Chi era Isaac Newton ?
Quante polemiche su Newton, alchimista , studioso della Bibbia e delle profezie, eretico ariano il cui " peccato mortale all'occhio della comunità scientifica é l'aver trascorso più tempo nelle ricerche alchemiche che nell'esplorazione delle acque limpide (della Scienza. Newton Alchimista, Newton chiuso nel suo laboratorio per rimestare vili metalli, per perseguire la pietra filosofale, a compulsare stregonescamente la Bibbia, a rovinarsi anima e corpo in pratiche diaboliche, ivi inclusa la magia nera! " Giuseppe Cassieri
E chi più ne ha più ne metta di infamanti accuse a Isaac Newton che,appartiene al pantheon dei più grandi perché dell'umanità é un genio a parere dei più.
Non si perdonano allo scopritore della gravitazione universale, delle tre leggi della meccanica, all'inventore del calcolo infinitesimale (parallelamente a Leibniz) e della scomposizione della luce bianca di essersi dedicato anima e corpo agli studi metafisici perché Inutili quali aberranti astrazioni secondo le teste d'uovo di Ieri e di oggi.
John Maynard Keynes, in Una Conferenza del 1942 al Royal Society Club, profondo conoscitore dell'illustre scienziato, disse:
" Non fu Newton Il Primo scienziato dell'Età della Ragione Piuttosto fu l'ultimo dei Maghi, L'ultimo dei Babilonesi e dei Sumeri ". Va precisato Che SI Tratta di Quella stessa Magia Naturale Silla Quale G. Battista della Porta Così SI pronunciò:
" Questa magia non è altro che Sapienza "
Ecco la necessitá di questi ultimi anni di " insatanassare "colui che ha scoperto la nuova fisica perché Newton é scandalo per l'ateismo teoretico che governa la scienza ufficiale. Si e arrivati persino a ipotizzare che Newton fosse un paranoico omosessuale !
Questi sono due libri che si possono trovare facilmente in libreria .
Allego due interventi di Piergiorgio Odifreddi , il primo è parte della prefazione del suo libro scritto su Newton e il secondo un analisi del Trattato sulla Apocalisse.
Conosciamo tutti Odifreddi e il suo ateismo professo. I suoi interventi restano , comunque , molto interessanti....se depurati di alcune gratuite affermazioni.
<<Ultimo sognatore, ossessionato alchimista, paranoico pensatore intollerante alle critiche, profondo filosofo della Natura per il quale la verità era figlia del silenzio e della meditazione. Nessuna di queste definizioni riesce però, da sola, a dare l’idea della sua prodigiosa e multiforme attività. Chi fu, veramente, Isaac Newton? Piergiorgio Odifreddi risponde alla domanda con questo libro strutturato in due parti: la prima dedicata all’uomo, con le sue asperità di carattere, dove non mancano i riferimenti alla vasta aneddotica fiorita in torno alla sua figura; la seconda allo scienziato e all’impressionante lavoro da lui compiuto, quasi sempre in perfetta solitudine (era restio a comunicare i suoi risultati, non di rado resi pubblici dopo decenni), nei più svariati campi del sapere. L’autore ce lo presenta quasi calandosi nei panni di un segreto compagno di viaggio, che osservi la sua mente al lavoro da un angolo della stanza al Trinity College, dove Newton visse gran parte della vita. Lo fa sembrare quasi un nostro contemporaneo, con le ossessioni e il metodo implacabile di un genio assoluto, probabilmente il più grande di ogni tempo. E così, anche le più ardue equazioni riguardanti le leggi del moto, la gravitazione universale, le orbite dei pianeti e il calcolo infinitesimale (per l’invenzione del quale ebbe una lunga e accanita disputa con Leibniz) parranno al lettore meno impervie. Come scrive Odifreddi, "brancolare fra le sue realizzazioni ci costringerà a riconosce re modestamente che di fronte ai Principia e all’Ottica, e al loro autore, si può solo ascoltare e tacere ">>
Allego due interventi di Piergiorgio Odifreddi , il primo è parte della prefazione del suo libro scritto su Newton e il secondo un analisi del Trattato sulla Apocalisse.
