Bestiario alchemico: il Grifone.
Nell'Antico Egitto Il Grifone -Sefer - aveva la funzione di portare con sè le anime dei defunti ( Lefébure, La virtù del sacrificio funerario ),così come Il Grifone psicopompo della Via Latina a Roma.
A Cnosso Nel palazzo di Minosse, i grifoni sono rappresentati ai lati del trono mentre si riposano nel bel mezzo di alcuni gigli, fiori -1- "emblematici" dei sovrani cretesi.I greci accostavano l'ibrido animale metà leone e metà aquila, ad Apollo venerato nel tempio di Delo .
«Beato se’, grifon, che non discindi
col becco d’esto legno dolce al gusto,
poscia che mal si torce il ventre quindi».
Così dintorno a l’albero robusto
gridaron li altri; e l’animal -2- binato:
«Sì conserva il seme d’ogne giusto».
E vòlto al temo ch’elli avea tirato,
trasselo al piè de la vedova frasca,
e quel di lei a lei lasciò legato.
Come le nostre piante, quando casca
giù la gran luce mischiata con quella
che raggia dietro a la celeste lasca,
turgide fansi, e poi si rinovella
di suo color ciascuna, pria che ‘l sole
giunga li suoi corsier sotto altra stella;
men che di rose e più che di vïole
colore aprendo, s’innovò la pianta,
che prima avea le ramora sì sole.
DANTE, PURGATORIO - CANTOXXXII
Tutti gli Interpreti della Divina Commedia sono d'accordo che la pianta dispogliata in questo canto rappresenta l'Albero della Scienza del Bene e del Male, posto da Dio nel paradiso terrestre con il divieto di coglierne i frutti. Quest'albero altissimo che "Nessuna freccia ha mai potuto giungere alla cima" ( Georgiche, II, 122-124 ) e che Nabucodonosor ( Daniele, IV, 7-8 ) vide in sogno protendersi fino a toccare il cielo, subisce una straordinaria trasformazione grazie al grifone che lega il carro trainato da lui a quest'albero "sicco" , riporta a queste originalissime miniature, eseguite fra il 1300 e il 1400, del codice conservato nella Biblioteca Nazionale di Napoli.
"Lo spazio dentro a lor (3) quattro contenne
un carro, in su due rote, triunfale,
ch’al collo d’un grifon tirato venne.
Esso tendeva in sù l’una e l’altra ale
tra la mezzana e le tre e tre liste,
sì ch’a nulla, fendendo, facea male.
Tanto salivan che non eran viste;
le membra d’oro avea quant’era uccello,
e bianche l’altre, di vermiglio miste.
Non che Roma di carro così bello
rallegrasse Affricano, o vero Augusto,
ma quel del Sol saria pover con ello;
quel del Sol che, sviando, fu combusto
per l’orazion de la Terra devota,
quando fu Giove arcanamente giusto "
Dante,Purgatorio -Canto XXIX
Il carro trainato dal grifone era lo stesso carro del Sole d'oro massiccio, d'argento e ricoperto di gemme descritto nelle Metamorfosi di Ovidio. Le ali del mitico animale si protendono verso l'alto fino all ' infinito dove lo sguardo si perde e la mente si confonde.
Nel XII ° secolo riacquistò nuovo vigore l'antica leggenda di Alessandro Magno ( che trova testimonianza nella cattedrale d'Otranto e nella Basilica di S. Marco a Venezia) e la leggenda dei grifoni che aggiogati al suo trono che digiuni da tre giorni, trascinarono l'Imperatore -4- verso l'alto sino al trono di Dio perché attratti dalla carne che ingegnosamente veniva mostrata loro sulla punta di una lancia . Se il trono di Alessandro Magno può essere accostato al carro di Dante in tutta logica, " Aquila, Christus ... ... .Leo, Christus ", scriveva S.Militone e alcune antiche raffigurazioni dove un grifone si abbevera a una coppa nei pressi di un chrismon o le lampade descritte da Dom H. Leclercq nel Dictionnaire d'Archéologie Chrétienne che hanno una forma di barca la cui poppa è costituita da una testa di grifone con nel becco una mela e con infissa una croce sulla quale è appollaiata una colomba o ancora, il grifone che sorregge con il becco una croce ed un filatterio sembrano avvalorare questa opinione , ovvero che la doppia natura dell'animale.
