sono certi come ricorda Fulcanelli. Si tratta in sostanza di una vocazione , di una inclinazione naturale misteriosa ad esercitare un'arte del tutto sconosciuta. All'interno di questa " diverse" vocazioni sono possibili e , a mio avviso, queste "diversità" sono sconosciute al neofita. Non si tratta di discernere fra una vocazione sacerdotale quale è stata quella di Paolo Lucarelli con una vocazione puramente mitografica, una sorta di erudizione filologica. Ci sono vocazioni che potremmo definire intermedie. Come se si trattasse di un cammino a tappe. E' un mistero nel mistero . Il sole dell'eterna conoscenza é un potente magnete che , a suo piacimento, fà doni diversi nei tempi e nei modi che ritiene opportuni, altrimenti, instilla nel bussante demeritevole una terribile confusione affinchè il labirinto si faccia inestricabile.
Resta, comunque, una ferma persuasione che accomuna gli studiosi d'Alchimia ed è quella di aver ben speso la propria esistenza nella ricerca della indivisibile Verità che poggia sulla Pietra Filosofale come insegna Basilio Valentino nelle Dodici Chiavi della Filosofia.
gdg
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Philosophia Hermetica di Federico Gualdi.
"Attendete miei Figlioli ,
E discepoli , quel che vi dich'io
Non applicate il dono dell'ognipotente
In superbia e cosa non conveniente
Non pubblicate mai à persone indegni
Questa scrittura con i suoi segni
Se non volete avere la Pena Eterna
Ed essere privi della benedizione Divina e Paterna.
Non confidatevi à Prencipi mondani
E non credete a loro promesse vani
Tanto à Teste coronate, quanto à gran Cavalieri
perchè voi vedreste i loro falsi - 1- gieri
State dunque in secreto , e lavorate in pacienzia
Pregate Iddio, fate bene à poveri con diligenza
Riccomendatevi alla Beata vergine Maria di cuore,
E conservatevi nel divino, e prossimo Amore.
Pero figliuoli cari questo saper dovete
Che l'ogni Potente , e divino Hermete,
Non concede a tali questa divina Arte
Che giocano con donne boccali e Marte
Ne anche à quelli , che al prossimo sono invidiosi
Ne à quelli Avari,infedeli, e lusuriosi
Ma solo à quelli di Dio temorosi e veri christiani
Che operano i precetti, e al prossimo non fanno inganni."
Questi sono i primi 3 capitoli della Philosophia Hermetica scritta da Federico Gualdi . Sono , evidentemente, importanti consigli per gli addetti ai lavori , per gli aspiranti alchimisti.
Dal libro pubblicato da Mediterranee si legge:
" Questo è il solo testo [ Philosophia Hermetica ] che si possa attribuire con certezza a questo alchimista leggendario, maestro di Cagliostro e amico intimo del conte di Saint-Germain, noto con il nome di Federico Gualdi, ma di origine tedesca, e considerato uno dei capi dell’Ordine della Rosa-Croce d’Oro.
Fu oggetto di un’indagine da parte del Sant’Uffizio di Venezia (1676), che tuttavia non sfociò mai in un processo.
Il suo ambiente comprendeva aristocratici, eruditi, artisti, ecclesiastici, italiani, francesi, tedeschi, e una cerchia più ristretta di discepoli.
Il più noto di questi, Francesco Maria Santinelli, gentiluomo della regina Cristina di Svezia, pubblicò, sotto lo pseudonimo di Fra Marcantonio Crassellame Chinese, la Lux obnubilata suapte natura refulgens (1666).
Il modello di questo componimento era la Philosophia Hermetica del suo maestro Federico Gualdi.
A Federico Gualdi sono infatti attribuite diverse opera di argomento alchemico che esistono solo in forma manoscritta e in pochi esemplari al mondo.
Una di queste è lo straordinario poema in lingua italiana diviso in capitoli e in stanze, dal titolo Philosophia Hermetica, overo Vera, Reale e Sincera Descrizzione della Pietra Philosophale, cioè Medicina Universale tanto per i Corpi Humani che i Metalici..."
gdg
Tratto da Pico della Mirandola.
” [...] se vorremo divenire compagni degli angeli che percorrono salendo e scendendo la scala di Giacobbe,” dovremo essere ”preparati e istruiti ad essere promossi debitamente, di grado in grado, a non uscire mai dal percorso della scala ed affrontare i movimenti reciproci. E quando avremo raggiunto questo punto con l’arte del ragionamento, animati ormai dallo spirito cherubino, cioè filosofando secondo i gradi della natura, tutto penetrando dal centro al centro, ora discenderemo smembrando con violenza titanica l’uno nei molti, come Osiride; ora saliremo radunando con forza apollinea i molti nell’uno, come le membra di Osiride, finché riposando nel seno del Padre, che è al sommo della scala, diventeremo perfetti nella felicità teologica. " De hominis dignitate di Pico della Mirandola
CONDIZIONI PRELIMINARI PER GLI ASPIRANTI FILOSOFI,
di Antoine-Joseph Pernety religioso Benedettino della Congregazione di S.Mauro.
