Andromeda. Seconda parte.
L'Adepo Fulcanelli nel capitolo : “ La Salamandra di Lisieux ” -Le Dimore Filosofali, I- fa cenno alla liberazione di Andromeda da parte di Perseo attribuendole un significato analogo al rapimento di Europa e , in particolare , al rapimento di Deianira.
Narra Ovidio , nelle Metamorfosi, che Giove, innamoratosi di Europa, escogitò un piano per rapirla. Dopo aver chiamato Mercurio ed avergli ordinato di far scendere i buoi di Agenore (padre di Europa) verso la spiaggia, dove la fanciulla era solita recarsi con le sue compagne, Giove si trasformò in un candido toro. Europa conquistata dalla bellezza e dalla mansuetudine dell'animale gli si sedette sul dorso. Subito il toro si alzò ed iniziò a correre velocemente verso il mare. Europa ebbe due figli da Giove, Minosse e Radamanto , e , successivamente, divenne sposa del re cretese Asterione, che adottò i figli di lei.
Angelo Poliziano dedica ad Europa questi splendidi versi:
Nell'altra in un formoso e bianco tauro
si vede Giove per amor converso
portarne il dolce suo ricco tesauro,
e lei volgere il viso al lito perso
in atto paventosa; e i bei crin d'auro
scherzon nel petto per lo vento avverso;
la vesta ondeggia, e indrieto fa ritorno,
l'una man tiene al dorso, e l'altra al corno.
Le 'gnude piante a sé ristrette accoglie
quasi temendo il mar che lei non bagne:
tale atteggiata di paura e doglie
par chiami invan le dolci sue compagne;
le qual rimase tra fioretti e foglie
dolenti Europa ciascheduna piagne.
"Europa", suona il lito, "Europa, riedi",
e 'l tor nuota e talor li bacia e piedi.
Erwin Panofsky , nel commentare il disegno del Durer riguardante Europa, compiacendosi dell'abilità del pittore tedesco fa notare come la spiaggia stessa brulichi di “ aquatici monstricoli ” , mentre i satiri inneggiano al rapitore.
__.__
“Quelli è Nesso, che morì per la bella Deianira e fé di sé la vendetta elli stesso.” Ovidio (Met. IX 101 ss.)
Deianira figlia del re di Etolia, Eneo, e sorella di Meleagro, andò sposa a Ercole, da cui ebbe un figlio, Illo. Nel corso del viaggio a Trachis, intrapreso da Ercole dopo l'uccisione di Eunomo di Calidone, il centauro Nesso innamoratosi di Deianira mentre la trasportava oltre il fiume Eveno, cercò di rapirla. L'intrepido eroe reagì ferendo a morte Nesso con una freccia intrisa nel sangue dell'Idra di Lerna. Ricevendo dal centauro morente la sua tunica imbevuta di sangue avvelenato, Deianira divenne inconsapevolmente lo strumento della vendetta di Nesso, perché più tardi la veste, anziché ridarle l'amore di Ercole, come il centauro aveva voluto farle credere, indossata dall'eroe ne provocò la follia e la morte.
Nel capitolo “ Il mito alchemico di Adamo ed Eva ”- Le Dimore Filosofali ,1- Fulcanelli si sofferma in lunghe dissertazioni etimologiche attribuendo a ognuna di queste preziose indicazioni per una migliore comprensione degli attori alchemici presenti nel mito di Deianira.
Deianira , però, muore tragicamente e il suo destino è diverso da quello di Andromeda e di Europa . Forse il mito di Deianira meglio articola , di fatto, i precetti alchemici ?
In altre parole, lo studioso deve stabilire se la parte femminile , ovvero il principio mercuriale dell'oro, che lotta congiuntamente con il solfo dell'oro , parte maschile, trova eguale applicazione nei tre distinti episodi di cui sopra come sembra suggerire Fulcanelli ?
gdg
Narra Ovidio , nelle Metamorfosi, che Giove, innamoratosi di Europa, escogitò un piano per rapirla. Dopo aver chiamato Mercurio ed avergli ordinato di far scendere i buoi di Agenore (padre di Europa) verso la spiaggia, dove la fanciulla era solita recarsi con le sue compagne, Giove si trasformò in un candido toro. Europa conquistata dalla bellezza e dalla mansuetudine dell'animale gli si sedette sul dorso. Subito il toro si alzò ed iniziò a correre velocemente verso il mare. Europa ebbe due figli da Giove, Minosse e Radamanto , e , successivamente, divenne sposa del re cretese Asterione, che adottò i figli di lei.
Angelo Poliziano dedica ad Europa questi splendidi versi:
Nell'altra in un formoso e bianco tauro
si vede Giove per amor converso
portarne il dolce suo ricco tesauro,
e lei volgere il viso al lito perso
in atto paventosa; e i bei crin d'auro
scherzon nel petto per lo vento avverso;
la vesta ondeggia, e indrieto fa ritorno,
l'una man tiene al dorso, e l'altra al corno.
Le 'gnude piante a sé ristrette accoglie
quasi temendo il mar che lei non bagne:
tale atteggiata di paura e doglie
par chiami invan le dolci sue compagne;
le qual rimase tra fioretti e foglie
dolenti Europa ciascheduna piagne.
"Europa", suona il lito, "Europa, riedi",
e 'l tor nuota e talor li bacia e piedi.
Erwin Panofsky , nel commentare il disegno del Durer riguardante Europa, compiacendosi dell'abilità del pittore tedesco fa notare come la spiaggia stessa brulichi di “ aquatici monstricoli ” , mentre i satiri inneggiano al rapitore.
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“Quelli è Nesso, che morì per la bella Deianira e fé di sé la vendetta elli stesso.” Ovidio (Met. IX 101 ss.)
Deianira figlia del re di Etolia, Eneo, e sorella di Meleagro, andò sposa a Ercole, da cui ebbe un figlio, Illo. Nel corso del viaggio a Trachis, intrapreso da Ercole dopo l'uccisione di Eunomo di Calidone, il centauro Nesso innamoratosi di Deianira mentre la trasportava oltre il fiume Eveno, cercò di rapirla. L'intrepido eroe reagì ferendo a morte Nesso con una freccia intrisa nel sangue dell'Idra di Lerna. Ricevendo dal centauro morente la sua tunica imbevuta di sangue avvelenato, Deianira divenne inconsapevolmente lo strumento della vendetta di Nesso, perché più tardi la veste, anziché ridarle l'amore di Ercole, come il centauro aveva voluto farle credere, indossata dall'eroe ne provocò la follia e la morte.
Nel capitolo “ Il mito alchemico di Adamo ed Eva ”- Le Dimore Filosofali ,1- Fulcanelli si sofferma in lunghe dissertazioni etimologiche attribuendo a ognuna di queste preziose indicazioni per una migliore comprensione degli attori alchemici presenti nel mito di Deianira.
Deianira , però, muore tragicamente e il suo destino è diverso da quello di Andromeda e di Europa . Forse il mito di Deianira meglio articola , di fatto, i precetti alchemici ?
In altre parole, lo studioso deve stabilire se la parte femminile , ovvero il principio mercuriale dell'oro, che lotta congiuntamente con il solfo dell'oro , parte maschile, trova eguale applicazione nei tre distinti episodi di cui sopra come sembra suggerire Fulcanelli ?
gdg