Bestiario alchemico: il Grifone.

NB. Il software bizzoso rende poco agevole la lettura di questi due articoli.
Nell'Antico Egitto Il Grifone Sefer aveva la funzione di portare con sè le anime dei defunti ( Lefébure, la vertu du Sacrificio funéraire ),
Cosi Come Il Grifone psicopompo della Via Latina a Roma.
A Cnosso Nel palazzo di Minosse, i grifoni sono rappresentati ai lati del trono mentre si riposano nel bel mezzo di alcuni gigli, fiori -1- "emblematici" dei sovrani cretesi.
I greci accostavano l'ibrido animale metà leone e metà aquila, ad Apollo venerato nel tempio di Delo .
<< Beato se ', Grifon, il che non discindi
col becco d'esto legno dolce al gusto
poscia Che mal SI torce il ventre quindi "
Così dintorno all'arbore robusto
gridaron li ALTRI, e l'animale -2- Binato:
"si si conserva il seme d'OGNI Giusto"
E Volto al temo ch'elli avea tirato,
trasselo Al Pie Della Vedova frasca,
. e quel di lei a lei lascio in legato
Venite Le Nostre Piante, quando Casca
Giù la gran luce mischiata con Quella
Che raggia Dietro la celeste lasca, turgide Fansi, poi SI rinnovella di Suo color ciascuna, pria che 'l unica giunga li Suoi Corsier Sotto altra stella; Uomini Che di rose e di viole Più colore APRENDO, s'innovò la Pianta, Che prima avea la Ramora sì unico >>. Purgatorio,43,55
Tutti gli Interpreti della Divina Commedia sono d'accordo che la pianta dispogliata in questo canto rappresenta l'Albero della Scienza del Bene e del Male, posto da Dio nel paradiso terrestre con il divieto di coglierne i frutti. Quest'albero altissimo che "Nessuna freccia ha mai potuto giungere alla cima" ( Georgiche, II, 122-124 ) e che Nabucodonosor ( Daniele, IV, 7-8 ) vide in sogno protendersi fino a toccare il cielo, subisce una straordinaria trasformazione grazie al grifone che lega il carro trainato da lui a quest'albero "sicco" riporta a queste originalissime miniature, eseguite fra il 1300 e il 1400, del codice conservato nella Biblioteca Nazionale di Napoli.
<< Lo spazio Dentro unLor - 3 quattro contenne
ONU carro, in su Due Ruote, triunfale,
. Che al collo di ONU Grifon tirato Venne
Esso tendea in su l'Una o l'altra ale
di di tra la mezzana e le tre e Liste tre,
sì ch'a nulla, fendendo facea male.
Tanto Salivan Che non eran Viste,
le membra d'oro avea quant'era uccello,
. bianche e l'ALTRE, di vermiglio miste
non Che Roma di carro Così bello
rallegrasse Affricano, o vero Augusto,
ma Quel del Sol saria pover con ello ......... >>.
Purgatorio XXIX, 106-120.
Il carro trainato dal grifone era lo stesso carro del Sole d'oro massiccio, d'argento e ricoperto di gemme descritto nelle Metamorfosi Ovidio. Le ali del mitico animale sI protendono verso l'alto fino all ' infinito dove lo sguardo si perde e la mente si confonde.
Nel XII ° secolo riacquistò nuovo vigore l'antica leggenda di Alessandro Magno ( che trova testimonianza nella cattedrale d'Otranto e nella Basilica di S. Marco a Venezia) e la leggenda dei grifoni che aggiogati al suo trono che digiuni da tre giorni, trascinarono l'Imperatore -4- verso l'alto sino al trono di Dio perché attratti dalla carne che ingegnosamente veniva mostrata loro sulla punta di una lancia . Se il trono di Alessandro Magno può essere accostato al carro di Dante in tutta logica, le affermazioni sul grifone che lo vedono simbolo della saggezza e della forza del Cristo "sic et simpliciter", quale campione del bene, vanno prese con estrema prudenza. " Aquila, Christus ... ... .Leo, Christus ", scriveva S.Militone e alcune antiche raffigurazioni dove un grifone si abbevera a una coppa nei pressi di un chrismon o le lampade descritte da Dom H. Leclercq nel Dictionnaire d'Archéologie Chrétienne che hanno una forma di barca la cui poppa è costituita da una testa di grifone con nel becco una mela e con infissa una croce sulla quale è appollaiata una colomba o ancora, il grifone che sorregge con il becco una croce ed un filatterio sembrano avvalorare questa opinione , ovvero che la doppia natura dell'animale.
