Le porte del Filarete.Prima parte.
La Basilica di S.Pietro a Roma gode di ben quattro porte.La porta all'estrema sinistra è stata realizzata da Giacomo Manzù nel 1964, ed è chiamata la Porta della Morte. Procedendo verso destra si trova la Porta dei Sacramenti realizzata da Venanzio Crocetti e inaugurata da papa Paolo VI il 12 settembre 1965.La Porta Centrale è stata ordinata invece, da papa Eugenio IV Condulmer ad Antonio Averulino detto il Filarete ed è stata prodotta tra il 1439 e il 1445, probabilmente a Firenze. L’ultima a destra è la Porta Santa realizzata in bronzo da Vico Consorti nel 1950 e donata a papa Pio XII.
La porta centrale consta di due battenti di bronzo e ogni battente è diviso in tre riquadri sovrapposti. I temi trattati dal Filarete riguardano il Pantocrator ( “Colui che sostenta nell’essere tutte le cose ”) e l'Annunciata; quindi San Pietro che consegna le Chiavi a Papa Eugenio IV (1431-1447) e San Paolo apostolo gentium . Vengono figurate inoltre, l'incoronazione imperiale di Re Sigismondo di Baviera (1433) , il Concilio di Firenze (1439-1443), in cui si pervenne alla riunione delle Chiese d'Oriente e d'Occidente nonché l’Abate Andrea d’Egitto a Roma e ,infine, il martirio dei due Apostoli Pietro e Paolo e il loro carnefice Nerone .
"Penò dodici anni" (1433-1445) secondo il Vasari, per portare a termine la porta il Filarete e questa fu allogata il 15 agosto 1445 per essere poi ancora riproposta, intonsa, nella nuova Basilica , come la conosciamo oggi,che fu consacrata nel 1626.
La decorazione delle valve si arricchisce di bordure a volute d’acanto [1] dove tra i girali si collocano una serie di tondi con profili di imperatori romani e una quantità esorbitante di episodi apparentemente non legati fra loro. Dovrebbero essere 80 questi episodi, di cui un buon numero riportano alle Metamorfosi di Ovidio e alle Fabulae di Igino, alcuni traggono spunto da leggende o storie romane (Ovidio, Livio, Valerio Massimo), una decina sono rappresentazioni bucoliche dalle Egloghe virgiliane e 5 provengono dalle favole di Esopo.
Carla Lord ritiene che la Porta del Filarete sia una traduzione in bronzo della descrizione ovidiana del Palazzo del Sole [2]:
«La Reggia del sole alta s’ergeva sopra elevate colonne, fulgida di corrusco oro e di piropo simile a fiamma; nitido avorio copriva la cima del tetto, duplici imposte d’argento irragiavano luce» Ovidio, Le Metamorfosi
La basilica di S. Pietro come la Domus Aurea quindi ,sulla base della descrizione di Svetonio, dove la sala ottagonale si potrebbe identificare con la "coenatio rotunda" che «girava ininterrottamente, giorno e notte come la terra», al centro della quale troneggiava Nerone-Helios ? “Tale simbolismo trova ampia conferma nella trattatistica umanistica, da Leon Battista Alberti a Francesco di Giorgio Martini ,al Filarete, in un frequente interscambio fra la tipologia del palazzo e quella del tempio” [3]
Nel Trattato di Architettura il Filerete a proposito della decorazione del Palazzo del Signore (libro IX) scrive : “Alle volte di sopra voglio che sia come Fetonte mena i cavalli del Sole” e “…nelle facciate da canto vorrei fare alcune cose che io ho letto, cioè come Febo andava dietro a Dafne, la quale si convertì in alloro e ancora come Europa fu rapita da Giove in forma di Giovenca e come Narciso che diventò fiore e come Diana convertì Anteon in cervo; e ancora Perseo tagliò il capo a Medusa e il rapimento di Proserpina da Pluto e alcune altre ancora”.
Una riscoperta letterale del mondo classico quella del Filarete come sostengono alcuni ,dove le molteplici sculture in rilievo rappresenterebbero un sordo circondario a importanti vicende del cristianesimo?
