Sufi,Gnostici e Templari : uno stesso crogiolo ?
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Nel mese di novembre del 2017 abbiamo assistito , ancora una volta, ad un feroce attacco ad una moschea Sufi.
“ «Ahad!!!», Uno, ovvero: «Dio è uno solo», si legge persino sui graffiti sui muri del carcere di Isis nei sotterranei dello stadio di Raqqa. Li hanno vergati i militanti jihadisti.… Proprio quei graffiti possono aiutarci a spiegare i motivi che due giorni fa hanno spinto gli estremisti sunniti in odore di Isis ad attaccare la moschea sufi nel nord del Sinai. «Ahad» significa «Uno»………….………… Inclusi anche i seguaci della tradizione ( 1 )sufi: tollerante, pluralista, i cui leader ribadiscono la loro adesione alla tradizione religiosa musulmana, ma intimista, mistica, la cui enfasi sulla crescita spirituale tramite la meditazione estatica è vista come idolatria dagli zeloti del monoteismo. Il New York Times cita Jacob Olidort, studioso dell’Islam, che individua proprio nel pellegrinaggio ai maestri «santi» sufi esperti nella meditazione il motivo centrale dell’accusa di «politeismo» rivolta loro da Isis e Al Qaeda.”
Lorenzo Cremonesi, Corriere della Sera
I SUFI
<<Sin dall’antichità sono esistite nel mondo islamico tendenze conosciute come “gnosi” (°irfan) e “sufismo” (tassawuf), che hanno raggiunto il loro apogeo in molti paesi, come l’Iran e la Turchia, dal quarto fino all’ottavo secolo dell’Egira. ……………………………
Il termine °irfan, allo stesso modo di ma°rifah, significa letteralmente “sapere”, “conoscenza”. Senza dubbio, come termine tecnico è venuto a denotare un particolare tipo di conoscenza, ottenuta non attraverso l’esperienza, la ragione o l’apprendimento, ma per mezzo della percezione intuitiva diretta. …………………………………………………………..
D’altra parte, queste conoscenze intuitive generalmente vengono raggiunte mediante esercizi e discipline spirituali, ed i mezzi e le pratiche utilizzati dai “ricercatori” sono conosciuti come “gnosi pratica” (°irfan °amalì), a differenza delle posizioni teoriche alle quali già abbiamo alluso, che vengono chiamate “gnosi speculativa” (°irfan nazharì), e che si trovano a volte combinati in una forma di ragionamento logico, come accade per esempio nel caso della “Filosofia Illuminativa” (Falsafat-ul Ishràq).
Il termine tasawwuf molto probabilmente deriva dalla parola sùf, o “lana”, e significa “usare indumenti di lana” come simbolo di una vita austera, libera da ogni genere di comfort e piacere sensuale. In questo modo, tasawwuf è un termine con maggiore affinità con la “gnosi pratica”, mentre il termine °irfan è più intimamente associato alla “gnosi speculativa>>
Ayatollah Muhammad Taqi Misbah al-Yazdi
I Il mio cuore è divenuto capace di accogliere ogni forma
è un pascolo per le gazzelle,
un convento per i monaci cristiani
è un tempio per gli idoli,
è la Ka'ba del pellegrino
è le tavole della Torah,
è il libro del Sacro Corano.
Io seguo la Religione dell'amore,
quale mai sia la strada
che prende la sua carovana:
questo è mio credo e la mia fede.
Ibn-l’Arabi, Tarjumân Al-Ashwâq
Questi versi sufi non credo necessitino di un commento.
LA GNOSI CRISTIANA
Marcello Craveri indica come fondatore dello gnosticismo cristiano Clemente Alessandrino ( Scuola di Alessandria, anno 190 ). Secondo Clemente, sostiene Craveri, il termine gnosis va interpretato come "illuminazione della mente data dalla fede" ovvero "accettazione incondizionata della verità rivelata" e non "conoscenza razionalmente intesa". Ma la fede in Gesù Cristo sembra essere stata , comunque ,una condizione necessaria ma non sufficiente per salvare la ghirba , la cui assicurazione consisteva nella mediazione di una veste talare!
A Clemente seguì il suo discepolo Origene, scomunicato quale eretico e depauperato della tonaca . La trinità di Origene, sostiene sempre Craveri, era costituita da "un Dio unico [il Padre], che emanava e rendeva visibile il proprio lògos, cioè il proprio pensiero [Gesù Cristo, il Figlio], e tramite questo esercitava il proprio influsso, il proprio spirito santificante"
I Vangeli gnostici sono stati scoperti nel 1945 in Egitto e fanno parte dei Codici di Nag Hammâdi , alcuni in lingua copta ( III° e IV°secolo a.c. ) altri in lingua greca ( I° e II° secolo a.c. ). Tre di questi codici, poi, appartengono nientepopodimeno che al Corpus Hermeticum ! Quale miscellanea perniciosa ed esecrabile per i mangiamoccoli !