Secondo alcuni studiosi: -5 - la parte leonina, la parte terrestre rappresenta la materia, mentre la parte aquilina rappresenta lo spirito predominante. 6 Questione quest'ultima non di poco conto perché se fosse così risulterebbero incomprensibili le parole del Vescovo Marbodo di Rennes: "Il Grifone E Posto a guardia dello - 7 - smeraldo e per conquistarlo bisogna combattere il terribile animale " o le parole di Jean De Cuba in Hortus Sanitatis " Che Il Grifone custodisce questa pietra ( Lo Smeraldo) con grande crudeltà ".
Può un animale carnivoro, ferino essere l'emblema del Cristo?
Berger de Xivrey riferisce che un cavaliere sconosciuto ha appeso fra gli ex -voto - 8 - . nella Sainte-Chapelle a Parigi, Una zampa di uccello rapace per ricordare quella del grifone, vinto in "combattimento" (un combattimento senza dubbio singolare e probabilmente, molto pericoloso)
Grifos vuol dire discorso intricato e oscuro, enigma, indovinello, logogrifo ma anche rete di giunchi, rete, che riporta a gherron , gerrae in latino, termine quest'ultimo che assume particolare INTERESSE poiché il grifone veniva associato ad un vaso capiente.
NOTE
-1-Il Giglio fiore amato particolarmente da Leonardo da Vinci, Che il grande artista e profeta Volle occultare in UNA SUA celeberrima opera. -2- E 'l'animale Dalla duplice natura il cui anagramma Venire insegna Eugène Canseliet, porta Sorprendentemente annuncio UN "Corpo nuovo"! ? -3- Si Tratta dei Quattro Animali unánimemente riconosciuti Dai commentatori Venire I Quattro Evangelisti, verso i Quali il Poeta "dissente" con Ezechiele per Il Numero d'ali Che devono Avere (sei al Posto di quattro) "concordando" in tal Modo, Con Giovanni. qualora il Lettore appassionato volesse rileggere Tali versi splendidi, Si guardi bene dal frapporvi i commenti dei "letterati" che in UNA incessante opera di normalizzazione della Divina Commedia non Hanno Saputo aprire Il Cuore in Tutta Umiltà , parole di Alle Uno dei Più Grandi iniziati Che l'Umanità abbia mai avuto. Va Detto INFINE, Che l'Abate Villain in Histoire de Nicolas Flamel critica et de Pernelle sa femme, Venire Ricorda Eugène Canseliet in Deux Logis Alchimiques, Concorda Pienamente con L'interpretazione dei quattro Animali aggiungendo Però Che "Essi erano molto
misteriosi agli occhi degli alchimisti ". Michael Maier in Atalanta Fugiens, nell 'Emblema XIX ° dal titolo "Se dei quattro ne uccidi uno, Subito Tutti muoiono" puo fornire interessanti Dissertazioni un chi intende dipanare la matassa).
-4- Un'impresa simile fu Condotta dal re persiano Kai-Kaous Che SI Servi invece, di aquile giganti Ma che contrariamente ad Alessandro Magno non FECE mai più Ritorno Sulla terra (Shab Nameh, ndr Molh ..).
- 5 -In Deux Logis Alchimiques op. citata, Nel Capitolo intitolato Le Combattimento del'Aigle et du Lion L'Aquila viene rappresentata con ONU Corpo serpentiforme a mò di anellide Dalle Grandi ali membranose, mentre il leone ha zampe artigliate (griffues, in Francese).
- 6 - Credo che uno Splendido Esempio di "Dominio" dello Spirito Silla materia sia il gotico fiammeggiante, pulsione Quale della materia a trasformarsi in fiamma ardente (Tema ripreso - non Così Quanto consapevolmente - da Vincent Van Gogh nda Suoi quadri) protesa verso il cielo . - 7 - <<di di Molti artisti Hanno Dato alla rugiada- Rosis = forza- Più esattamente al sale Che ne E Tratto, il Nome di smeraldo dei Filosofi. QUESTO e Verde Venire La Gemma di alto prezzo, ed E per lo Stesso Motivo dovuto alla Somiglianza, SIA Nel colore SIA Nella tessitura vetrosa, il Che ha Ricevuto il Nome di VITRIOL, comunemente Dato Dagli spagiristi, al solfato di ferro. In Tal Modo, Silla di Base dell'esperienza Positiva, noi SIAMO in Grado di assicurare il Che Lo Spirito Universale Verde e la materia Nascente, allo stato puro, tangibile e fácilmente ponderabile, il Che E QUESTO oro immaturo, Spirituale e cristico del Quale Parlano Tutti i veri alchimisti: "Cieli, inviate la Vostra rugiada dall'alto, e Che le nubi Facciano discendere il Giusto Come una pioggia; Che la terra SIA Aperta e il Che ESSA germini il Salvatore, e il Che la Giustizia Nasca Nello Stesso tempo. Io sono il Signore Che lo ha Creato. "Isaia, XLV, 8 >>. Deux Logis Alchimiques, Fulcanelli.
