Dal Pimandro.
[ Toth ( Ermete ) con la testa di ibis ] Pimandro:
" Ecco il mistero che è stato finora nascosto. La natura unita all'uomo ha prodotto la più straordinaria meraviglia. Essendo, come t'ho detto, composta d'aria e di fuoco come i sette
principii dell'armonia, la natura non s'arrestò, ma subito generò sette uomini, rispondenti ai sette
ministri, androgini e d'un ordine superiore ".
" Oh Pimandro - esclamai - un gran desiderio mi ha preso e voglio ascoltare: non
correre troppo ".
" Taci - disse Pimandro - poiché io non ti ho ancora spiegato tutto
" Ecco, io mi taccio " risposi.
" La generazione di questi sette uomini, come ho detto, ebbe luogo in questo modo. La terra era femmina, l'acqua generatrice; il fuoco fornì la maturità, l'aria il soffio, e la natura produsse i corpi di forma umana. L'uomo ricevette dalla vita e dalla luce l'anima e l'intelligenza; l'anima gli venne dalla vita, l'intelligenza dalla luce. E tutti i membri del mondo sensibile rimasero così fino alla perfetta evoluzione dei principi e dei generi. Ed ora ascolta il resto del discorso che vuoi conoscere. Essendo finito il periodo, il legame universale fu sciolto dal volere di Dio, poiché tutti gli animali, prima androgini, furono divisi nello stesso tempo come l'uomo e si formarono i maschi e le femmine. Allora Iddio disse la parola santa : " Crescete in accrescimento e moltiplicate in moltitudine, voi tutti, opere e creature mie; e colui che ha l'intelligenza sappia che è immortale e che ( 1 ) la cagione della morte è l'amore del corpo, e conosca tutti gli esseri . Dopo queste parole, la sua provvidenza unì le coppie secondo leggi fatali e armoniche, e stabilì e generazioni. E tutti gli esseri si moltiplicarono per generi. E colui che conobbe sé stesso arrivò al bene perfetto, ma colui che, per un errore dell'amore, amò il corpo, quegli va errando nelle tenebre, sottomesso, per i sensi, alle condizioni della morte ".
" Qual è, dunque - diss'io - il torto così grande degl'ignoranti perché siano privati dell'immortalità?
Sembra - rispose - che tu non abbia compreso quello che hai udito: non t'avevo raccomandato di riflettere? ".
" Io ho riflettuto, ed ora mi ricordo e ti ringrazio ".
" Se hai compreso, dimmi perché quelli che sono morti sono degni della morte ".
" Perché - risposi - il nostro corpo proviene da quella lugubre oscurità onde è uscita la natura umida di cui il corpo è formato nel mondo sensibile, donde deriva la morte ".
" Tu hai ben compreso - disse.....
1. Amore del corpo : " Ahi anime ingannate e fatture empie, Che da sì fatto ben torcete i cuori, Drizzando in vanità le vostre tempie! (Dante). " I nostri giorni dalla vanità soggiogati!
gdg
I platonici di Cambridge.
( Nell'immagine il filosofo Henry More che influenzò profondamente Isaac Newton )
Henry More ( 1614-1687 ) è considerato uno dei maggiori esponenti dei cosidetti platonici di Cambridge. Platonici perchè More si sofferma a lungo sullo spirito della Natura, analogo all' anima mundi di Platone, quale agente divino incorporeo che permea il Tutto. Questa certezza di More demolisce uno dei capisaldi della costruzione atea del mondo, dove non può esistere nulla di spirituale e/o immateriale.
" Il dibattito riguardante l'interpretazione del rapporto tra uomo e natura si concentra sempre più nel tentativo di stabilire se gli esseri viventi abbiano un'anima, siano in grado di sentire e quindi posseggano quelle caratteristiche ritenute necessarie a renderli parte della sfera di pertinenza etica. Da una parte, si schierano coloro che ammettono tale possibilità e quindi riconoscono nella natura un valore intrinseco, dall'altra, invece, coloro che associano al mondo naturale come unico valore l'effettivo o potenziale utilizzo da parte dell'uomo. Su queste due posizioni si polarizza il dibattito etico e scientifico che vede i rappresentanti di una approccio organicistico contrapposti ai difensori di una visione meccanicistica ed utilitaristica della natura ".
More crede che ciascun essere vivente abbia un'anima quindi e, di conseguenza, si contrappone a una visione puramente meccanicistica del mondo.
" A porre il dubbio sulla questione contribuisce senz’altro la teoria cartesiana della sostanza, per cui l’anima non informa direttamente il corpo come uno spirito vitale che si diffonde in ogni sua parte, ma come una pura attività di pensiero che sopravviene agli automatismi corporei e li indirizza, per quanto possibile, verso la soddisfazione intellettuale e morale della persona, che, congiuntamente ad essi, incarna. Dal punto di vista cartesiano, l’anima risulta perciò priva di estensione, essendo questa sostanzialmente difforme dalla natura astratta delle operazioni intellettuali con cui l’anima s’identifica; e in virtù di ciò, essa è considerata nullibi, cioè, in nessun luogo.