Conosciamo tutti Odifreddi e il suo ateismo professo. I suoi interventi restano , comunque , molto interessanti....se depurati di alcune gratuite affermazioni.
<<Ultimo sognatore, ossessionato alchimista, paranoico pensatore intollerante alle critiche, profondo filosofo della Natura per il quale la verità era figlia del silenzio e della meditazione. Nessuna di queste definizioni riesce però, da sola, a dare l’idea della sua prodigiosa e multiforme attività. Chi fu, veramente, Isaac Newton? Piergiorgio Odifreddi risponde alla domanda con questo libro strutturato in due parti: la prima dedicata all’uomo, con le sue asperità di carattere, dove non mancano i riferimenti alla vasta aneddotica fiorita in torno alla sua figura; la seconda allo scienziato e all’impressionante lavoro da lui compiuto, quasi sempre in perfetta solitudine (era restio a comunicare i suoi risultati, non di rado resi pubblici dopo decenni), nei più svariati campi del sapere. L’autore ce lo presenta quasi calandosi nei panni di un segreto compagno di viaggio, che osservi la sua mente al lavoro da un angolo della stanza al Trinity College, dove Newton visse gran parte della vita. Lo fa sembrare quasi un nostro contemporaneo, con le ossessioni e il metodo implacabile di un genio assoluto, probabilmente il più grande di ogni tempo. E così, anche le più ardue equazioni riguardanti le leggi del moto, la gravitazione universale, le orbite dei pianeti e il calcolo infinitesimale (per l’invenzione del quale ebbe una lunga e accanita disputa con Leibniz) parranno al lettore meno impervie. Come scrive Odifreddi, "brancolare fra le sue realizzazioni ci costringerà a riconosce re modestamente che di fronte ai Principia e all’Ottica, e al loro autore, si può solo ascoltare e tacere ">>
Chi era dunque Isaac Newton ?
Risponde Newton stesso quando , poco prima di morire, disse :
"Non so cosa posso sembrare al mondo; ma a me stesso sembra di essere stato come un ragazzo che gioca sulla riva del mare e si diverte a trovare di quando in quando un ciottolo più liscio o una conchiglia più bella, mentre il grande oceano della verità si stende ignoto tutt'intorno"
Sinite parvulos venire ad me
ovvero : lasciate che i fanciulli vengano a me, perché talium enim est regnum Dei. Amen dico vobis: Quisque non receperit regnum Dei velut parvulus, non intrabit in illud
I manoscritti
Alla morte di Newton, la Royal Society rifiutò di acquisire i suoi manoscritti di argomento religioso e li restituì alla famiglia con la raccomandazione di non mostrarli ad alcuno. Una parte dei manoscritti fu acquistata da Lord Keynes, il grande economista. Egli, considerando la mole dei manoscritti alchemici, dette di Newton una definizione che fece scandalo e fu all’origine di molte controversie: lo chiamò non il primo degli scienziati moderni, ma l’ “ultimo dei maghi”. Quelle carte contenevano molta matematica, molta fisica, molta ottica ma una rilevante parte di esse era dedicata a temi di alchimia e di cronologia universale, alla interpretazione della Scrittura e alle controversie teologiche, all’Apocalisse e alla Riposta Sapienza che sarebbe – come vuole la tradizione ermetica- alle origini della storia umana. Fra gli enti che rifiutarono di acquisire manoscritti newtoniani sono da annoverare l’università di Cambridge (che selezionò una serie di manoscritti scientifici), il British Museum, le università americane di Harvard, Yale e Princeton. Quello che si può chiamare il volto conosciuto di Newton era in parte visibile nella parte finale dell’ Ottica che si è occupata di questioni aperte, domande. Soprattutto nelle ultime Newton affronta una vastissima serie di problemi: l’esistenza del vuoto, la composizione atomica della materia, la natura elettrica delle forze che tengono uniti gli atomi fra di loro, la polarizzazione della luce, le qualità occulte, l’insufficienza delle cause meccaniche, la metafisica di Cartesio, il rapporto tra Dio e il mondo, la natura di Dio, la relazione tra filosofia naturale e filosofia morale, le capacità che ha la natura di trasformarsi in modi