- 8 - FORSE Le Più Belle vetrate Al Mondo in vetro d'antimonio, colomba il Cristo Vincitore dell'Apocalisse appare in Tutta la SUA gloria. - 9 - ".... chassez du cadavre ".
Bestiario alchemico: il Basilisco.

La Basilica di Vézelay ( chiamata anche Abbazia di Vézelay) è un monastero benedettino che si trova a Vézelay, Nel Dipartimento Francese di Yonne, in Borgogna. L'edificio, dedicato a Maria Maddalena, è uno dei capolavori dell'architettura romanica, benché parte dell'esterno si stato deturpato durante la rivoluzione francese. Nel 1979 la Basilica e la collina di Vézelay furono dichiarate patrimoni o dell'umanità dall'Unesco .
Pare che nella Basilica fossero conservate a partire dal 1050 le spoglie di Maria Maddalena almeno fino al 1279 ( ma questa è un'altra storia ). La Basilica conserva importanti testimonianze dell'arte romanica e, fra queste, numerosi capitelli.
Il capitello numero 51 è denominato Il Basilisco .
Questo capitello si trova nella parte nord della Basilica. Lucien Carny fa notare che il capitello è collocato in una zona delle più buie della Basilica. La luce del sole non arriva mai direttamente sul capitello , se non per riflessione in un periodo molto corto dell'anno solare .
I riferimenti alchemici sono inequivocabili .
Questo capitello è il solo ornato da fiori di giglio .Istruttive le parole Che Fulcanelli dedica al giglio nelle Dimore Filosofali: " Il fiore di giglio araldico corrisponde , infatti, alla rosa ermetica "
Il Basilisco, animale favoloso, nasce da un uovo che a sua volta, viene covato da un rospo . L'uovo è il vaso di cottura del composto alchemico, è l'uovo " vitriolato che non richiede che una cottura graduale per trasformarsi prima in zolfo rosso e poi in Elixir "(Fulcanelli, Il Mistero delle Cattedrali).
Il Rospo ributtante si compiace della necessaria umidità. Il Basilisco poi , sembra ricevere del cibo da un personaggio a cavalcioni di un drago dalle mille scaglie: quest ' ultimo rappresenta la materia prima della Grande Opera
. Il gallo, quota parte del Basilisco, riporta a S.Pietro ( o se si preferisce alla Pietra) quando rinnegò per tre volte il Suo Maestro. Sul gallo Rimando alle numerose quanto fruttuose considerazioni riportate da Paolo Lucarelli Nella Turba dei Filosofi , testo da lui Tradotto e commentato.
Il serpente, anch'esso quota altra parte del Basilisco, dovrà Essere crocefisso come vuole l'iconografia ermetica.
Va ricordato, infine , Che il terribile Basilisco con il suo sguardo pietrificava.
gdg
Pare che nella Basilica fossero conservate a partire dal 1050 le spoglie di Maria Maddalena almeno fino al 1279 ( ma questa è un'altra storia ). La Basilica conserva importanti testimonianze dell'arte romanica e, fra queste, numerosi capitelli.
Il capitello numero 51 è denominato Il Basilisco .
Questo capitello si trova nella parte nord della Basilica. Lucien Carny fa notare che il capitello è collocato in una zona delle più buie della Basilica. La luce del sole non arriva mai direttamente sul capitello , se non per riflessione in un periodo molto corto dell'anno solare .
I riferimenti alchemici sono inequivocabili .
Questo capitello è il solo ornato da fiori di giglio .Istruttive le parole Che Fulcanelli dedica al giglio nelle Dimore Filosofali: " Il fiore di giglio araldico corrisponde , infatti, alla rosa ermetica "
Il Basilisco, animale favoloso, nasce da un uovo che a sua volta, viene covato da un rospo . L'uovo è il vaso di cottura del composto alchemico, è l'uovo " vitriolato che non richiede che una cottura graduale per trasformarsi prima in zolfo rosso e poi in Elixir "(Fulcanelli, Il Mistero delle Cattedrali).
Il Rospo ributtante si compiace della necessaria umidità. Il Basilisco poi , sembra ricevere del cibo da un personaggio a cavalcioni di un drago dalle mille scaglie: quest ' ultimo rappresenta la materia prima della Grande Opera
. Il gallo, quota parte del Basilisco, riporta a S.Pietro ( o se si preferisce alla Pietra) quando rinnegò per tre volte il Suo Maestro. Sul gallo Rimando alle numerose quanto fruttuose considerazioni riportate da Paolo Lucarelli Nella Turba dei Filosofi , testo da lui Tradotto e commentato.
Il serpente, anch'esso quota altra parte del Basilisco, dovrà Essere crocefisso come vuole l'iconografia ermetica.
Va ricordato, infine , Che il terribile Basilisco con il suo sguardo pietrificava.
gdg