Duomo di Milano. Il Candelabro Trivulziano. 3^ Parte.
Grazie all'operato di Cinzia Parnigoni restauratrice di elette qualità , il pavimento della antica sacrestia aquilonare ( dal latino tardo aquilonaris, che viene dalla parte di aquilone o è volto verso aquilone; settentrionale ) del Duomo di Milano brilla nuovamente di numerose stelle gemelle. Il pavimento risale alla fine del XIV° secolo .Queste stelle a sei punte (digamma ) , vogliono rappresentare : " la Stella dei Magi che si irradia sulla superficie del composto, cioè sopra la mangiatoia in cui riposa Gesù, il Bambino Re ( volgarmente chiamato Sigillo di Salomone che deve il suo nome allo stelo dalla sezione stellata della convallaria poligonale come il magico segno attribuito al re degli Israeliti, figlio di Davide )
[...]
Tra gli edifici che presentano rosoni stellati a sei petali- riproduzione del tradizionale Sigillo di Salomone- citiamo la cattedrale di Saint-Jean e la chiesa di saint-Bonaventure di Lyon ( rosoni dei portali ) , la chiesa di Saint-Gengoult a Toul , i due rosoni di Saint-Vulfran d'Abbeville, il portale della Calende della Cattedrale di Rouen; lo splendido rosone blu della Saint-Chapelle ...ect .
[...]
L'unione dei due triangoli, del fuoco e dell'acqua o dello zolfo e del mercurio riuniti in un solo corpo, genera l'astro a sei punte , geroglifico dell'Opera per eccellenza e della Pietra Filosofale realizzata ".
Fulcanelli, Il Mistero delle Cattedrali
Le eleganti combinazioni all'interno in ogni stella madre nel pavimento della sacrestia aquilonare , fanno si che il Sigillo di Salomone si riproponga più volte quale buon auspicio per la terra malata.
<< Sulla via della salvezza, attraverso la rosa e la croce nella pratica delle indispensabili virtù quali, particolarmente , la pazienza e l'umiltà, il filosofo pone la sua costante attenzione a sfuggire al terribile anatema del Padre con il quale lo minacciò " au recommecement " del mondo:
De ligno autem scientiae boni & mali ne
comedas: in quocumque enim die comederis ex eo,
morte morieris.
Ma non mangiare dall'albero della scienza del bene e del male; perchè in qualche giorno che tu ne avrai mangiato, tu morirai di morte. Genesis ,cap.II,v/17
La scienza del bene e del male; la discriminazione è evidente e
conviene scegliere, secondo l'espressione degli Antichi, tra la
via difficile di Dio e la strada più comoda del diavolo.>>
Eugène Canseliet , Les Rose-Croix de la Grande Oeuvre
Savignies, E'piphanie 1966
Grazie all'operato di Cinzia Parnigoni restauratrice di elette qualità , il pavimento della antica sacrestia aquilonare ( dal latino tardo aquilonaris, che viene dalla parte di aquilone o è volto verso aquilone; settentrionale ) del Duomo di Milano brilla nuovamente di numerose stelle gemelle. Il pavimento risale alla fine del XIV° secolo .Queste stelle a sei punte (digamma ) , vogliono rappresentare : " la Stella dei Magi che si irradia sulla superficie del composto, cioè sopra la mangiatoia in cui riposa Gesù, il Bambino Re ( volgarmente chiamato Sigillo di Salomone che deve il suo nome allo stelo dalla sezione stellata della convallaria poligonale come il magico segno attribuito al re degli Israeliti, figlio di Davide )
[...]
Tra gli edifici che presentano rosoni stellati a sei petali- riproduzione del tradizionale Sigillo di Salomone- citiamo la cattedrale di Saint-Jean e la chiesa di saint-Bonaventure di Lyon ( rosoni dei portali ) , la chiesa di Saint-Gengoult a Toul , i due rosoni di Saint-Vulfran d'Abbeville, il portale della Calende della Cattedrale di Rouen; lo splendido rosone blu della Saint-Chapelle ...ect .
[...]