Testo liberamente tratto da “ Les Fables Egyptiennes et Grecques ”, Vol. I°.Parigi, 1758.
Il Pernety nella prima parte del suo monumentale libro mette in guardia gli aspiranti filosofi sulle qualità che questi devono avere perché lo studio dell’arte ermetica dia buoni frutti.
Alcune considerazioni balzano agli occhi per la loro attualità : “ So bene che le mie parole non avranno l’approvazione di quei geni vasti, sublimi e penetranti che abbracciano tutto, che sanno tutto senza aver nulla appreso, che disputano di tutto e che decidono di tutto senza conoscenza di causa. Non è a loro che mi rivolgo, a questi novelli Saggi che hanno offuscato gli stessi Democrito, Platone, Pitagora [...] Quest’opera non è stata scritta per loro [...] L’ignoranza orgogliosa e la fatuità sono le sole capaci di disprezzare e di condannare senza conoscenza di causa la Filosofia Ermetica che non gode pertanto, di un grande credito poiché è piena di enigmi che resteranno tali per molto tempo: poche persone sanno penetrarne il vero significato”.
Eppure quasi tutti gli autori classici hanno sempre messo in guardia lo studioso su questa pietra di inciampo ( il Pernety poi, spiega anche i motivi che impediscono la volgarizzazione della scienza ermetica ), a meno di sedicenti filosofi propugnatori di ricette espresse che tante coscienze hanno indotto al …sonniloquio !
L’autore delle Favole Egiziane e Greche coglie su questo aspetto infine, il punto essenziale : “ Coloro che non si sono dati la pena di fare gli sforzi necessari per sviluppare gli Emblemi, i Geroglifici, Le Favole, le Allegorie e le metafore dei Filosofi Ermetici o che hanno fatto sforzi inutili, hanno pensato bene di nascondere la loro ignoranza dietro la dispregiativa affermazione che questa scienza è impossibile, è una chimera [...] Invece di seguire la retta via, semplice e uniforme della Natura, essi presuppongono delle sofisticherie che questa non ha mai avuto.
L’Arte Ermetica è,dicono i Filosofi,un mistero nascosto a coloro che confidano troppo nel loro sapere: è un dono di Dio che favorisce gli umili, coloro che lo temono,che pongono ogni loro speranza in Lui e che ,come Salomone, gli domandano con insistenza e perseveranza questa saggezza, cha alla sua destra ha l’immortalità e alla sua sinistra, la ricchezza.
Questa saggezza viene preferita dai Filosofi a tutti gli onori, a tutti i regni del mondo,poiché essa è l’albero della vita [...] ”
L’ammonimento che rivolge agli scientisti e ai facitori di impiastri di ogni tempo non dà adito a dubbi :
“ Quanti Becher, de Hombert, de Boherrave, de Géofroy e tanti altri dotti Chimici hanno attraverso i loro lavori infaticabili incalzato la Natura perché svelasse loro qualche segreto! Malgrado la loro spasmodica attenzione per spiare i suoi procedimenti, per analizzare le sue produzioni affinché la si potesse cogliere sul fatto, essi hanno sempre fallito perché essi erano i tiranni di questa natura e non i suoi veri imitatori. Così istruiti nei procedimenti della Chimica volgare,erano altrettanto ciechi nella Chimica Ermetica [...] ”
Queste parole meritano considerazione perché le riflessioni del Pernety non vanno considerate una sorta di romanzina “ fuori del tempo ”.
Infine che dire se non augurare a tutti gli studiosi in buona fede:
“ Che il tuo ingegno sia penetrante, che il tuo spirito sia fermo e paziente,che il tuo desiderio della Filosofia sia ardente,che tu possa acquisire una grande conoscenza della vera Fisica, che il tuo cuore sia puro, i tuoi costumi integri, che tu possa nutrire un sincero amore verso Dio e verso il prossimo,affinché per quanto tu possa essere ignorante nella pratica della Chimica volgare tu possa divenire un giorno Filosofo imitatore della Natura ”.Arcanum Hermeticae Philosophiae Opus , D'Espagnet.