<< Nel corso del II secolo, in mezzo al rimescolio delle idee del mondo mediterraneo nel quale si incontravano le filosofie greche, l’orfismo, il platonismo, il culto di Osiride, le religioni misteriche, il messaggio cristiano è stato assorbito in una corrente di dottrine sincretiste(2) che pretendevano di portare la salvezza agli uomini per mezzo della gnosi, cioè con un’illuminazione diretta dell’anima che la strappasse all’ oscurità e alle tenebre………………………………………………………………………………………………….. I maestri gnostici hanno respinto l’incarnazione di Gesù, la sua crocifissione e la sua resurrezione. Dei Vangeli essi non conservano che le parole di Gesù, niente delle sue azioni, dei suoi miracoli, della sua vita. Il Vangelo di Tommaso, ritrovato tra i trattati della biblioteca di Nag Hammadi, è un esempio eloquente di questi Vangeli gnostici .
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Struttura del fenomeno gnostico
a) La gnosi – La gnosi, dal greco gnosis, conoscenza, è un’illuminazione venuta dal mondo di lassù, da una rivelazione fatta ad alcuni privilegiati. Non tutti gli uomini sono idonei a ricevere questa illuminazione, il cui scopo è l’iniziazione ai misteri celesti. Noi siamo in un contesto esoterico che fa degli gnostici un gruppo a parte, una setta di iniziati a dei misteri nascosti ad altri
b) Il dualismo – La caratteristica essenziale dello gnosticismo è la sua struttura dualista vista a partire da due mondi. Il mondo di quaggiù, nel quale noi viviamo, è quello della materia, della nascita, del cambiamento continuo, della violenza, delle tenebre e della morte. Il mondo di lassù è spirituale, inaccessibile ai sensi, luminoso; è il mondo dell’armonia e della verità. Questi due mondi si oppongono l’uno all’altro. Sono totalmente incompatibili.
Il risultato di questa opposizione è l’infelice situazione dello gnostico: è straniero, perso in un mondo ostile perché lui è di un’altra razza. Anche per lui c’è l’atteggiamento di rigetto di questo mondo nel quale vive un’esperienza di morte, di sonno, di torpore e di dimenticanza delle sue origini divine.
c) L’origine del mondo e dell’uomo – Attinti dalle mitologie antiche, alcuni temi chiamati miti gnostici spiegano le origini del mondo. Questi miti parlano di una rivolta nel mondo divino. Una particella divina, un eone, rivoltatasi, si è staccata dal pleròma divino e ha creato il mondo e l’uomo. L’uomo è diventato prigioniero di questo mondo dal quale non può uscire che tramite la salvezza, che deve venire dal mondo di lassù. L’uomo è una particella divina imprigionata in un mondo malvagio creato da un demiurgo, un essere divino ribelle. È il tema della caduta originale ( 3 ) ……………………………………….
Bisogna rifiutare Gesù Cristo, l’Uomo-Dio di cui parla la Chiesa cristiana. Ciò porta al rifiuto dei Vangeli canonici, del mistero dell’incarnazione, del mistero della redenzione. Gli gnostici hanno scritto i loro propri Vangeli.>>
Julien Ries,
Direttore del Centro di Storia delle Religioni dell’Università Cattolica di Lovanio
Non si può che ringraziare Ries per la sintesi sullo gnosticismo che ci ha voluto offrire , fatte salve alcune affermazioni figlie del vizio capitale della parzialità . In aiuto di Ries interviene anche Francesco di bianco vestito citato dalla agguerrita rivista Riscossa Cristiana:
<<Di recente Papa Francesco ha denunciato la presenza nel pensiero contemporaneo dello gnosticismo qualificandolo come concezione “superficiale” ( sic! ), quindi incapace di cogliere la profondità dei valori della fede ….…………………………………...
Il male del mondo per lo gnostico è causato dall’aspetto maligno di Dio, il bene invece è causato dall’aspetto buono. Da questa idea Marcione trarrà la dottrina del Dio “cattivo” creatore del mondo dell’Antico Testamento, del Dio “buono” salvatore e divinizzatore del Nuovo. Invece nel manicheismo la divinità stessa si sdoppia in due, con la famosa opposizione tra il Dio del bene e il Dio del male. In Spinoza il male è solo un’apparenza soggettiva, ma “dal punto di vista di Dio (sub specie aeternitatis) ciò che a noi sembra male è bene. In Böhme, poi ripreso da Hegel, il male è il demonio, per cui Dio creandolo, dà origine al male. In Hegel il demonio è la figura mitologica del “magico potere del negativo”, per il quale lo Spirito assoluto nega sè stesso e si riconcilia con sè stesso.
La dottrina della materia (corpo) cattiva, principio del male, e dello spirito (anima) buono, principio del bene, è certamente un aspetto di gnosticismo nella filosofia di Pitagora e di Platone. Ma la questione del male resta sempre irrisolta. Solo nel cristianesimo il male è assolutamente vinto in forza dell’idea di un Dio assolutamente buono.
Gli studiosi hanno messo troppo in rilievo l’aspetto dualistico dello gnosticismo, trascurando il fatto che in esso, come mi pare di aver mostrato, esiste anche un’istanza di unità. Il difetto dello gnosticismo è quello di non saper comporre armonicamente e senza contraddizione queste due fondamentali istanze della metafisica e dell’intelligenza. Il dualismo conduce ad un’opposizione tra Dio e mondo e alla dottrina del Dio inconoscibile (àgnoston), ma il monismo conduce al panteismo, che è la vera gnosi, ossia Dio ridotto a “concetto”, secondo l’univocità dell’essere come essere pensato, come poi dirà Hegel.