L'unione dei due triangoli, del fuoco e dell'acqua o dello zolfo e del mercurio riuniti in un solo corpo, genera l'astro a sei punte , geroglifico dell'Opera per eccellenza e della Pietra Filosofale realizzata ".
Fulcanelli, Il Mistero delle Cattedrali
Le eleganti combinazioni all'interno in ogni stella madre nel pavimento della sacrestia aquilonare , fanno si che il Sigillo di Salomone si riproponga più volte quale buon auspicio per la terra malata.
<< Sulla via della salvezza, attraverso la rosa e la croce nella pratica delle indispensabili virtù quali, particolarmente , la pazienza e l'umiltà, il filosofo pone la sua costante attenzione a sfuggire al terribile anatema del Padre con il quale lo minacciò " au recommecement " del mondo:
De ligno autem scientiae boni & mali ne
comedas: in quocumque enim die comederis ex eo,
morte morieris.
Ma non mangiare dall'albero della scienza del bene e del male; perchè in qualche giorno che tu ne avrai mangiato, tu morirai di morte. Genesis ,cap.II,v/17
La scienza del bene e del male; la discriminazione è evidente e
conviene scegliere, secondo l'espressione degli Antichi, tra la
via difficile di Dio e la strada più comoda del diavolo.>>
Eugène Canseliet , Les Rose-Croix de la Grande Oeuvre
Savignies, E'piphanie 1966
"Frontespizio del Museum Hermeticum . L'unione dei quattro elementi, reputata impossibile.Questi espressi due a due , dal triangolo equilatero per il fuoco e l'aria , normalmente poggiato sulla base, mentre per l'acqua e la terra rovesciato sulla punta. La sovrapposizione delle due figure geometriche forma il sigillo di Salomone che è il geroglifico della Pietra Filosofale."
Eugène Canseliet. L'Alchimia. Studi diversi di Simbolismo Ermetico e di Pratica Filosofale.
"Simbolo del magistero compiuto , la stella a sei punte è presentata dalla stessa Natura sulla vignetta inferiore, tra le sei che incorniciano il titolo del Musoeum Hermeticum Reformatum et Amplificatum , Francofurti, 1677. E' una donna giovane e robusta che , vestita leggermente come soleva anticamente, tiene contro l'anca sinistra un assortimento di frutti e porta davanti a sé , con la mano destra chiusa sulla punta inferiore, il Sigillo di Salomone che irradia nella notte. La fiera creatura , che mostra il torso nudo provvisto di quattro seni, cammina allegramente e lascia, dietro di sé, l'impronta dei passi nei quali due uomini anziani badano pazientemente a posare i loro, dove il secondo è in ritardo perchè privo di occhiali, cioè di esperienza."
Eugène Canseliet, L'Alchimia. Studi Diversi di Simbolismo Ermetico e di Pratica Filosofale
<< Il frontespizio , arricchito di immagini ermetiche , ci propongono tutto il bestiario alchemico. In alto , a destra, con Mercurio , il pellicano che con il suo sangue nutre l'embrione della pietra, e serve poi per moltiplicarla in quantità e virtù . A sinistra, accompagnata da Minerva , la Fenice simbolo della Pietra Filosofale realizzata.
Seguono , nelle colonne di fianco , i quattro elementi . A destra la salamandra del fuoco e il pesce dell'acqua . A sinistra l'aquila dell'aria e lo scoiattolo per la terra.
Sotto, a destra , il Sole con il leone e di fronte la Luna con il granchio.
