L'Apocalisse di Isaac Newton .
La lettera di cui sopra è stata esposta a Gerusalemme nel 2007. La lettera è di Isaac Newton e preannuncia la fine del mondo nell'Annus Domini 2060 . La lettera è datata 1704 e appartiene a un collezionista. L'esposizione precedente della lettera risale al 1969.
Perchè studiare le Profezie ?
Così si esprime Newton:" Ed è per questo scopo che esse [ le profezie dell’Apocalisse ] sono avvolte nell’oscurità , e formulate dalla saggezza di Dio in modo che gli sconsiderati, gli orgogliosi, gli arroganti, i presuntuosi, i saccenti, gli scettici, quelli i cui giudizi sono dominati dai loro desideri, dai loro interessi, dalle mode del mondo, dal rispetto umano, dall’apparenza esterna delle cose o da altri pregiudizi; e tutti quelli che, per quanto ricche siano le loro doti naturali, tuttavia non sono capaci di scorgere la saggezza di Dio nel meccanismo della creazione; che questi uomini, i cui cuori sono così induriti, vedendo vedano e non percepiscano, e udendo odano e non capiscano "
Perchè studiare le Profezie ?
Così si esprime Newton:" Ed è per questo scopo che esse [ le profezie dell’Apocalisse ] sono avvolte nell’oscurità , e formulate dalla saggezza di Dio in modo che gli sconsiderati, gli orgogliosi, gli arroganti, i presuntuosi, i saccenti, gli scettici, quelli i cui giudizi sono dominati dai loro desideri, dai loro interessi, dalle mode del mondo, dal rispetto umano, dall’apparenza esterna delle cose o da altri pregiudizi; e tutti quelli che, per quanto ricche siano le loro doti naturali, tuttavia non sono capaci di scorgere la saggezza di Dio nel meccanismo della creazione; che questi uomini, i cui cuori sono così induriti, vedendo vedano e non percepiscano, e udendo odano e non capiscano "
Studiando i versi del libro di Daniele in 7-25 e 12-7, dove si legge: " ...per un tempo, due tempi e la metà di un tempo, e quando la forza del popolo santo sarà interamente infranta, allora tutte queste cose si compiranno" . Da tali parole Newton estrasse la cifra 1260, equivalente a un anno (1), due anni (2) e la metà di un anno (6 mesi) quindi, il mondo sarebbe scomparso esattamente 1260 anni dopo la fondazione del Sacro Romano Impero d'Occidente. Il calcolo si basa sulla durata presunta della corruzione della Chiesa, calcolata a partire dall'inizio del potere temporale del papa - che nell'800 d.C. incorona Carlomagno Imperatore del Sacro Romano Impero .
Newton riteneva che divulgare questa data avrebbe consentito a quella parte avveduta dell'umanità di evitare guerre, lutti e rovine. Superano le 4500 pagine scritte dallo scienziato sul tema delle profezie.
Richard Popkin sostiene che la domanda corretta che doveva essere fatta a Newton era : come mai uno dei piu' grandi teologi del seicento ha perso tempo a scrivere opere scientifiche ? ( ...e non come mai un grande scienziato ha perso tempo con la teologia ? )
Nelle settanta" proposizioni" conclusive del libro un messaggio è preponderante : " La seconda venuta del Cristo è necessaria perché la sua prima venuta è stata del tutto tradita. La Bestia ha sopraffatto la vera Chiesa."
COMMENTO
Non credo che il parere di Dante sulla (1 ) Chiesa fosse molto diverso da quello di Newton .
Popkin non ha tutti i torti. Gli interessi preminenti di Newton erano la teologia e l'alchimia.
Mamiani che ha pubblicato molti libri su Newton, sosteneva che dietro il rigore della ragione dello scienziato inglese si nascondesse in realta' " una gigantesca macchina retorica ".
Delle due l'una: se Mamiani era ateo questo parere mi sembra quantomeno sospetto, se Mamiani non era ateo avrebbe dovuto contestare nel merito il geniale studioso perché l'esperienza mi insegna che , sovente , i funghi possono provare un sentimento spiacevole e acrimonioso verso le querce .
gdg
(1) " L'eroico coraggio di Giordano Bruno svelò l'intolleranza di una istituzione in nome della quale solo nel Cinquecento vennero commessi in Europa più genocidi che in tutti gli altri anni fino ai giorni nostri , naturalmente in nome dell'amore divino." Lucio Giuliodori - Tra magia e follia : l'alchimia di vita e psiche in Giordano Bruno