Esoterismo e Libera Muratoria.
Di recente ho avuto modo di leggere un articolo riguardante i rapporti fra l'esoterismo e la Libera Muratoria. In questo articolo si afferma che l'esoterismo è un metodo di ricerca interiore , ovvero, una indagine su se stessi, una sorta di cammino verso un'intima Compostella . Si tratta di impegnarsi nella ricerca del Sé per poi unirsi in una catena di continuità atemporale inconscia e collettiva. Questo uomo “ totale” , psichicamente totale , o meglio il massone in questo caso, così “ iniziato ” può assurgere a demiurgo del mondo ( sic ) e attraverso la “ morte rituale ” pascersi dell'inconscio oscuro.
Si riprende in questo articolo, con tutta evidenza, il rapporto che si vorrebbe esistente tra la psicologia dell’inconscio , come sosteneva Jung , e la tradizione alchemica medievale e rinascimentale .
<< L'alchimia, nella misura in cui l'arte viene esercitata ancora nel laboratorio, si pone il compito di ottenere questo “tesoro difficile da raggiungere" e di produrlo in forma visibile, o come oro fisico o come medicina universale o come tintura dotata di forza trasformante. Ma in quanto l'attività pratica, chimica, non era mai completamente pura, ed esprimeva in sé e per sé anche i contenuti inconsci dell'operatore, era allo stesso tempo un'attività psichica, che potremmo paragonare benissimo all'“immaginazione attiva". Questo metodo ci permette di conoscere attivamente cose che si esprimono anche nella vita onirica. In entrambi i casi, il processo consiste in un'invasione della coscienza da parte dei contenuti inconsci, ed è così strettamente connesso al mondo di idee alchimistico da giustificare la supposizione che nell'alchimia si tratti di processi identici o almeno molto simili a quelli dell'immaginazione attiva e dei sogni, dunque, in ultima analisi, del processo d'inviduazione . >> Jung , Psicologia e Alchimia
“L'oro o Pietra Filosofale è dunque anche un simbolo della ricchezza spirituale che l'operatore consegue, ovvero della Sapienza, della luce di rivelazione e di bellezza estratta con travaglio dalle tenebre della condizione umana “
CALVESI M. , Arte e Alchimia
“ Il modello alchemico ci permette di seguire le fantasie simboliche della psiche, spiegando gli accadimenti ad un livello prepersonificato, ad un livello, cioè. neurobiologico — la psiche inconscia « all'interno del corpo » o « sotto l'lo ». In questo caso abbiamo a che fare con una situazione priva di « fatti » rispetto alle proiezioni della psiche produttrici di mito nei confronti dei fatti, condizionate dagli archetipi e dal passato filogenetico e fisiologico dell'uomo ” Robert Grinnel, L'alchimia e la psicologia analitica
“È Jung stesso a spiegare il criterio di fondo della sua ricerca sul simbolismo alchimistico, fornendo al lettore un suggestivo parallelo tra il lavoro dell’alchimista e quello dello psicoterapeuta. L’alchimista, infatti, svolge la sua attività alla luce di due aspetti fondamentali: l’Opus nel laboratorium, con tutti i suoi incedenti di natura emozionale e demonica ( sic ), e la scientia o theoria, la quale da un lato predispone e guida l’Opus e, dall’altro, ne interpreta e inquadra i risultati. Il confronto con l’inconscio, ribadisce Jung, è altrettanto “duplice”, essendo sia un’esperienza irrazionale sia un processo conoscitivo.” Donato Verardi , L'albero filosofico.