Restano da esaminare le due vignette centrali. In alto la prima, ci descrive l'alchimia come arte della musica , definizione classica . In basso invece, viene riprodotta una incisione sempre di De Bry , tratta dal quarantaduesimo emblema dell'Atalanta Fugiens di Michele Maier. Quella che qui si vede presenta però interessanti differenze rispetto all'originale . Nella vignetta del Maier la Natura è rappresentata con in mano delle rose seguita solo dal primo dei viandanti. Il titolo dell'emblema diceva : " A chi si rivolge alle cose alchemiche Natura , ragione, Esperienza e lettura siano guida, bastone , occhiali e lampada" Qui la Natura più discinta , quindi " svelata "porta sulla destra il segno della Pietra Filosofale , il cosiddetto " Sigillo di Salomone" che indica che i due triangoli dell'acqua e del fuoco si sono finalmente e armoniosamente uniti. Inoltre dietro il primo viandante ne viene un secondo , che non possiede gli occhiali, cioè non ha esperienza e deve quindi seguire con attenzione i passi del primo, che invece può osservare direttamente la Natura per indirizzare il proprio cammino>>
Paolo Lucarelli, Prefazione all'Edizione Italiana di AA.VV.
Tre Trattati Tedeschi di Alchimia del XVII° Secolo
Eugène Canseliet. L'Alchimia. Studi diversi di Simbolismo Ermetico e di Pratica Filosofale.
"Simbolo del magistero compiuto , la stella a sei punte è presentata dalla stessa Natura sulla vignetta inferiore, tra le sei che incorniciano il titolo del Musoeum Hermeticum Reformatum et Amplificatum , Francofurti, 1677. E' una donna giovane e robusta che , vestita leggermente come soleva anticamente, tiene contro l'anca sinistra un assortimento di frutti e porta davanti a sé , con la mano destra chiusa sulla punta inferiore, il Sigillo di Salomone che irradia nella notte. La fiera creatura , che mostra il torso nudo provvisto di quattro seni, cammina allegramente e lascia, dietro di sé, l'impronta dei passi nei quali due uomini anziani badano pazientemente a posare i loro, dove il secondo è in ritardo perchè privo di occhiali, cioè di esperienza."
Eugène Canseliet, L'Alchimia. Studi Diversi di Simbolismo Ermetico e di Pratica Filosofale
<< Il frontespizio , arricchito di immagini ermetiche , ci propongono tutto il bestiario alchemico. In alto , a destra, con Mercurio , il pellicano che con il suo sangue nutre l'embrione della pietra, e serve poi per moltiplicarla in quantità e virtù . A sinistra, accompagnata da Minerva , la Fenice simbolo della Pietra Filosofale realizzata.
Seguono , nelle colonne di fianco , i quattro elementi . A destra la salamandra del fuoco e il pesce dell'acqua . A sinistra l'aquila dell'aria e lo scoiattolo per la terra.
Sotto, a destra , il Sole con il leone e di fronte la Luna con il granchio.
Restano da esaminare le due vignette centrali. In alto la prima, ci descrive l'alchimia come arte della musica , definizione classica . In basso invece, viene riprodotta una incisione sempre di De Bry , tratta dal quarantaduesimo emblema dell'Atalanta Fugiens di Michele Maier. Quella che qui si vede presenta però interessanti differenze rispetto all'originale . Nella vignetta del Maier la Natura è rappresentata con in mano delle rose seguita solo dal primo dei viandanti. Il titolo dell'emblema diceva : " A chi si rivolge alle cose alchemiche Natura , ragione, Esperienza e lettura siano guida, bastone , occhiali e lampada" Qui la Natura più discinta , quindi " svelata "porta sulla destra il segno della Pietra Filosofale , il cosiddetto " Sigillo di Salomone" che indica che i due triangoli dell'acqua e del fuoco si sono finalmente e armoniosamente uniti. Inoltre dietro il primo viandante ne viene un secondo , che non possiede gli occhiali, cioè non ha esperienza e deve quindi seguire con attenzione i passi del primo, che invece può osservare direttamente la Natura per indirizzare il proprio cammino>>
Paolo Lucarelli, Prefazione all'Edizione Italiana di AA.VV.
Tre Trattati Tedeschi di Alchimia del XVII° Secolo
Nel ( 1) Texte d'Alchimie et le Songe-Verde , il sole raggiante occupa l'esagono , dove un cartiglio porta questa sentenza:
EX UNO, PER UNUM, IN UNO
Questo piccolo astro , che figura anche nella nomenclatura di Nicolas Lèmery , si mostra indicativo dell'oro potabile o Medicina Universale ugualmente indicato dal sinonimo espressione di "Pietra Filosofale".