Una forte rinascita dello gnosticismo si ha nel sec.XV con il fiorire dell’ermetismo nel periodo dell’Umanesimo, vedi per esempio Marsilio Ficino ( che tradusse e commentò l'opera di Platone, di Plotino e degli scritti ermetici e , in questo modo , fece conoscere alla cultura europea un patrimonio fino allora sconosciuto nella sua complessità. Enc.Treccani ) e la magia rinascimentale di Girolamo Cardano ( medico, matematico , filososfo …. ),........e di Paracelso ( medico naturalista , filosofo e alchimista . Nella sua opera vi è sicuramente l'espressione manifesta di un uomo geniale il quale ha avuto una concezione nuova e coraggiosa della dottrina e della pratica medica - Enc.Treccani ) fino a Giordano Bruno ( rien va plus....déjà brulé vif !! )….>>
Padre Giovanni Cavalcoli
I TEMPLARI
<< Questa mancanza di comprensione dei contenuti dottrinali di rituali così conturbanti ( il rinnegamento di Gesù Cristo ), non solo da parte dei comuni fratelli ma anche dei dirigenti del Tempio, ove se ne ammetta la buona fede conduce a sospettare l’esistenza nel Tempio di una gerarchia occulta, detentrice di una dottrina segreta ed al corrente del vero significato dei rituali. La questione dell’esistenza di una gerarchia templare parallela, non coincidente o solo parzialmente coincidente con la gerarchia esteriore, appare strettamente collegata alla questione dell’esistenza di una regola segreta del Tempio, emersa nel processo da rivelazioni indirette e mai provate documentalmente.
Tutto fa supporre che il nucleo segreto della dottrina dell’Ordine, espresso simbolicamente nel rituale del rinnegamento del crocifisso, vertesse sul problema cristologico, lo stesso problema al centro di tanti scontri fra la chiesa istituzionale, come era andata configurandosi teologicamente nei prime tre secoli del cristianesimo, e i vari gruppi, spesso a carattere gnostico, considerati da questa come “eretici” ed esprimenti sulla questione cristologica dottrine diverse da quelle della “grande chiesa”.
Abbastanza illuminante è la risposta che sarebbe stata data sul significato del rituale del rinnegamento di Gesù Cristo dal precettore di Bourges al templare Bosco di Masualier: “non t’impicciare – mi disse – si tratta di un profeta, è troppo lungo da spiegare>>
Piero Vitellaro Zuccarello , Le Radici della Massoneria . I templari
CONCLUSIONI
Che il primo cristianesimo avesse un suo esoterismo gnostico appare evidente. Un esoterismo niente affatto periferico, marginale e , per questo motivo, estremamente pericoloso per tutti quei presbiteri che vedevano minacciata la loro attività di senseria, di mediazione con la divinità.
Così si espresse Fulcanelli sull’Ichtus cristiano:
<<Tra le pitture della stufa alchemica, costruita nel 1702 da P.H. Pfau ( Conservata nel Museo di Winterthur, Svizzera), si può vedere un pescatore con la lenza che tira fuori dall'acqua un bel pesce. Altre allegorie raccomandano di prenderlo per mezzo d'una reticella o di una rete, che sono un'immagine esatta della maglia, formata da fili incrociati, schematizzata sulle nostre focacce (L'espressione popolare avoir de la gaiette equivale a essere fortunato. Chi è abbastanza fortunato da trovare la fava della focaccia non ha più bisogno di niente; non gli mancherà mai il denaro. Sarà due volte re, per la scienza e per la ricchezza.) dell'Epifania. Segnaliamo anche un'altra forma emblematica più rara, ma non meno luminosa. In una famiglia di amici, presso la quale eravamo stati invitati a dividere la focaccia con gli altri, vedemmo sulla crosta, e non senza sorpresa, una quercia che allargava i suoi rami, al posto delle incisioni a losanga che vengono usate normalmente. Al piccolo bagnante era stato sostituito un pesce di porcellana, e questo pesce era una sole( Sogliola ) (dal latino: sol, solis, il sole). Spiegheremo tra poco il significato ermetico della quercia, parlando del Vello d'oro. Aggiungiamo ancora che il famoso pesce del Cosmopolita, che egli chiama Echineis, è l’oursins ( Riccio di mare ) (dal latino: echinus), l’orsacchiotto, la piccola orsa, costellazione nella quale si trova la stella polare. Le impronte di ricci di mare fossili, che si trovano abbondantemente in molti terreni, presentano una faccia radiata a forma di stella. Per questo Limojon de Saint-Didier raccomanda agli investigatori di regolare la loro strada «guardando la stella del nord.» Questo pesce misterioso è il pesce regale per eccellenza; chi lo scopre nella sua parte di focaccia è onorato col titolo di re e festeggiato come tale. Ora, un tempo, si chiamava pesce regale soltanto il delfino, o lo storione, il salmone e la trota perché, si diceva, queste varietà di pesce erano riservate alla tavola del re. Ma, in verità, questa denominazione aveva soltanto carattere simbolico, perché il figlio maggiore del re, colui che doveva a sua volta cingere la corona, aveva il titolo di Delfino, che è il nome d'un pesce, e, ancor meglio, d'un pesce regale. Del resto, i pescatori in barca del Mutus Liber cercano di prendere, sia con ami e lenze che con la rete, proprio un delfino. Altri delfini si possono notare in diversi motivi decorativi del Palazzo Lallemant; alla finestra mediana della torretta d'angolo, sul capitello d'un pilastro, ed anche sul coronamento d'una credenza, nella cappella. L’Ichtus greco delle Catacombe romane non ha altra origine. Infatti, Martigny ( Martigny, Dictionnaire des Antiquités chrétiennes, art. Eucharistie, II edizione, p. 291.) riproduce una curiosa pittura delle Catacombe, che rappresenta un pesce che nuota tra i flutti portando sul dorso un cesto nel quale vi sono dei pani ed un oggetto rosso di forma allungata, che potrebbe essere un recipiente colmo di vino. Il cesto portato dal pesce è lo stesso geroglifico della focaccia; anche la sua struttura, infatti, è eseguita con vimini intrecciati a losanga. Per non dilungarci troppo su questi accostamenti, ci accontentiamo di far notare attentamente la cesta di Bacco chiamata Cista, portata dalle Cristofore in occasione delle processioni dei baccanali e «nelle quali, ci dice Fr. Noèl ( Fr. Noèl, Dictionnaire de la Fable, Parigi, Le Normant, 1801.), era rinchiuso ciò che c’era di più misterioso.>>
Fulcanelli, Il mistero della Cattedrali
L’Adepto si sofferma a lungo anche sul Bafometto le cui interpretazioni :
<< …..hanno contribuito a diffondere sui pazienti cavalieri del Tempio , l’accusa di demonologia e di stregoneria …………………..............................................................