È proprio su questo punto che si concentra la critica di Henry More a Descartes e seguaci, ch’egli designa, non a caso, come nullibisti1. Poiché intende legittimare lo studio del soprasensibile in base alla tesi dell’“onnipresenza essenziale di Dio”, cioè in base alla coestensione di spirito e materia, More non può che vedere nella teoria cartesiana dell’incollocabilità dell’anima un presupposto del materialismo. " Paolo Figara
E' a Marsilio Ficino, traduttore delle opere di Platone e Plotino, che fa riferimento More perché anch'egli intende il " platonismo come una filosofia universale, depositaria di una verità che, essendo eterna, è valida in tutte le epoche, non solo al tempo di Platone. Ficino è convinto che ci sia una continuità di pensiero che da Pitagora all'orfismo, passando per Socrate e Platone e Aristotele, giunga senza interruzione al Neoplatonismo e al Cristianesimo. Da Ficino i filosofi con interessi religiosi [ mi pare una terminologia decisamente inadeguata ] seguiranno questa sua linea d'interpretazione " Wikipedia
Nessuna invenzione può essere apportata al platonismo ( e questo fatto deve averlo reso inviso a molti sedicenti filosofi ) poichè questo può essere solo scoperto e non adeguato o conformato o uniformato ad alcunché ...... affinchè possa essere finalmente corrotto.
Compenetrare il pensiero di Platone è una sorta di rivelazione poichè , parafrasando il Carducci, può portare a compenetrare di luce tutto l'universo.
gdg
Henry More ( 1614-1687 ) è considerato uno dei maggiori esponenti dei cosidetti platonici di Cambridge. Platonici perchè More si sofferma a lungo sullo spirito della Natura, analogo all' anima mundi di Platone, quale agente divino incorporeo che permea il Tutto. Questa certezza di More demolisce uno dei capisaldi della costruzione atea del mondo, dove non può esistere nulla di spirituale e/o immateriale.
" Il dibattito riguardante l'interpretazione del rapporto tra uomo e natura si concentra sempre più nel tentativo di stabilire se gli esseri viventi abbiano un'anima, siano in grado di sentire e quindi posseggano quelle caratteristiche ritenute necessarie a renderli parte della sfera di pertinenza etica. Da una parte, si schierano coloro che ammettono tale possibilità e quindi riconoscono nella natura un valore intrinseco, dall'altra, invece, coloro che associano al mondo naturale come unico valore l'effettivo o potenziale utilizzo da parte dell'uomo. Su queste due posizioni si polarizza il dibattito etico e scientifico che vede i rappresentanti di una approccio organicistico contrapposti ai difensori di una visione meccanicistica ed utilitaristica della natura ".
More crede che ciascun essere vivente abbia un'anima quindi e, di conseguenza, si contrappone a una visione puramente meccanicistica del mondo.
" A porre il dubbio sulla questione contribuisce senz’altro la teoria cartesiana della sostanza, per cui l’anima non informa direttamente il corpo come uno spirito vitale che si diffonde in ogni sua parte, ma come una pura attività di pensiero che sopravviene agli automatismi corporei e li indirizza, per quanto possibile, verso la soddisfazione intellettuale e morale della persona, che, congiuntamente ad essi, incarna. Dal punto di vista cartesiano, l’anima risulta perciò priva di estensione, essendo questa sostanzialmente difforme dalla natura astratta delle operazioni intellettuali con cui l’anima s’identifica; e in virtù di ciò, essa è considerata nullibi, cioè, in nessun luogo.
È proprio su questo punto che si concentra la critica di Henry More a Descartes e seguaci, ch’egli designa, non a caso, come nullibisti1. Poiché intende legittimare lo studio del soprasensibile in base alla tesi dell’“onnipresenza essenziale di Dio”, cioè in base alla coestensione di spirito e materia, More non può che vedere nella teoria cartesiana dell’incollocabilità dell’anima un presupposto del materialismo. " Paolo Figara
E' a Marsilio Ficino, traduttore delle opere di Platone e Plotino, che fa riferimento More perché anch'egli intende il " platonismo come una filosofia universale, depositaria di una verità che, essendo eterna, è valida in tutte le epoche, non solo al tempo di Platone. Ficino è convinto che ci sia una continuità di pensiero che da Pitagora all'orfismo, passando per Socrate e Platone e Aristotele, giunga senza interruzione al Neoplatonismo e al Cristianesimo. Da Ficino i filosofi con interessi religiosi [ mi pare una terminologia decisamente inadeguata ] seguiranno questa sua linea d'interpretazione " Wikipedia
Nessuna invenzione può essere apportata al platonismo ( e questo fatto deve averlo reso inviso a molti sedicenti filosofi ) poichè questo può essere solo scoperto e non adeguato o conformato o uniformato ad alcunché ...... affinchè possa essere finalmente corrotto.
Compenetrare il pensiero di Platone è una sorta di rivelazione poichè , parafrasando il Carducci, può portare a compenetrare di luce tutto l'universo.
gdg