D'altra parte , il sigillo o ( 2 ) scel , che evoca il sale, designa già con l'esagramma le due parti appena elaborate, di cui una è nera e l'altra è bianca, e che si ritrovano marchiate entrambe dallo stesso segno, nel contempo fisico, magico e sacerdotale.
Eugène Canseliet, L'Alchimia spiegata sui suoi testi classici
(1) Parigi, presso Laurent d'Houry M.DC:XCV
(2) In francese antico sigillo si diceva " scel" che a meno di una S più marcata suona come " sel" , cioè sale.
EX UNO, PER UNUM, IN UNO
Questo piccolo astro , che figura anche nella nomenclatura di Nicolas Lèmery , si mostra indicativo dell'oro potabile o Medicina Universale ugualmente indicato dal sinonimo espressione di "Pietra Filosofale".
D'altra parte , il sigillo o ( 2 ) scel , che evoca il sale, designa già con l'esagramma le due parti appena elaborate, di cui una è nera e l'altra è bianca, e che si ritrovano marchiate entrambe dallo stesso segno, nel contempo fisico, magico e sacerdotale.
Eugène Canseliet, L'Alchimia spiegata sui suoi testi classici
(1) Parigi, presso Laurent d'Houry M.DC:XCV
(2) In francese antico sigillo si diceva " scel" che a meno di una S più marcata suona come " sel" , cioè sale.
.>( 1 )<< Filalete chiarito o l'Entrata Aperta al Palazzo chiuso del Re . La composizione simbolica offre tutti i dettagli operatori che abbiamo riunito e di cui non è meno importante il serpente che si chiude in cerchio sul "sigillo dei saggi "- sigillum sapientum- su questa stella in costruzione il cui perfetto completamento corrisponderà più tardi alla Pietra Filosofale . L'azione congiunta dei quattro elementi - aqua,ignis,terra,aer- e dei tre principi- mercurius, sulphur, sal- è confermata verso questo nobile scopo dalla sentenza che corre nell'esergo:
CONDUCI IL TERNARIO
DALL'UNITA' VERSO L'UNITA'
L a spada di Marte è quella con cui l'alchimista opporrà il sigillo di Ermete- sigillum Hermetis- sulla sua Grande Opera. Questo anche col peso -pondere- di cui la bilancia qui fornisce la stessa indicazione del Libro Muto del filosofo roccellese .>>
Eugène Canseliet, Alchimia spiegata sui suoi testi classici
( 1 ) Philaletha Illustratus sive Introitus apertus ad occlusum Regis Palatium. Edizione di Gian-Michele Faustius , Francoforte sul Meno, 1706.
Per chi vorrà approfondire ho proposto alcune raffigurazioni del Sigillo di Salomone perchè nelle immagini e nelle poche righe conseguenti dell'Adepto Fulcanelli , di Eugène Canseliet , suo unico discepolo, e di Paolo Lucarelli emergono alcuni principi della dottrina ermetica quale fondamento dell'Arte Sacra .
gdg
CONDUCI IL TERNARIO
DALL'UNITA' VERSO L'UNITA'
L a spada di Marte è quella con cui l'alchimista opporrà il sigillo di Ermete- sigillum Hermetis- sulla sua Grande Opera. Questo anche col peso -pondere- di cui la bilancia qui fornisce la stessa indicazione del Libro Muto del filosofo roccellese .>>
Eugène Canseliet, Alchimia spiegata sui suoi testi classici
( 1 ) Philaletha Illustratus sive Introitus apertus ad occlusum Regis Palatium. Edizione di Gian-Michele Faustius , Francoforte sul Meno, 1706.
Per chi vorrà approfondire ho proposto alcune raffigurazioni del Sigillo di Salomone perchè nelle immagini e nelle poche righe conseguenti dell'Adepto Fulcanelli , di Eugène Canseliet , suo unico discepolo, e di Paolo Lucarelli emergono alcuni principi della dottrina ermetica quale fondamento dell'Arte Sacra .
gdg