Scolpito al di sopra del gruppo dell’uomo con il grifone, voi noterete una enorme testa contorta adornata da una barba a punta. Questa maschera fiammeggiante, dal ghigno poco simpatico, appare coronata e provvista di appendici a forma di corna infiocchettate che si appoggiano sul passamano del fondo del cornicione( tav.XII ) . Con le sue corna e con la sua corona , il simbolo solare assume il significato di un vero Baphomet , vale a dire l’immagine sintetica dove gli Iniziati del Tempio avevano raggruppato tutti gli elementi dell’ alta scienza e della tradizione. Figura complessa , in verità, che sotto il suo aspetto semplice , è una figura parlante , gravida di insegnamenti, a dispetto della sua estetica rude e primitiva. Quale prima cosa si può notare la fusione mistica delle nature dell’Opera, simbolizzate dalle corna della falce lunare poste sulla testa solare , per poi essere sorpresi dalla strana espressione , riflesso di un ardore divorante, che si libera da questo volto inumano , spettro dell’ultimo giudizio. Non é forse la barba, geroglifico del fascio luminoso e igneo diretto verso la terra, che testimonia quale esatta conoscenza del nostro destino possedevano i sapienti……………………………………………………………
Questa immagine, sulla quale aleggiano vaghe indicazioni o semplici ipotesi, non fu mai un idolo , come alcuni hanno creduto, ma solamente un emblema completo delle tradizioni segrete dell’Ordine………….come paradigma esoterico,sigillo di cavalleria e segno di riconoscimento "
Fulcanelli, Le Dimore Filosofali
gdg
( 1) Tra i sufi di maggiore importanza il persiano Hallaj, che scrisse pagine di grande afflato mistico, e che venne crocefisso dagli integralisti nel 922; il turco Ibn Sinâ, noto in Europa come Avicenna (9801037), nato in Uzbekistân, che fu uno dei maggiori medici del Medio Evo (i suoi testi influirono considerevolmente anche sulla formazione della medicina europea); il turco afghano Birunî (9731048), grande maestro di scienze positive, astronomo, medico, farmacologo e matematico; l' insigne teologo Ghazalî (1058-1111), nato a Tus, nel Khorasan a quel tempo provincia dell' impero turco dei Selciukidi, paragonato in Europa a sant' Agostino, a san Tomaso d' Aquino, a Lutero; il grande matematico persiano Omar Khayyam (1048-1131), celebrato in Europa anche per le sue libere e concettose quartine; il teologo e poligrafo andaluso Ibn âl`Arabî (1165-1240), che seppe conciliare i contrasti fra tradizionalismo e misticismo; e infine Jalal âlDîn Rûmî (12071273), nato a Balkh, in Afghànistàn, e fondatore a Konya (Turchia) dell' ordine dei Mevlevî.
(2)Tutti i popoli hanno sperimentato forme di contatto e scambio culturale con altri popoli, cosicché rare sono le religioni che non abbiano accolto influssi da altre religioni e non si siano modificate in seguito a s. parziali. Anche tra i popoli più isolati esistono scambi e compenetrazioni di visioni del mondo …............. In realtà, non è esagerato dire che ogni grande religione storica è un prodotto sincretistico.
Enciclopedia Treccani
(3 )Tutti i sistemi gnostici propongono un mito cosmologico che – come è spesso stato notato – ha un carattere “parassitario” ( ops ! )in quanto nasce dalla rilettura gnostica di temi mitologici preesistenti: iranici, greci, ebraici, cristiani. I miti gnostici sono insieme ricchissimi e diversissimi da scuola a scuola, ma quasi sempre comprendono tre fasi: un’unità originaria indistinta (pleroma), dove da un dio originario e inconoscibile sono emanate coppie di esseri celesti (“eoni”, parola che in alcuni sistemi indica anche un’epoca nella storia del mondo); la “caduta” fuori da questa unità di uno o più esseri celesti, con la successiva nascita di un dio malvagio (demiurgo) che, direttamente o tramite i suoi collaboratori (arconti), crea il mondo materiale; la presenza nell’uomo di una scintilla divina che può essere ravvivata, permettendo ad alcuni di risalire dal mondo della materia e della finitudine fino al mondo divino delle origini.