Il Vasari espresse un giudizio molto critico sulla porta considerata da lui un guazzabuglio[4] per la confusione degli argomenti trattati sulla stessa dei quali fornisco qui un dovizioso elenco:
Battente sinistro,in basso e a destra:
- Friso e Elle.
- Deucalione e Pirra (Ov.Met.I, 393)
- Mercurio, Argo Io (Ov.Met.I, 624-723)
- Mercurio uccide Argo e dà gli occhi a Giunone (Ov.Met.I)
- Il ratto di Europa (Ov.Met. II, 856)
- Il ratto di Proserpina (Ov.Met.V, 395)
- Cadmo (Ov.Met.III, 1-138)
- I compagni di Cadmo cercano l'acqua (Ov.Met.III, 27)
- I compagni di Cadmo attaccano il drago
- Cadmo uccide il drago
- Favola d'Esopo della volpe e la pecora
- Favola del gallo e della perla
- Melibeo appoggiato al bastone
- Titiro suona nell'ombra
- Melibeo
- Melibeo sotto l'albero del cattivo presagio
- Coridone
- Sileno risvegliato da due fanciulli e una ninfa Egle o l'Ebbrezza di Noè
- Un uomo in piedi in atto di lamentarsi
- L'incontro di Moeri e Licida
- Un pastore che allata un ewe, mentre un giovane uomo lo guarda
- Giasone e il toro
- L'infanzia di Bacco (Ov.Met.III, 607-690)
- Il piccolo Bacco sulle spalle di un marinaio
- La nave con Bacco
- I marinai cambiati in delfini
- Favola d'Esopo della volpe e il corvo
- Favola d'Esopo della cicogna e il lupo
- Figura d'uomo inidentificata
- Mercurio e Batto (Ov.Met.II, 688)
- Piramo e Tisbe (Ov.Met.IV, 455)
- Apollo e Dafne (Ov.Met.I, 452)
- Ercole e il leone
- Ercole e Anteo (Ov.Met., XI, 183)
- Mida (Ov.Met.XI, 147)
- Ercole furens, o Ercole sull'Oeta (Ov.Met.IX, 229)
- Curzio
- Un cavaliere che porta un re. Inidentificato
- Nesso e Deianira (Ov.Met.IX, 98)
- Dedalo e la vacca di Pasifae (Ov.Met.VIII, 132)
- Teseo e il minotauro (Ov.Met. VIII, 171)
- Dedalo vola da Creta (Ov.Met.VIII, 183)
- La capra Amalthea
- Leda con il cigno (Ov.Met.VI, 109)
- Rea Silvia
- Uomo con la lumaca
- La lupa con Romolo e Remo
- Il ratto delle Sabine
- I galli assaltano il Campidoglio in presenza delle oche
- La fuga di Clelia (Livio II, 12)
- Orazio Coclite (Livio, II, 9)
- Soldati che sacrificano un maiale ?
- Invidia (Ov.Met.II, 760), o Furia (Ov.Met.VII, 65), o Scilla (Ov.Met.XIV, 51)
- La favola di Esopo della volpe e il maiale
- La punizione di Tarpea (Livio I, 2)
- Tuccia o Arethusa (Ov.Met.V, 487)
- Cerere e Arethusa (Ov.Met. V, 470)
- Re Pireneo (Ov.Met V, 285.)
- Pan e Siringa (Ov.Met., I, 689)
- Perseo e Medusa (Ov.Met., IV, 733)
- Ercole infante
- Il ratto di Ganimede (Ov.Met.X, 155)
- Proserpina che raccoglie fiori (Ov.Met.V, 390)
- Narciso (Ov.Met.III, 339-510)
- Eco in una caverna mutata in roccia (Ov.Met.III, 396)
- Fauni che si inseguono uno con una tortora l'altro con un pesce
- Circe e Pico (Ov.Met.XIV, 320)
- Diana e Atteone (Ov.Met.III, 138)
- Cibele (Ov.Met.XIV, 535)
- Muzio Scevola (Livio, II, 11)
- Due donne nude scortate da un romano armato.