Si veda l'articolo : << ESSA NON SARA' APERTA >> alla voce La Porta stretta .
gdg
Alcune considerazioni balzano agli occhi per la loro attualità : “ So bene che le mie parole non avranno l’approvazione di quei geni vasti, sublimi e penetranti che abbracciano tutto, che sanno tutto senza aver nulla appreso, che disputano di tutto e che decidono di tutto senza conoscenza di causa. Non è a loro che mi rivolgo, a questi novelli Saggi che hanno offuscato gli stessi Democrito, Platone, Pitagora [...] Quest’opera non è stata scritta per loro [...] L’ignoranza orgogliosa e la fatuità sono le sole capaci di disprezzare e di condannare senza conoscenza di causa la Filosofia Ermetica che non gode pertanto, di un grande credito poiché è piena di enigmi che resteranno tali per molto tempo: poche persone sanno penetrarne il vero significato”.
Eppure quasi tutti gli autori classici hanno sempre messo in guardia lo studioso su questa pietra di inciampo ( il Pernety poi, spiega anche i motivi che impediscono la volgarizzazione della scienza ermetica ), a meno di sedicenti filosofi propugnatori di ricette espresse che tante coscienze hanno indotto al …sonniloquio !
L’autore delle Favole Egiziane e Greche coglie su questo aspetto infine, il punto essenziale : “ Coloro che non si sono dati la pena di fare gli sforzi necessari per sviluppare gli Emblemi, i Geroglifici, Le Favole, le Allegorie e le metafore dei Filosofi Ermetici o che hanno fatto sforzi inutili, hanno pensato bene di nascondere la loro ignoranza dietro la dispregiativa affermazione che questa scienza è impossibile, è una chimera [...] Invece di seguire la retta via, semplice e uniforme della Natura, essi presuppongono delle sofisticherie che questa non ha mai avuto.
L’Arte Ermetica è,dicono i Filosofi,un mistero nascosto a coloro che confidano troppo nel loro sapere: è un dono di Dio che favorisce gli umili, coloro che lo temono,che pongono ogni loro speranza in Lui e che ,come Salomone, gli domandano con insistenza e perseveranza questa saggezza, cha alla sua destra ha l’immortalità e alla sua sinistra, la ricchezza.
Questa saggezza viene preferita dai Filosofi a tutti gli onori, a tutti i regni del mondo,poiché essa è l’albero della vita [...] ”
L’ammonimento che rivolge agli scientisti e ai facitori di impiastri di ogni tempo non dà adito a dubbi :
“ Quanti Becher, de Hombert, de Boherrave, de Géofroy e tanti altri dotti Chimici hanno attraverso i loro lavori infaticabili incalzato la Natura perché svelasse loro qualche segreto! Malgrado la loro spasmodica attenzione per spiare i suoi procedimenti, per analizzare le sue produzioni affinché la si potesse cogliere sul fatto, essi hanno sempre fallito perché essi erano i tiranni di questa natura e non i suoi veri imitatori. Così istruiti nei procedimenti della Chimica volgare,erano altrettanto ciechi nella Chimica Ermetica [...] ”
Queste parole meritano considerazione perché le riflessioni del Pernety non vanno considerate una sorta di romanzina “ fuori del tempo ”.
Infine che dire se non augurare a tutti gli studiosi in buona fede:
“ Che il tuo ingegno sia penetrante, che il tuo spirito sia fermo e paziente,che il tuo desiderio della Filosofia sia ardente,che tu possa acquisire una grande conoscenza della vera Fisica, che il tuo cuore sia puro, i tuoi costumi integri, che tu possa nutrire un sincero amore verso Dio e verso il prossimo,affinché per quanto tu possa essere ignorante nella pratica della Chimica volgare tu possa divenire un giorno Filosofo imitatore della Natura ”.Arcanum Hermeticae Philosophiae Opus , D'Espagnet.
Si veda l'articolo : << ESSA NON SARA' APERTA >> alla voce La Porta stretta .
gdg
Gli innamorati della Dottrina.
Caro Maestro,
credo che si diventi alchimisti come ci si innamora: misteriosamente e incomprensibilmente.
All'inizio , una predisposizione, un essere già innamorati senza oggetto d'amore, inconsapevolmente: è un sentimento che si unisce a una disperazione quieta, non malvagia o triste, piuttosto melanconica . Nasce dalla nostalgia di qualcosa di perso, di abbandonato, di un posto che ci apparteneva, che non sappiamo più trovare . II sentimento di chi ha perso la propria patria e non sa come raggiungerla. Nel tempo mi sono chiesto che non sia questo il fondamento di essere ebrei : la ricerca di una Terra Promessa , che non si traduce mai in realtà, che rende stranieri dovunque si sia [….] Perché di vocazione si tratta , nostalgia della patria smarrita .La patria diventa facilmente donna. La nostalgia si traduce in amore. Trovo questo richiamo all'amore in tutti i Maestri dell'Arte, sin al nome che danno a se stessi e ai loro fratelli: Innamorati della Dottrina. [….] La Dottrina come vita e gioia ,felicità ritrovata, dolcezza e riposo,virtù e potenza,patria e donna amata . La Dottrina come bellezza inimmaginabile [….]