Introduzione ai movimenti gnostici, Le Religioni in Italia
Nel mese di novembre del 2017 abbiamo assistito , ancora una volta, ad un feroce attacco ad una moschea Sufi.
“ «Ahad!!!», Uno, ovvero: «Dio è uno solo», si legge persino sui graffiti sui muri del carcere di Isis nei sotterranei dello stadio di Raqqa. Li hanno vergati i militanti jihadisti.… Proprio quei graffiti possono aiutarci a spiegare i motivi che due giorni fa hanno spinto gli estremisti sunniti in odore di Isis ad attaccare la moschea sufi nel nord del Sinai. «Ahad» significa «Uno»………….………… Inclusi anche i seguaci della tradizione ( 1 )sufi: tollerante, pluralista, i cui leader ribadiscono la loro adesione alla tradizione religiosa musulmana, ma intimista, mistica, la cui enfasi sulla crescita spirituale tramite la meditazione estatica è vista come idolatria dagli zeloti del monoteismo. Il New York Times cita Jacob Olidort, studioso dell’Islam, che individua proprio nel pellegrinaggio ai maestri «santi» sufi esperti nella meditazione il motivo centrale dell’accusa di «politeismo» rivolta loro da Isis e Al Qaeda.”
Lorenzo Cremonesi, Corriere della Sera
I SUFI
<<Sin dall’antichità sono esistite nel mondo islamico tendenze conosciute come “gnosi” (°irfan) e “sufismo” (tassawuf), che hanno raggiunto il loro apogeo in molti paesi, come l’Iran e la Turchia, dal quarto fino all’ottavo secolo dell’Egira. ……………………………
Il termine °irfan, allo stesso modo di ma°rifah, significa letteralmente “sapere”, “conoscenza”. Senza dubbio, come termine tecnico è venuto a denotare un particolare tipo di conoscenza, ottenuta non attraverso l’esperienza, la ragione o l’apprendimento, ma per mezzo della percezione intuitiva diretta. …………………………………………………………..
D’altra parte, queste conoscenze intuitive generalmente vengono raggiunte mediante esercizi e discipline spirituali, ed i mezzi e le pratiche utilizzati dai “ricercatori” sono conosciuti come “gnosi pratica” (°irfan °amalì), a differenza delle posizioni teoriche alle quali già abbiamo alluso, che vengono chiamate “gnosi speculativa” (°irfan nazharì), e che si trovano a volte combinati in una forma di ragionamento logico, come accade per esempio nel caso della “Filosofia Illuminativa” (Falsafat-ul Ishràq).
Il termine tasawwuf molto probabilmente deriva dalla parola sùf, o “lana”, e significa “usare indumenti di lana” come simbolo di una vita austera, libera da ogni genere di comfort e piacere sensuale. In questo modo, tasawwuf è un termine con maggiore affinità con la “gnosi pratica”, mentre il termine °irfan è più intimamente associato alla “gnosi speculativa>>
Ayatollah Muhammad Taqi Misbah al-Yazdi
I Il mio cuore è divenuto capace di accogliere ogni forma
è un pascolo per le gazzelle,
un convento per i monaci cristiani
è un tempio per gli idoli,
è la Ka'ba del pellegrino
è le tavole della Torah,
è il libro del Sacro Corano.
Io seguo la Religione dell'amore,
quale mai sia la strada
che prende la sua carovana:
questo è mio credo e la mia fede.
Ibn-l’Arabi, Tarjumân Al-Ashwâq
Questi versi sufi non credo necessitino di un commento.
LA GNOSI CRISTIANA
Marcello Craveri indica come fondatore dello gnosticismo cristiano Clemente Alessandrino ( Scuola di Alessandria, anno 190 ). Secondo Clemente, sostiene Craveri, il termine gnosis va interpretato come "illuminazione della mente data dalla fede" ovvero "accettazione incondizionata della verità rivelata" e non "conoscenza razionalmente intesa". Ma la fede in Gesù Cristo sembra essere stata , comunque ,una condizione necessaria ma non sufficiente per salvare la ghirba , la cui assicurazione consisteva nella mediazione di una veste talare!
A Clemente seguì il suo discepolo Origene, scomunicato quale eretico e depauperato della tonaca . La trinità di Origene, sostiene sempre Craveri, era costituita da "un Dio unico [il Padre], che emanava e rendeva visibile il proprio lògos, cioè il proprio pensiero [Gesù Cristo, il Figlio], e tramite questo esercitava il proprio influsso, il proprio spirito santificante"
I Vangeli gnostici sono stati scoperti nel 1945 in Egitto e fanno parte dei Codici di Nag Hammâdi , alcuni in lingua copta ( III° e IV°secolo a.c. ) altri in lingua greca ( I° e II° secolo a.c. ). Tre di questi codici, poi, appartengono nientepopodimeno che al Corpus Hermeticum ! Quale miscellanea perniciosa ed esecrabile per i mangiamoccoli !