Ancora Donato Verardi: << Infatti,ricorda Jung,“i simboli significano molto più di quanto si possa saperne di primo acchito. Essi trovano il loro significato nel tendere, ogniqualvolta sono compresi,a compensare e a integrare nel senso della totalità un atteggiamento della coscienza più o meno inadeguato, che cioè non adempie al suo scopo. Se dunque riconduciamo i simboli a qualcosa d’altro, diventa impossibile interpretarne il senso”. È proprio per questa ragione che alcuni alchimisti posteriori, in particolar modo nel Cinquecento, “presero ad aborrire le sostanze comuni e le sostituirono con le sostanze “simboliche”, atte a lasciar trasparire la natura dell’archetipo ( sic e ancora sic ! ). Ciò non significa che l’adepto dovesse abbandonare il lavoro nel laboratorio, ma solo che ora egli prestava attenzione all’aspetto simbolico delle sue trasmutazioni” . ”. La stessa situazione si ripresenta nella moderna psicologia dell’inconscio, nella quale “la problematica personale non viene trascurata”, e tuttavia “il medico presta costantemente attenzione agli aspetti simbolici, poiché solo ciò che induce il paziente oltre se stesso e la parzialità del suo Io può arrecare la guarigione” C.G. Jung e il simbolismo alchemico rinascimentale
Se «l’individuazione della nostra anima richiede il riconoscimento dell’individualità dell’anima presente nelle cose», è legittimo affiancare alla psicologia un mondo a prima vista ai suoi antipodi come l’alchimia, giacché non vi è poi grande differenza tra chi tentava di trasmutare metalli vili in oro e chi trasmuta anime sofferenti in anime rasserenate, «indorate» di pace ( i sic si stanno esaurendo ).” Dalla Introduzione al libro di James Hillman , Psicologia Alchemica
“Grazie all'esperienza clinica di cui la psicoterapia si è arricchita nel tempo, si può dire che le quattro fasi di trasformazione psichica del processo individuativo analitico, mutuate dalla metafora alchemica, sono le seguenti:
1.la nigredo è il momento in cui il paziente scopre il disagio, percepisce il dispiegamento dell'angoscia all'interno della relazione terapeutica già percepita come sicura e accogliente ( i sic sono terminati ! );
2.l'albedo è la fase della scoperta, da parte del paziente e del terapeuta, delle risorse personali del paziente e dell'affacciarsi della speranza di risoluzione dei propri nodi;
3.la citrinitas è il periodo dell'acquisizione del linguaggio simbolico e della possibilità reale di trasformazione; è il momento in cui paziente e terapeuta iniziano a giocare; nella relazione terapeutica si inizia ad essere in due soggetti che comunicano reciprocamente attraverso il simbolo;
4. la rubedo segna la trasformazione e la coscienza di essa, il loro consolidamento nella nuova materia psichica, a cui seguirà il desiderio del paziente di separarsi dalla sua guida e di camminare con le proprie forze; prendendo le mosse dai quattro elementi della natura che avrà riscoperto in sé, il paziente lascia indietro l'acqua delle lacrime, affonda i piedi nella terra del radicamento in sé, si sente addosso l'aria dello spirito, si porta dentro il fuoco e la nitidezza della visione di sé. " Giuliana Bitelli , Una rilettura di Jung
Al di là della questione se questi poveri alchimisti erano o non erano consapevolmente o inconsciamente afflitti ed angosciati, Jung ignorava ,o non li aveva compresi, i fondamenti teorici dell'ermetismo quale chiave di volta dell'alchimia . A riguardo consiglio vivamente l'attenta lettura dei seguenti saggi che sono di facile reperibilità su internet e che poco hanno a che fare con l'inconscio:
1.Alchimia ed ermetismo: i fondamenti teorici della filosofia ermetica 1 - L'anima del mondo (Paolo Lucarelli)
2. Alchimia ed ermetismo: i fondamenti teorici della filosofia ermetica 2 - Il metodo (Paolo Lucarelli)
3.Alchimia ed ermetismo: i fondamenti teorici della filosofia ermetica 3 - La cosmologia (Paolo Lucarelli)
Qui voglio ricordare comunque:
"Urtiamo qui contro il metodo stesso dell'insegnamento e del simbolismo alchemico, che vuole essere il più concreto possibile, mentre negli ultimi secoli gli uomini sembra siano diventati preda di una curiosa smania di astrattezza che li rende incapaci di apprezzare le 'cose' della materia. Perso nel magma pericoloso e ribollente del mentale. L'uomo contemporaneo si è staccato progressivamente dalla Natura, ed ha ridotto il proprio spazio fisico ad una corporeità ludica e sessuale che deforma le sue facoltà percettive. "Paolo Lucarelli, Alchimia ed Ermetismo: I fondamenti teorici della filosofia ermetica / 2 . Il Metodo.
Concetti che Lucarelli ripropone:
“ [...] la tradizione alchemica europea comincia a perdere il laboratorio in favore dell'oratorio. Inizia, cioè, una profonda trasformazione che condurrà sempre più nel tempo a leggere e interpretare gli insegnamenti ermetici in forma mistica e spirituale, sino all'ermeneutica psichica di Jung e dei suoi allievi . Di questo Jacob Böhme fu certamente il primo e più clamoroso esempio. Questo fenomeno non è solo europeo. Lo ritroviamo più o meno nella stessa epoca in India, dove l'alchimia si "spiritualizza", o diventa un fatto rituale e sessuale (vedi Gordon White, Il corpo alchemico, Edizioni Mediterranee, Roma, 2004), e ancora prima in Cina con il passaggio dal waidan al neidan, cioè dall'alchimia vera e propria a quella che si definisce alchimia interiore, cioè a una lettura mentale o erotica delle operazioni di laboratorio. Tutto ciò con gran soddisfazione degli studiosi profani, che finalmente riescono a capire i testi che leggono, e con un certo sconcerto da parte dei filosofi ermetici tradizionali. ” Paolo Lucarelli, Tre Trattati tedeschi di Alchimia del XVII° secolo.
I testi alchemici sono testi esoterici e non consentono un facile accesso. Questa oggettiva difficoltà ha generato le reazioni più diverse: disprezzo da parte di chi non ha compreso il senso (Umberto Eco, ad esempio) , indifferenza di chi ha desistito al primo tentativo o , come Jung, interpretazione "junghiana" degli stessi .