vari e strani, gli esperimenti alchemici. La forza d’inerzia è un principio passivo, per mettere in movimento i corpi era necessario un altro principio attivo che ne conservi il movimento. I principi attivi impediscono alla Terra, ai pianeti , alle comete, al Sole di raffreddarsi e diventare masse inerti, cesserebbe ogni putrefazione, generazione, vegetazione e vita. L’universo procede verso il decadimento e la consunzione ha bisogno, per mantenersi in vita, dell’intervento divino. Colui che ha ordinato l’universo ha anche stabilito la posizione primitiva e regolare delle orbite celesti, il mondo non può essere uscito dal caos ad opera delle semplici leggi di natura. Ma una volta che il Creatore del mondo ha introdotto ordine nel mondo, esso può durare per molte età in virtù di tali leggi. Ci sono tuttavia nel sistema delle irregolarità poco rilevanti e che tenderanno ad aumentare finchè il Sistema avrà bisogno di una riforma. Il Dio di Newton, che crea l’universo capace di esistere per molte età e non per l’eternità e che richiede di tanto in tanto delle riforme, apparirà a Leibniz un pessimo orologiaio. La macchina newtoniana del mondo si muove male e si ferma da sola, come un orologio che richiede interventi straordinari e che Dio deve ricaricare ogni tanto: “ Sir Isaac Newton e i suoi seguaci hanno una ben strana opinione dell’opera di Dio. Secondo la loro dottrina, Dio onnipotente ha bisogno di ricaricare il suo orologio di tanto in tanto, perché, altrimenti, esso cesserebbe di camminare. A quanto sembra Egli non sarebbe stato abbastanza previdente da imprimere al suo orologio, un moto perpetuo” L’alchimia Alcune migliaia di pagine manoscritte, composte nell’arco di tutta la sua vita, mostrano che Newton dedicò alla lettura, alla trascrizione e al commento di testi alchemici una parte davvero rilevante della sua attività. Ma non si tratta di solo questo: quelle pagine documentano una rilevantissima quantità di esperimenti effettuati con gli alcali, i metalli e gli acidi. Gli esperimenti di Newton tendevano a fornire una base sperimentale alle sue ipotesi o interrogativi, presentati in forma problematica e provvisoria sugli atomi e sull’etere, e al suo tentativo di una spiegazione unitaria o di una scienza unitaria dell’universo Gli interessi di Newton per l’alchimia risalgono a quando egli aveva meno di trent’anni ed aveva acquistato acido nitrico ed altre sostanze e si era costruito da solo i suoi forni di mattoni. Negli stessi anni (attorno al 1669) iniziarono le sue letture alchemiche nel corso delle quali Newton tenta di stabilire una serie di assiomi comuni ai diversi cultori di alchimia. Appare senza dubbio più interessato agli aspetti sperimentali che alle esperienze mistico-religiose che caratterizzano larga parte della letteratura alchimistica. Il suo interesse per l’aspetto quantitativo delle operazioni di misura ( la vera scienza) resta dominante coem anche la sua esigenza di un linguaggio metaforico. Ma è anche vero che Newton considerò ben presto la filosofia meccanica una realtà costruita su categorie troppo rigide e comunque insufficiente ad esprimere la complessità della natura. La religione Newton credeva in Dio e nella Bibbia ma era, segretamente, su posizioni decisamente eretiche. Per tutto il corso della sua vita nascose molte delle sue idee su Gesù Cristo e sul cristianesimo. La dottrina della Trinità, pensava Newton, fu falsamente imposta ai cristiani, adorare Cristo era , agli occhi di Newton, una manifestazione di idolatria. Newton vedeva in Cristo un mediatore tra l’uomo e Dio, ma non un Dio, è il figlio di Dio, ma non è Dio, non è consustanziale al Padre. L’impegno su problemi teologici era così forte da far considerare a Newton, in alcuni periodi della sua vita, i problemi di ottica e di fisica come fastidiose interruzioni in un lavoro di maggiore portata che aveva come argomento una ridiscussione dell’intera tradizione cristiana. Il linguaggio delle profezie, come quello della natura, proviene direttamente da Dio. Newton si sente un eletto da Dio e definisce se stesso