<< Nel corso del II secolo, in mezzo al rimescolio delle idee del mondo mediterraneo nel quale si incontravano le filosofie greche, l’orfismo, il platonismo, il culto di Osiride, le religioni misteriche, il messaggio cristiano è stato assorbito in una corrente di dottrine sincretiste(2) che pretendevano di portare la salvezza agli uomini per mezzo della gnosi, cioè con un’illuminazione diretta dell’anima che la strappasse all’ oscurità e alle tenebre………………………………………………………………………………………………….. I maestri gnostici hanno respinto l’incarnazione di Gesù, la sua crocifissione e la sua resurrezione. Dei Vangeli essi non conservano che le parole di Gesù, niente delle sue azioni, dei suoi miracoli, della sua vita. Il Vangelo di Tommaso, ritrovato tra i trattati della biblioteca di Nag Hammadi, è un esempio eloquente di questi Vangeli gnostici .
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Struttura del fenomeno gnostico
a) La gnosi – La gnosi, dal greco gnosis, conoscenza, è un’illuminazione venuta dal mondo di lassù, da una rivelazione fatta ad alcuni privilegiati. Non tutti gli uomini sono idonei a ricevere questa illuminazione, il cui scopo è l’iniziazione ai misteri celesti. Noi siamo in un contesto esoterico che fa degli gnostici un gruppo a parte, una setta di iniziati a dei misteri nascosti ad altri
b) Il dualismo – La caratteristica essenziale dello gnosticismo è la sua struttura dualista vista a partire da due mondi. Il mondo di quaggiù, nel quale noi viviamo, è quello della materia, della nascita, del cambiamento continuo, della violenza, delle tenebre e della morte. Il mondo di lassù è spirituale, inaccessibile ai sensi, luminoso; è il mondo dell’armonia e della verità. Questi due mondi si oppongono l’uno all’altro. Sono totalmente incompatibili.
Il risultato di questa opposizione è l’infelice situazione dello gnostico: è straniero, perso in un mondo ostile perché lui è di un’altra razza. Anche per lui c’è l’atteggiamento di rigetto di questo mondo nel quale vive un’esperienza di morte, di sonno, di torpore e di dimenticanza delle sue origini divine.
c) L’origine del mondo e dell’uomo – Attinti dalle mitologie antiche, alcuni temi chiamati miti gnostici spiegano le origini del mondo. Questi miti parlano di una rivolta nel mondo divino. Una particella divina, un eone, rivoltatasi, si è staccata dal pleròma divino e ha creato il mondo e l’uomo. L’uomo è diventato prigioniero di questo mondo dal quale non può uscire che tramite la salvezza, che deve venire dal mondo di lassù. L’uomo è una particella divina imprigionata in un mondo malvagio creato da un demiurgo, un essere divino ribelle. È il tema della caduta originale ( 3 ) ……………………………………….
Bisogna rifiutare Gesù Cristo, l’Uomo-Dio di cui parla la Chiesa cristiana. Ciò porta al rifiuto dei Vangeli canonici, del mistero dell’incarnazione, del mistero della redenzione. Gli gnostici hanno scritto i loro propri Vangeli.>>
Julien Ries,
Direttore del Centro di Storia delle Religioni dell’Università Cattolica di Lovanio
Non si può che ringraziare Ries per la sintesi sullo gnosticismo che ci ha voluto offrire , fatte salve alcune affermazioni figlie del vizio capitale della parzialità . In aiuto di Ries interviene anche Francesco di bianco vestito citato dalla agguerrita rivista Riscossa Cristiana:
<<Di recente Papa Francesco ha denunciato la presenza nel pensiero contemporaneo dello gnosticismo qualificandolo come concezione “superficiale” ( sic! ), quindi incapace di cogliere la profondità dei valori della fede ….…………………………………...
Il male del mondo per lo gnostico è causato dall’aspetto maligno di Dio, il bene invece è causato dall’aspetto buono. Da questa idea Marcione trarrà la dottrina del Dio “cattivo” creatore del mondo dell’Antico Testamento, del Dio “buono” salvatore e divinizzatore del Nuovo. Invece nel manicheismo la divinità stessa si sdoppia in due, con la famosa opposizione tra il Dio del bene e il Dio del male. In Spinoza il male è solo un’apparenza soggettiva, ma “dal punto di vista di Dio (sub specie aeternitatis) ciò che a noi sembra male è bene. In Böhme, poi ripreso da Hegel, il male è il demonio, per cui Dio creandolo, dà origine al male. In Hegel il demonio è la figura mitologica del “magico potere del negativo”, per il quale lo Spirito assoluto nega sè stesso e si riconcilia con sè stesso.
La dottrina della materia (corpo) cattiva, principio del male, e dello spirito (anima) buono, principio del bene, è certamente un aspetto di gnosticismo nella filosofia di Pitagora e di Platone. Ma la questione del male resta sempre irrisolta. Solo nel cristianesimo il male è assolutamente vinto in forza dell’idea di un Dio assolutamente buono.
Gli studiosi hanno messo troppo in rilievo l’aspetto dualistico dello gnosticismo, trascurando il fatto che in esso, come mi pare di aver mostrato, esiste anche un’istanza di unità. Il difetto dello gnosticismo è quello di non saper comporre armonicamente e senza contraddizione queste due fondamentali istanze della metafisica e dell’intelligenza. Il dualismo conduce ad un’opposizione tra Dio e mondo e alla dottrina del Dio inconoscibile (àgnoston), ma il monismo conduce al panteismo, che è la vera gnosi, ossia Dio ridotto a “concetto”, secondo l’univocità dell’essere come essere pensato, come poi dirà Hegel.
