Savinien de Cyrano de Bergerac : quale alchimista ? Prima parte.
Savinien de Cyrano nasce a Parigi nel 1619 da Abel, avvocato del Terzo Stato in Parlamento, e da Esperance de Bellanger. Fra il ‘32 e il ‘38, frequenta il Collegio di Dormans-Beauvais nel cuore del Quartiere Latino, sotto la guida di Jean Grangier. Ultimati gli studi, aggiunge al proprio cognome quello del feudo di Bergerac ereditato dal padre . Uomo d’armi e di penna, moschettiere ( viene ferito una prima volta all’assedio di Mouzon e una seconda a quello di Arras ) e poeta, era vicino alla corrente filosofica "libertina" derivata dalle opere di Pierre Gassendi e al pensiero neo-epicureo. Irruente nel carattere, imbattibile duellante, originale nei versi poetici di cui era raffinato improvvisatore, il de Bergerac non risparmiò sferzate mortali ai potenti, ai vili, ai boriosi, agli sciocchi e scrisse opere da cui attinsero a man bassa altri autori, come lo stesso Molière. Intellettuale scomodo e spadaccino sfrontato fu uno dei primi scrittori ad essere combattente in armi per i propri ideali, unendo il pensiero all’azione nell’esercizio di un ribellismo interiore che si volgeva in tutti i campi . La sua è stata una figura dibattuta e assai controversa: è stato considerato alternativamente un martire del libero pensiero ( da Paul Lacroix), uno scienziato incompreso (da Pierre Juppont), un libertino senz’arte né parte (da Frédéric Lachèvre), un razionalista militante ( da Weber) e, dulcis in fundo, un alchimista e un iniziato ( da Eugène Canseliet). Chi era dunque Cyrano? Riporto qui un breve passo di Les états et empires de la lune et du soleil:" Ora devo dirvi come sono arrivato qui. Non avete dimenticato, io penso, che il mio nome è Elia , perché ve l'ho detto prima. Sapete allora che io ero nel vostro mondo e abitavo con Eliseo, un ebreo come me, sulle rive del Giordano, dove ho vissuto tra i libri una vita dolce per non dovermi lamentare di questa al suo trascorrere. Tuttavia più le luci del mio spirito crescevano,piu’ cresceva anche la consapevolezza della mia ignoranza. D'altronde i preti non mi insegnarono la perfetta filosofia di Adamo della quale ero alla ricerca . Io disperavo di poterla acquisire, quando un giorno, dopo aver sacrificato per espiare le debolezze del mio essere mortale, mi sono addormentato e l'angelo del Signore mi apparve in sogno. Non appena mi sono svegliato, mi sono subito messo al lavorare sulle cose che mi aveva indicato , ho preso del magnete circa due pieds en carré ( un pied carré =0,92 m² ) , che ho collocato nel forno e poi quando era ben purgato, precipitato e dissolto, ne ho tratto l'attrattivo calcinato , e l’ho ridotto alle dimensioni di una palla mediocre ". Lascio al lettore giudicare se il prode Cyrano [ quello vero e non quello di Edmond Rostand (1868-1918 ) ] era o no un alchimista . Va da se che consiglio vivamente la lettura del testo integrale per dare un giudizio migliore , testo che , per chi conosce il francese , si può trovare su questo sito alla voce eBooks.
gdg
Nota.
Nell' Autre Monde (1657-1662), opera postuma di Cyrano si legge" Vedo che siete ansioso di sapere chi io sia. Sono io che tra voi chiamate la Fenice. In ogni Mondo, non ve ne è che una alla volta, che vi abita per lo spazio di cento anni perché alla fine di un secolo, quando su qualche montagna d'Arabia si è deposto un grande uovo in mezzo ai carboni del suo rogo, di cui ha tritato la materia dei rami di aloè, di cannella e d'incenso, prende il suo slancio e dirige il suo volo verso il Sole, come la patria in cui il suo cuore ha aspirato a lungo. Ha fatto in precedenza tutti i suoi sforzi per questo viaggio; ma la pesantezza del suo uovo, il cui guscio è così spesso che occorre un secolo per covarlo, ritarda sempre l'impresa.
Capisco che abbiate delle difficoltà a concepire questa miracolosa produzione; è per questo che voglio spiegarvela. La Fenice è ermafrodita; ma tra gli ermafroditi, è ancora un'altra Fenice del tutto straordinaria, perché..."
Fulcanelli commenta : " l'autore interrompe così, bruscamente, la sua rivelazione".
gdg
Nota.
Nell' Autre Monde (1657-1662), opera postuma di Cyrano si legge" Vedo che siete ansioso di sapere chi io sia. Sono io che tra voi chiamate la Fenice. In ogni Mondo, non ve ne è che una alla volta, che vi abita per lo spazio di cento anni perché alla fine di un secolo, quando su qualche montagna d'Arabia si è deposto un grande uovo in mezzo ai carboni del suo rogo, di cui ha tritato la materia dei rami di aloè, di cannella e d'incenso, prende il suo slancio e dirige il suo volo verso il Sole, come la patria in cui il suo cuore ha aspirato a lungo. Ha fatto in precedenza tutti i suoi sforzi per questo viaggio; ma la pesantezza del suo uovo, il cui guscio è così spesso che occorre un secolo per covarlo, ritarda sempre l'impresa.
Capisco che abbiate delle difficoltà a concepire questa miracolosa produzione; è per questo che voglio spiegarvela. La Fenice è ermafrodita; ma tra gli ermafroditi, è ancora un'altra Fenice del tutto straordinaria, perché..."
Fulcanelli commenta : " l'autore interrompe così, bruscamente, la sua rivelazione".