E' Dante ,l'innamorato per eccellenza dell'Occidente:
"Avvenne un die che, sedendo io pensoso in alcuna
parte,ed io mi sentio cominciare un tremuoto nel cuo-
re, così come se io fosse stato presente a questa donna.
Allora dico che mi giunse una immaginazione di Amore
e poco dopo io vidi venire una gentile donna , la quale
era di famosa bieltade e [….] per la sua bieltade impo-
sto l'era il nome di Primavera; e così era chiamata. " Vita Nuova,Cap. XXIV
[….]
Tutto questo suona un po' retorico e troppo intelligente. Eppure dal Cantico dei Cantici ai romanzi del Graal,dai miti greci a Goethe,dalle melanconiche pagine del triste cavaliere della Mancia ai momenti più ispirati di Melville,tutti cantano questo amore, questa nostalgia, e tutti dicono che soltanto chi giunge alla Terra Promessa sta in pace
Paolo Lucarelli, Lettere musulmane,Riflessioni sull'Alchimia. Promolibri Magnanelli
credo che si diventi alchimisti come ci si innamora: misteriosamente e incomprensibilmente.
All'inizio , una predisposizione, un essere già innamorati senza oggetto d'amore, inconsapevolmente: è un sentimento che si unisce a una disperazione quieta, non malvagia o triste, piuttosto melanconica . Nasce dalla nostalgia di qualcosa di perso, di abbandonato, di un posto che ci apparteneva, che non sappiamo più trovare . II sentimento di chi ha perso la propria patria e non sa come raggiungerla. Nel tempo mi sono chiesto che non sia questo il fondamento di essere ebrei : la ricerca di una Terra Promessa , che non si traduce mai in realtà, che rende stranieri dovunque si sia [….] Perché di vocazione si tratta , nostalgia della patria smarrita .La patria diventa facilmente donna. La nostalgia si traduce in amore. Trovo questo richiamo all'amore in tutti i Maestri dell'Arte, sin al nome che danno a se stessi e ai loro fratelli: Innamorati della Dottrina. [….] La Dottrina come vita e gioia ,felicità ritrovata, dolcezza e riposo,virtù e potenza,patria e donna amata . La Dottrina come bellezza inimmaginabile [….]
E' Dante ,l'innamorato per eccellenza dell'Occidente:
"Avvenne un die che, sedendo io pensoso in alcuna
parte,ed io mi sentio cominciare un tremuoto nel cuo-
re, così come se io fosse stato presente a questa donna.
Allora dico che mi giunse una immaginazione di Amore
e poco dopo io vidi venire una gentile donna , la quale
era di famosa bieltade e [….] per la sua bieltade impo-
sto l'era il nome di Primavera; e così era chiamata. " Vita Nuova,Cap. XXIV
[….]
Tutto questo suona un po' retorico e troppo intelligente. Eppure dal Cantico dei Cantici ai romanzi del Graal,dai miti greci a Goethe,dalle melanconiche pagine del triste cavaliere della Mancia ai momenti più ispirati di Melville,tutti cantano questo amore, questa nostalgia, e tutti dicono che soltanto chi giunge alla Terra Promessa sta in pace
Paolo Lucarelli, Lettere musulmane,Riflessioni sull'Alchimia. Promolibri Magnanelli
Piccolo trattato ad uso del neofita.
Ritratto nella foto è Jean Laplace che ebbi il piacere di conoscere un pomeriggio a Roma insieme a Enzo Silvi. Ricordo che lo subissammo di domande "inopportune" . Ricordo anche la profonda commozione di Paolo Lucarelli quando seppe della sua scomparsa. Potete trovare un "piccolo trattato ad uso del neofita " su facebook all'indirizzo: http://www.facebook.com/topic.php?uid=56172321113&topic=7748 gdg
Note di Pietro di Blois ( 1135-1203).
<< Non si passa dalle tenebre dell’ignoranza alla luce della scienza
se non si rileggono con amore sempre vivo le opere degli Antichi.
Che abbaino i cani, che grugniscano i porci ! Io resterò comunque
un seguace degli Antichi. Ad essi saranno rivolte tutte le mie cure
ed ogni alba come ciascun giorno, mi troverà chino sui loro libri >>.
se non si rileggono con amore sempre vivo le opere degli Antichi.
Che abbaino i cani, che grugniscano i porci ! Io resterò comunque
un seguace degli Antichi. Ad essi saranno rivolte tutte le mie cure
ed ogni alba come ciascun giorno, mi troverà chino sui loro libri >>.