Una forte rinascita dello gnosticismo si ha nel sec.XV con il fiorire dell’ermetismo nel periodo dell’Umanesimo, vedi per esempio Marsilio Ficino ( che tradusse e commentò l'opera di Platone, di Plotino e degli scritti ermetici e , in questo modo , fece conoscere alla cultura europea un patrimonio fino allora sconosciuto nella sua complessità. Enc.Treccani ) e la magia rinascimentale di Girolamo Cardano ( medico, matematico , filososfo …. ),........e di Paracelso ( medico naturalista , filosofo e alchimista . Nella sua opera vi è sicuramente l'espressione manifesta di un uomo geniale il quale ha avuto una concezione nuova e coraggiosa della dottrina e della pratica medica - Enc.Treccani ) fino a Giordano Bruno ( rien va plus....déjà brulé vif !! )….>>
Padre Giovanni Cavalcoli
I TEMPLARI
<< Questa mancanza di comprensione dei contenuti dottrinali di rituali così conturbanti ( il rinnegamento di Gesù Cristo ), non solo da parte dei comuni fratelli ma anche dei dirigenti del Tempio, ove se ne ammetta la buona fede conduce a sospettare l’esistenza nel Tempio di una gerarchia occulta, detentrice di una dottrina segreta ed al corrente del vero significato dei rituali. La questione dell’esistenza di una gerarchia templare parallela, non coincidente o solo parzialmente coincidente con la gerarchia esteriore, appare strettamente collegata alla questione dell’esistenza di una regola segreta del Tempio, emersa nel processo da rivelazioni indirette e mai provate documentalmente.
Tutto fa supporre che il nucleo segreto della dottrina dell’Ordine, espresso simbolicamente nel rituale del rinnegamento del crocifisso, vertesse sul problema cristologico, lo stesso problema al centro di tanti scontri fra la chiesa istituzionale, come era andata configurandosi teologicamente nei prime tre secoli del cristianesimo, e i vari gruppi, spesso a carattere gnostico, considerati da questa come “eretici” ed esprimenti sulla questione cristologica dottrine diverse da quelle della “grande chiesa”.
Abbastanza illuminante è la risposta che sarebbe stata data sul significato del rituale del rinnegamento di Gesù Cristo dal precettore di Bourges al templare Bosco di Masualier: “non t’impicciare – mi disse – si tratta di un profeta, è troppo lungo da spiegare>>
Piero Vitellaro Zuccarello , Le Radici della Massoneria . I templari
CONCLUSIONI
Che il primo cristianesimo avesse un suo esoterismo gnostico appare evidente. Un esoterismo niente affatto periferico, marginale e , per questo motivo, estremamente pericoloso per tutti quei presbiteri che vedevano minacciata la loro attività di senseria, di mediazione con la divinità.
Così si espresse Fulcanelli sull’Ichtus cristiano:
<<Tra le pitture della stufa alchemica, costruita nel 1702 da P.H. Pfau ( Conservata nel Museo di Winterthur, Svizzera), si può vedere un pescatore con la lenza che tira fuori dall'acqua un bel pesce. Altre allegorie raccomandano di prenderlo per mezzo d'una reticella o di una rete, che sono un'immagine esatta della maglia, formata da fili incrociati, schematizzata sulle nostre focacce (L'espressione popolare avoir de la gaiette equivale a essere fortunato. Chi è abbastanza fortunato da trovare la fava della focaccia non ha più bisogno di niente; non gli mancherà mai il denaro. Sarà due volte re, per la scienza e per la ricchezza.) dell'Epifania. Segnaliamo anche un'altra forma emblematica più rara, ma non meno luminosa. In una famiglia di amici, presso la quale eravamo stati invitati a dividere la focaccia con gli altri, vedemmo sulla crosta, e non senza sorpresa, una quercia che allargava i suoi rami, al posto delle incisioni a losanga che vengono usate normalmente. Al piccolo bagnante era stato sostituito un pesce di porcellana, e questo pesce era una sole( Sogliola ) (dal latino: sol, solis, il sole). Spiegheremo tra poco il significato ermetico della quercia, parlando del Vello d'oro. Aggiungiamo ancora che il famoso pesce del Cosmopolita, che egli chiama Echineis, è l’oursins ( Riccio di mare ) (dal latino: echinus), l’orsacchiotto, la piccola orsa, costellazione nella quale si trova la stella polare. Le impronte di ricci di mare fossili, che si trovano abbondantemente in molti terreni, presentano una faccia radiata a forma di stella. Per questo Limojon de Saint-Didier raccomanda agli investigatori di regolare la loro strada «guardando la stella del nord.» Questo pesce misterioso è il pesce regale per eccellenza; chi lo scopre nella sua parte di focaccia è onorato col titolo di re e festeggiato come tale. Ora, un tempo, si chiamava pesce regale soltanto il delfino, o lo storione, il salmone e la trota perché, si diceva, queste varietà di pesce erano riservate alla tavola del re. Ma, in verità, questa denominazione aveva soltanto carattere simbolico, perché il figlio maggiore del re, colui che doveva a sua volta cingere la corona, aveva il titolo di Delfino, che è il nome