Il lupo. Prima parte.
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La testa di lupo posta dallo scultore al drago sulla colonnetta di S.Ponziano a Lucca , sorprende. L'Adepto Basilio Valentino già nella prima tavola del suo :" Le dodici chiavi della Filosofia " pone l’accento su un (1) lupo famelico e predatore al quale sembra associare in una qualche maniera un vegliardo barbuto, con una gamba di legno, che impugna una falce, simbolo inequivocabile di Saturno, dio famelico per antonomasia.
L’etimologia ad un primo esame pone subito allo studioso un serio problema; lupo in greco si traduce con lukos , omofono di Lukios Apollo, il misterioso dio della luce ( luke, luceo, lux ) : come può essere tollerabile un’omofonia così “ stretta” fra il dio della luce e il feroce animale ?
E’ pur vero che Apollo si mutò in lupo per sedurre la ninfa Cirene figlia di Ipseo e madre di Aristeo; é anche vero che Apollo era figlio di Latona e che quest’ultima sotto le sembianze di una lupa, proveniva dalle fredde regioni iperboree ( o contrade dei lupi, il cui sole ……..era la luna ), ma come “accordare” tutto ciò con la figura stessa di Apollo , dio della poesia e della musica, con Foibos “lo splendente” identificato da Euripide con lo stesso sole, con il trionfatore del serpente Pitone o cosa ancor più sorprendente, con Apollo Liceo protettore delle greggi ?
Se a questo si aggiungono l’opinione di Dante che nel primo Canto dell’Inferno non si esime dal giudicare severamente la lupa, per la sua concupiscenza; di J.Du Fouilloux ( come La Fontaine nelle Favole ) che nella Caccia al Re Febo definisce il lupo “ una bestia ingorda ” ; di Fedro nel notissimo racconto Il Lupo e l’Agnello , del Salvatore che nella parabola del Buon Pastore fa del lupo una figura malefica che rapisce e disperde il gregge; di San Militone infine, che lo apostrofa nel II° secolo, lupus diabolicus, sembra proprio che l’enigma di Apollo - il più misterioso degli dei- festoso, indovino e guaritore debba resistere ancora per lungo nel tempo ........……………………………..
OMO OMINI LUPUS
( 1 )Chissà quanti innamorati della Dottrina si sono attardati nei secoli passati sulle indicazioni dell'Adepto Basilio Valentino nel suo commento allegato alla prima delle dodici tavole: “ Ed è per questo motivo che se tu vuoi lavorare con il nostro corpo, prendi il lupo grigio bramoso che, attraverso l’esame del suo nome, è assoggettato al bellicoso Marte, ma, per i suoi natali è figlio del vecchio Saturno, e che nelle vallate e nelle montagne del mondo, è in preda alla fame più violenta. Getta a questo stesso lupo il corpo del Re, affinché egli ne riceva il suo nutrimento e , quando avrà divorato il Re, fa un grande fuoco e gettavi lo stesso lupo per consumarlo interamente e allora il Re sarà liberato ”.
gdg