come una delle persone sparse che Dio ha scelto e che possono essere sinceramente ed ardentemente al servizio della verità. Conclusioni Il rapporto che Newton stabilisce tra la scienza e la religione, tra il concetto di Dio e la fisica, tra il metodo di indagine sulla natura e il metodo di lettura dei Testi Sacri collocano l’intera opera di Newton su un piano assai diverso da quello di scienziato positivo o delle celebrazioni di Newton come primo grande scienziato moderno. Riportare tutte le sue affermazioni a un contesto interamente moderno sembra un’impresa disperata. Terminiamo comunque ricordando il grande scienziato riportando le parole scritte da Alexander Pope (poeta inglese del ‘700) su di lui " Nature and Nature’s laws were hid in night God said “Let Newton be”, and all was light ( La natura e le sue leggi erano nascoste nell’oscurità Dio disse “Sia Newton” e tutto fu luce)
gdg
Risponde Newton stesso quando , poco prima di morire, disse :
"Non so cosa posso sembrare al mondo; ma a me stesso sembra di essere stato come un ragazzo che gioca sulla riva del mare e si diverte a trovare di quando in quando un ciottolo più liscio o una conchiglia più bella, mentre il grande oceano della verità si stende ignoto tutt'intorno"
Sinite parvulos venire ad me
ovvero : lasciate che i fanciulli vengano a me, perché talium enim est regnum Dei. Amen dico vobis: Quisque non receperit regnum Dei velut parvulus, non intrabit in illud
I manoscritti
Alla morte di Newton, la Royal Society rifiutò di acquisire i suoi manoscritti di argomento religioso e li restituì alla famiglia con la raccomandazione di non mostrarli ad alcuno. Una parte dei manoscritti fu acquistata da Lord Keynes, il grande economista. Egli, considerando la mole dei manoscritti alchemici, dette di Newton una definizione che fece scandalo e fu all’origine di molte controversie: lo chiamò non il primo degli scienziati moderni, ma l’ “ultimo dei maghi”. Quelle carte contenevano molta matematica, molta fisica, molta ottica ma una rilevante parte di esse era dedicata a temi di alchimia e di cronologia universale, alla interpretazione della Scrittura e alle controversie teologiche, all’Apocalisse e alla Riposta Sapienza che sarebbe – come vuole la tradizione ermetica- alle origini della storia umana. Fra gli enti che rifiutarono di acquisire manoscritti newtoniani sono da annoverare l’università di Cambridge (che selezionò una serie di manoscritti scientifici), il British Museum, le università americane di Harvard, Yale e Princeton. Quello che si può chiamare il volto conosciuto di Newton era in parte visibile nella parte finale dell’ Ottica che si è occupata di questioni aperte, domande. Soprattutto nelle ultime Newton affronta una vastissima serie di problemi: l’esistenza del vuoto, la composizione atomica della materia, la natura elettrica delle forze che tengono uniti gli atomi fra di loro, la polarizzazione della luce, le qualità occulte, l’insufficienza delle cause meccaniche, la metafisica di Cartesio, il rapporto tra Dio e il mondo, la natura di Dio, la relazione tra filosofia naturale e filosofia morale, le capacità che ha la natura di trasformarsi in modi vari e strani, gli esperimenti alchemici. La forza d’inerzia è un principio passivo, per mettere in movimento i corpi era necessario un altro principio attivo che ne conservi il movimento. I principi attivi impediscono alla Terra, ai pianeti , alle comete, al Sole di raffreddarsi e diventare masse inerti, cesserebbe ogni putrefazione, generazione, vegetazione e vita. L’universo procede verso il decadimento e la consunzione ha bisogno, per mantenersi in vita, dell’intervento divino. Colui che ha ordinato l’universo ha anche stabilito la posizione primitiva e regolare delle orbite celesti, il mondo non può essere uscito dal caos ad opera delle semplici leggi di natura. Ma una volta che il Creatore del mondo ha introdotto ordine nel mondo, esso può durare per molte età in virtù di tali leggi. Ci sono tuttavia nel sistema delle irregolarità poco rilevanti e che tenderanno ad aumentare finchè