Secondo alcuni studiosi: -5 - la parte leonina, la parte terrestre rappresenta la materia, mentre la parte aquilina rappresenta lo spirito . -6 -Questione quest'ultima non di poco conto di cui alle parole del Vescovo Marbodo di Rennes: "Il Grifone è posto a guardia dello - 7 - Smeraldo e per conquistarlo bisogna combattere il terribile animale " o le parole di Jean De Cuba in Hortus Sanitatis " Il Grifone custodisce questa pietra ( Lo Smeraldo dei Filosofi) con grande crudeltà ".
Berger de Xivrey riferisce che un cavaliere sconosciuto pose fra gli ex -voto - 8 - . nella Sainte-Chapelle a Parigi, una zampa di uccello rapace per ricordare quella del Grifone, vinto in "combattimento" . Un combattimento senza dubbio singolare e probabilmente, molto pericoloso perchè riporta alla terribile tenzone fra San Giorgio e il drago aguzzino di una nobildonna .
Grifos vuol dire discorso intricato e oscuro, enigma, indovinello, logogrifo ma anche rete di giunchi, rete, che riporta a gherron , gerrae in latino, termine quest'ultimo che assume particolare interesse poiché il grifone veniva associato ad un vaso capiente.
NOTE
-1-Il Giglio fiore amato particolarmente da Leonardo da Vinci, che il grande artista e profeta volle occultare in una sua celeberrima opera.
-2- E 'l'animale dalla duplice natura il cui anagramma insegna Eugène Canseliet, porta sorprendentemente l'annuncio di un "corpo nuovo"!
-3- Si Tratta dei quattro animali unanimemente riconosciuti dai commentatori . I Quattro Evangelisti, verso i quali il Poeta "dissente" con Ezechiele per Il numero d'ali che devono avere (sei al posto di quattro) "concordando" in tal modo, con Giovanni. Qualora il Lettore appassionato volesse rileggere tali versi splendidi, si guardi bene dal frapporvi i commenti dei "letterati" che in una incessante opera di normalizzazione della Divina Commedia non hanno saputo aprire Il cuore in tutta umiltà ai versi del Poeta .Eugène Cansèliet in Deux Logis Alchimiques, concorda pienamente con l'interpretazione dei quattro animali , aggiungendo però che "Essi erano molto
misteriosi agli occhi degli alchimisti ". L'Adepto Michael Maier in Atalanta Fugiens, nell 'Emblema XIX ° dal titolo "Se dei quattro ne uccidi uno, subito tutti muoiono" può fornire interessanti argomentazioni a chi chi intende approfondire .
-4- Un'impresa simile fu condotta dal re persiano Kai-Kaous che si servì invece, di aquile giganti ma che contrariamente ad Alessandro Magno non fece mai più ritorno sulla terra (Shab Nameh, ndr Molh ..).
- 5 -In Deux Logis Alchimiques op. citata, nel capitolo intitolato :" Il combattimento dell'Aquila e del Leone " , l'Aquila viene rappresentata con un corpo serpentiforme dalle grandi ali membranose, mentre il leone ha zampe artigliate (griffues, in francese )
- 6 - Uno splendido esempio di "predominanza " dello Spirito sulla materia è il gotico fiammeggiante, la cui fiamma ardente si protende verso il cielo .
- 7 - <<Molti artisti hanno dato alla rugiada- Rosis = forza- ,più esattamente al sale che ne é tratto, il nome di Smeraldo dei Filosofi. Questo è verde , gemma di alto prezzo, e per la somiglianza dovuta al colore e alla tessitura vetrosa, ha ricevuto il nome di VITRIOL, nome comunemente dato dagli spagiristi, al solfato di ferro. In tal modo, sulla base dell'esperienza positiva, noi siamo in grado di assicurare che lo Spirito Universale è verde quale materia nascente, allo stato puro, tangibile e facilmente ponderabile, oro immaturo, spirituale e cristico del quale parlano tutti i veri alchimisti: "Cieli, inviate la vostra rugiada dall'alto, e che le nubi facciano discendere il Giusto come una pioggia; che la terra sia aperta e che essa germini il Salvatore, e che la giustizia nasca nello stesso tempo. Io sono il Signore che lo ha creato. "Isaia, XLV, 8 >>. Eugène Canseliet, Deux Logis Alchimiques
- 8 - Forse le più belle vetrate in vetro d'antimonio al mondo, dove il Cristo vincitore appare in tutta la sua gloria.