- Uomo cambiato in albero: olivo ?(Ov.Met.XIV, 517); oppure Enea con il ramo d'oro (Ov.Met.XIV, 115)
- Una donna che soffia la tromba in una battaglia navale tra Tunro e Enea? (Ov.Met.XIV, 535)
- Vecchio uomo che scolpisce una statua; Fidia nel Campanile di Giotto o Prometeo (Ov.Met.I, 82)?; Dedalo? (Ov.Met.VIII, 183); Pigmalione? (Ov.Met.X, 243)
- La morte di Ercole (Ov.Met.XI, 230-239)
- Eros e Pan
- Fauno che lotta con una donna
- Lotta tra fanciulli e satiri
- Due suonatori di tromba forse un baccanale [5]
Sono portato a pensare ,come spesso succede nell’iconologia ermetica e non solo in questa, che il Vasari abbia compreso ben poca cosa del Filarete umanista, neoplatonico,prerinascimentale e , probabilmente,cultore dell’ ermetismo . Non è una accozzaglia di elementi disparati questa miscellanea coniata dal Filarete non solo per i conclamati riflessi ermetici presenti in Ovidio,Virgilio ed Esopo ma soprattutto per le assonanze figurative con l'Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna [6] corroborate dal fatto che lo stesso Francesco(1433 – 1527 )fu,fra le altre cose, Canonico della Basilica di San Pietro.
A mio avviso fra i girali d’acanto il Filarete trasmette un sapere ancestrale ,segreto, e ,ironia della sorte, lo fa attraverso la porta bronzea della Basilica che si rivelerà essere avversaria ostinata di questa Conoscenza .
CETERIS / OPERE / PRETIUM / FASTUS /...MUS / VE / MIHI / HILARITAS, : "la ricompensa agli altri per il lavoro e la fama e il denaro, a me piuttosto la denigrazione”così si lamenta il Filarete scrivendo a chiare lettere il suo disappunto ma posso assicurare , per quanto mi riguarda, non c’è derisione ma grande stima e ammirazione per l’opera e il pensiero di Antonio Averulino.
Desidero infine, concludere questo articoletto ricordando che il Pontefice stesso , come antichissima memoria vuole( V° secolo) , quale novello Akhenaton portando in capo il triregno, procedeva ,sino a poco tempo fa, tra i flabelli [7]sulla sedia gestatoria subito dopo la sua elezione . Per tre volte cardinali e vescovi intonavano il famoso versetto dell'Ecclesiaste «[8]Vanitas vanitatum et omnia vanitas», mentre un batuffolo di cotone veniva bruciato a simboleggiare la fuggevolezza della gloria mondana!
In memoria di tutti quei boriosi che hanno giudicato con malanimo l’opera del Filarete.
NOTE.
[1] Αxανθoς, acantos,la cui etimologia riporta all’acacia ossia all’acanta ,alla spina a causa delle foglie appuntite e delle capsule che racchiudono i semi. Da notare che Acanteos é il roveto. Le foglie d’acanto ornano i capitelli corinzi,il cui più antico esempio conosciutoè nel tempio di Apollo Epicuro a Bassae in Arcadia, c. 450–420 a.C.
[2] “Signore, la Signoria Vostra mi concederà che io la discriva (la casa della Virtù) a parole come fu lecito a Ovidio discrivere quella del Sole” Trattato di Architettura,Filarete.
[3] Si veda http://www.italica.rai.it/rinascimento/saggi/mitologia_allegoria/capitoli/f_15.htm
[4] “Se Papa Eugenio IV ° nel tempo che e' liberò fare di bronzo la porta di S. Piero di Roma, avesse fatto diligenzia in cercare di avere uomini eccellenti a questo lavoro, sí come ne' tempi suoi agevolmente poteva fare essendo pur vivi Filippo di Ser Brunellesco, Donatello et altri artefici molto rari, non sarebbe condotta quella opera in cosí sciagurata maniera, comeella si vede nei tempi nostri..” così si espresse il Vasari nelle Vite de’ più eccellenti architetti,pittori,scultori italiani da Cimabue insino a’ tempi nostri . " Il Bottari (1689-1775)poi ,propose addirittura di distruggere l’intera porta.
[5] Elencazione tratta da http://www.italica.rai.it/rinascimento/parole_chiave/schede/filaret1.htm
[6] Angela Cianfarini, in ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 130 (24 maggio 1996)
[7] Due grandi ventagli di piume bianche promotori dello Spirito Universale.
[8] “Vanità delle vanità,tutto è vanità”