il Sistema avrà bisogno di una riforma. Il Dio di Newton, che crea l’universo capace di esistere per molte età e non per l’eternità e che richiede di tanto in tanto delle riforme, apparirà a Leibniz un pessimo orologiaio. La macchina newtoniana del mondo si muove male e si ferma da sola, come un orologio che richiede interventi straordinari e che Dio deve ricaricare ogni tanto: “ Sir Isaac Newton e i suoi seguaci hanno una ben strana opinione dell’opera di Dio. Secondo la loro dottrina, Dio onnipotente ha bisogno di ricaricare il suo orologio di tanto in tanto, perché, altrimenti, esso cesserebbe di camminare. A quanto sembra Egli non sarebbe stato abbastanza previdente da imprimere al suo orologio, un moto perpetuo” L’alchimia Alcune migliaia di pagine manoscritte, composte nell’arco di tutta la sua vita, mostrano che Newton dedicò alla lettura, alla trascrizione e al commento di testi alchemici una parte davvero rilevante della sua attività. Ma non si tratta di solo questo: quelle pagine documentano una rilevantissima quantità di esperimenti effettuati con gli alcali, i metalli e gli acidi. Gli esperimenti di Newton tendevano a fornire una base sperimentale alle sue ipotesi o interrogativi, presentati in forma problematica e provvisoria sugli atomi e sull’etere, e al suo tentativo di una spiegazione unitaria o di una scienza unitaria dell’universo Gli interessi di Newton per l’alchimia risalgono a quando egli aveva meno di trent’anni ed aveva acquistato acido nitrico ed altre sostanze e si era costruito da solo i suoi forni di mattoni. Negli stessi anni (attorno al 1669) iniziarono le sue letture alchemiche nel corso delle quali Newton tenta di stabilire una serie di assiomi comuni ai diversi cultori di alchimia. Appare senza dubbio più interessato agli aspetti sperimentali che alle esperienze mistico-religiose che caratterizzano larga parte della letteratura alchimistica. Il suo interesse per l’aspetto quantitativo delle operazioni di misura ( la vera scienza) resta dominante coem anche la sua esigenza di un linguaggio metaforico. Ma è anche vero che Newton considerò ben presto la filosofia meccanica una realtà costruita su categorie troppo rigide e comunque insufficiente ad esprimere la complessità della natura. La religione Newton credeva in Dio e nella Bibbia ma era, segretamente, su posizioni decisamente eretiche. Per tutto il corso della sua vita nascose molte delle sue idee su Gesù Cristo e sul cristianesimo. La dottrina della Trinità, pensava Newton, fu falsamente imposta ai cristiani, adorare Cristo era , agli occhi di Newton, una manifestazione di idolatria. Newton vedeva in Cristo un mediatore tra l’uomo e Dio, ma non un Dio, è il figlio di Dio, ma non è Dio, non è consustanziale al Padre. L’impegno su problemi teologici era così forte da far considerare a Newton, in alcuni periodi della sua vita, i problemi di ottica e di fisica come fastidiose interruzioni in un lavoro di maggiore portata che aveva come argomento una ridiscussione dell’intera tradizione cristiana. Il linguaggio delle profezie, come quello della natura, proviene direttamente da Dio. Newton si sente un eletto da Dio e definisce se stesso come una delle persone sparse che Dio ha scelto e che possono essere sinceramente ed ardentemente al servizio della verità. Conclusioni Il rapporto che Newton stabilisce tra la scienza e la religione, tra il concetto di Dio e la fisica, tra il metodo di indagine sulla natura e il metodo di lettura dei Testi Sacri collocano l’intera opera di Newton su un piano assai diverso da quello di scienziato positivo o delle celebrazioni di Newton come primo grande scienziato moderno. Riportare tutte le sue affermazioni a un contesto interamente moderno sembra un’impresa disperata. Terminiamo comunque ricordando il grande scienziato riportando le parole scritte da Alexander Pope (poeta inglese del ‘700) su di lui " Nature and Nature’s laws were hid in night God said “Let Newton be”, and all was light ( La natura e le sue leggi erano nascoste nell’oscurità Dio disse “Sia Newton” e tutto fu luce)
gdg