Bestiario alchemico: il Basilisco.
Disegno del capitello per una migliore comprensione.
La Basilica di Vézelay ( chiamata anche Abbazia di Vézelay) è un monastero benedettino che si trova a Vézelay, nel Dipartimento francese di Yonne, in Borgogna. L'edificio, dedicato a Maria Maddalena, è uno dei capolavori dell'architettura romanica, benché parte dell'esterno si stato deturpato durante la rivoluzione francese. Nel 1979 la Basilica e la collina di Vézelay furono dichiarate patrimonio dell'umanità dall'Unesco .
Pare che nella Basilica fossero conservate a partire dal 1050, le spoglie di Maria Maddalena almeno fino al 1279 ( ma questa è un'altra storia ). La Basilica conserva importanti testimonianze dell'arte romanica e, fra queste, numerosi capitelli.Il capitello numero 51 è denominato Il Basilisco .Questo capitello si trova nella parte nord della Basilica. Lucien Carny fa notare che il capitello è collocato in una zona delle più buie della Basilica. La luce del sole non arriva mai direttamente sul capitello , se non per riflessione in un periodo molto corto dell'anno solare .
I riferimenti alchemici sono inequivocabili .
Questo capitello è il solo ornato da fiori di giglio. Istruttive le parole che Fulcanelli dedica al giglio nelle Dimore Filosofali: " Il fiore di giglio araldico corrisponde , infatti, alla rosa ermetica "
Il Basilisco, animale favoloso, nasce da un uovo che , a sua volta, viene covato da un rospo nella simbologia ermetica.
L'uovo è il vaso di cottura del composto alchemico , ovvero " l'uovo vitriolato il quale richiede una cottura graduale per trasformarsi prima in zolfo rosso e poi in Elixir "Fulcanelli, Il Mistero delle Cattedrali.
Il Basilisco è qui rappresentato da un gallo dalla coda di serpente . Davanti ha una grossa cavalletta alata con pizzetto , corno e numerose squame che ne disegnano il corpo. L'uomo solleva un calice che riporta alla meravigliosa leggenda di Robert de Boron . Infine, va ricordato che il terribile Basilisco con il suo sguardo aveva il potere di pietrificare chi avesse avuto l'ardire di guardarlo.
gdg
Pare che nella Basilica fossero conservate a partire dal 1050, le spoglie di Maria Maddalena almeno fino al 1279 ( ma questa è un'altra storia ). La Basilica conserva importanti testimonianze dell'arte romanica e, fra queste, numerosi capitelli.Il capitello numero 51 è denominato Il Basilisco .Questo capitello si trova nella parte nord della Basilica. Lucien Carny fa notare che il capitello è collocato in una zona delle più buie della Basilica. La luce del sole non arriva mai direttamente sul capitello , se non per riflessione in un periodo molto corto dell'anno solare .
I riferimenti alchemici sono inequivocabili .
Questo capitello è il solo ornato da fiori di giglio. Istruttive le parole che Fulcanelli dedica al giglio nelle Dimore Filosofali: " Il fiore di giglio araldico corrisponde , infatti, alla rosa ermetica "
Il Basilisco, animale favoloso, nasce da un uovo che , a sua volta, viene covato da un rospo nella simbologia ermetica.
L'uovo è il vaso di cottura del composto alchemico , ovvero " l'uovo vitriolato il quale richiede una cottura graduale per trasformarsi prima in zolfo rosso e poi in Elixir "Fulcanelli, Il Mistero delle Cattedrali.
Il Basilisco è qui rappresentato da un gallo dalla coda di serpente . Davanti ha una grossa cavalletta alata con pizzetto , corno e numerose squame che ne disegnano il corpo. L'uomo solleva un calice che riporta alla meravigliosa leggenda di Robert de Boron . Infine, va ricordato che il terribile Basilisco con il suo sguardo aveva il potere di pietrificare chi avesse avuto l'ardire di guardarlo.
gdg