Ci sono delle regole in alchimia che buona parte degli autori classici ricordano sovente ma che vengono pervicacemente ignorate . Una di queste regole recita che l' Arte alchemica è cabalistica (da non confondere con la Kabalà ebraica ).
Vale a dire :
<<Littera gesta docet
quid credas allegoria
moralia quod agas
quo tendas anagogia.
Agostino di Aage
[ La lettera insegna i fatti,
l'allegoria cosa sia da credere,
la morale che si debba fare,
l' ( 1 ) anagogia dove si deve tendere ]
Tra la tensione dell'anagogia e l'insegnamento sterile della lettera scorre l'esile filo del gioco alchemico.
Pensare che il segreto, l'arcano, sia stato proposto come in un cifrario da interpretare seccamente, è cammino sterile senza fine.
Credere che il testo vada letto in una speranza di umida emozione per trarne illuminazioni mistiche, conduce alla disperazione.
Unire in una sacra congiunzione mente e cuore, scienza e fede, attenzione e intuizione, secco e umido, può risolvere l'enigma "se Dio lo vuole". Insegnano gli antichi maestri, Artefio con più durezza di altri, che l'Arte è cabalistica, solo a quelli della nostra setta riservata. Due i modi per giungervi : per illuminazione divina o per insegnamento magistrale, il che avviene molto di rado>>
Paolo Lucarelli,prefazione al Dizionario dell'Alchimia.
Quanto sopra trova la sua sintesi nel celebre apoftegma :
" La lettera uccide e lo spirito vivifica "
Infine, mi permetto di ricordare che lo scopo che si ripromette la Libera Muratoria non è la ricerca del Sé “totalizzante” ma è la ricerca della Parola perduta dei framassoni medioevali, del Verbum dimissum del Trevisano che indica il segreto materiale dell'Opera . ( Fulcanelli, Le Dimore Filosofali )
" Pensiamo veramente che tutto il rituale massonico sia di origine alchemica, ed abbia come scopo la trasmissione di insegnamenti ermetici operativi? Diciamo subito che se abbiamo qui spesso usato l’opera maggiore di Eireneo Filalete, ad esemplificare alcune affermazioni, è proprio perché sappiamo che l’Adepto che operò in Inghilterra nella prima metà del XVII secolo ebbe rapporti e contatti con alcuni dei primi massoni «speculativi».
In altra sede abbiamo già detto e cercato di dimostrare la nostra opinione, sempre fondata su documenti, che il movimento Rosacrociano tedesco sia stato all’origine dell’esoterismo massonico quale lo conosciamo oggi. Infine, e crediamo di averlo indicato con questo breve studio, la successione ci sembra al di là di qualunque probabilità casuale. E, per brevità, non ci siamo soffermati su tutti i punti del rituale, come sarebbe stato possibile.
Dunque, potremmo rispondere affermativamente, ma preferiamo attendere, con la massima disponibilità, che qualcuno ci dia di tutto ciò un’esegesi altrettanto completa, ma difforme. Sino ad allora, ma è evidentemente un valore personale, restiamo nella convinzione che ancora una volta sia confermato il vecchio assioma della Scienza Sacra, da Eliopoli ai giorni nostri: «Quod ubique, quod ab omnibus, quod semper>>
Paolo Lucarelli, Muratoria e Arte Regia
In un secondo momento Paolo Lucarelli mitiga le conclusioni di cui sopra ...nelle forma ma non nella sostanza. Resta comunque il fatto che non ci è dato di sapere se esiste una esegesi difforme del rituale massonico da quella pazientemente documentata in Muratoria e Arte Regia.
gdg
(1)Anagogia . Termine che nel tardo latino medievale sostituisce (per probabile influenza di allegoria e tropologia) il precedente anagoge. Il gr. ἀναγωγή nel linguaggio logico di Aristotele significa induzione (➔); quindi, con il sign. di ‘ascesa’ verso l’universale, indica – soprattutto nel linguaggio neoplatonico ,– il processo attraverso i gradi della realtà, dal sensibile all’intelligibile. In relazione a questo significato, nell’ermeneutica biblica patristica l’anagoge è intesa come uno dei metodi interpretativi della Bibbia che permetteva di leggere nella ‘lettera’ la presenza di ‘realtà’ intelligibili e future (di qui il legame dell’anagoge con l’escatologia: per es., la resurrezione di Cristo è ‘modello’ della resurrezione futura dei fedeli). Nell’esegesi medievale, una volta fissata la teoria dei quattro sensi (letterale, allegorico, morale e anagogico), anagoge e poi a. indica l’interpretazione spirituale della ‘lettera’, distinta da allegoria e tropologia perché tesa verso il superiore ‘intelletto’ di realtà spirituali e divine. Enciclopedia Treccani