d'un pesce, e, ancor meglio, d'un pesce regale. Del resto, i pescatori in barca del Mutus Liber cercano di prendere, sia con ami e lenze che con la rete, proprio un delfino. Altri delfini si possono notare in diversi motivi decorativi del Palazzo Lallemant; alla finestra mediana della torretta d'angolo, sul capitello d'un pilastro, ed anche sul coronamento d'una credenza, nella cappella. L’Ichtus greco delle Catacombe romane non ha altra origine. Infatti, Martigny ( Martigny, Dictionnaire des Antiquités chrétiennes, art. Eucharistie, II edizione, p. 291.) riproduce una curiosa pittura delle Catacombe, che rappresenta un pesce che nuota tra i flutti portando sul dorso un cesto nel quale vi sono dei pani ed un oggetto rosso di forma allungata, che potrebbe essere un recipiente colmo di vino. Il cesto portato dal pesce è lo stesso geroglifico della focaccia; anche la sua struttura, infatti, è eseguita con vimini intrecciati a losanga. Per non dilungarci troppo su questi accostamenti, ci accontentiamo di far notare attentamente la cesta di Bacco chiamata Cista, portata dalle Cristofore in occasione delle processioni dei baccanali e «nelle quali, ci dice Fr. Noèl ( Fr. Noèl, Dictionnaire de la Fable, Parigi, Le Normant, 1801.), era rinchiuso ciò che c’era di più misterioso.>>
Fulcanelli, Il mistero della Cattedrali
L’Adepto si sofferma a lungo anche sul Bafometto le cui interpretazioni :
<< …..hanno contribuito a diffondere sui pazienti cavalieri del Tempio , l’accusa di demonologia e di stregoneria …………………..............................................................
Scolpito al di sopra del gruppo dell’uomo con il grifone, voi noterete una enorme testa contorta adornata da una barba a punta. Questa maschera fiammeggiante, dal ghigno poco simpatico, appare coronata e provvista di appendici a forma di corna infiocchettate che si appoggiano sul passamano del fondo del cornicione( tav.XII ) . Con le sue corna e con la sua corona , il simbolo solare assume il significato di un vero Baphomet , vale a dire l’immagine sintetica dove gli Iniziati del Tempio avevano raggruppato tutti gli elementi dell’ alta scienza e della tradizione. Figura complessa , in verità, che sotto il suo aspetto semplice , è una figura parlante , gravida di insegnamenti, a dispetto della sua estetica rude e primitiva. Quale prima cosa si può notare la fusione mistica delle nature dell’Opera, simbolizzate dalle corna della falce lunare poste sulla testa solare , per poi essere sorpresi dalla strana espressione , riflesso di un ardore divorante, che si libera da questo volto inumano , spettro dell’ultimo giudizio. Non é forse la barba, geroglifico del fascio luminoso e igneo diretto verso la terra, che testimonia quale esatta conoscenza del nostro destino possedevano i sapienti……………………………………………………………
Questa immagine, sulla quale aleggiano vaghe indicazioni o semplici ipotesi, non fu mai un idolo , come alcuni hanno creduto, ma solamente un emblema completo delle tradizioni segrete dell’Ordine………….come paradigma esoterico,sigillo di cavalleria e segno di riconoscimento "
Fulcanelli, Le Dimore Filosofali
gdg
( 1) Tra i sufi di maggiore importanza il persiano Hallaj, che scrisse pagine di grande afflato mistico, e che venne crocefisso dagli integralisti nel 922; il turco Ibn Sinâ, noto in Europa come Avicenna (9801037), nato in Uzbekistân, che fu uno dei maggiori medici del Medio Evo (i suoi testi influirono considerevolmente anche sulla formazione della medicina europea); il turco afghano Birunî (9731048), grande maestro di scienze positive, astronomo, medico, farmacologo e matematico; l' insigne teologo Ghazalî (1058-1111), nato a Tus, nel Khorasan a quel tempo provincia dell' impero turco dei Selciukidi, paragonato in Europa a sant' Agostino, a san Tomaso d' Aquino, a Lutero; il grande matematico persiano Omar Khayyam (1048-1131), celebrato in Europa anche per le sue libere e concettose quartine; il teologo e poligrafo andaluso Ibn âl`Arabî (1165-1240), che seppe conciliare i contrasti fra tradizionalismo e misticismo; e infine Jalal âlDîn Rûmî (12071273), nato a Balkh, in Afghànistàn, e fondatore a Konya (Turchia) dell' ordine dei Mevlevî.
(2)Tutti i popoli hanno sperimentato forme di contatto e scambio culturale con altri popoli, cosicché rare sono le religioni che non abbiano accolto influssi da altre religioni e non si siano modificate in seguito a s. parziali. Anche tra i popoli più isolati esistono scambi e compenetrazioni di visioni del mondo …............. In realtà, non è esagerato dire che ogni grande religione storica è un prodotto sincretistico.
Enciclopedia Treccani
(3 )Tutti i sistemi gnostici propongono un mito cosmologico che – come è spesso stato notato – ha un carattere “parassitario” ( ops ! )in quanto nasce dalla rilettura gnostica di temi mitologici preesistenti: iranici, greci, ebraici, cristiani. I miti gnostici sono insieme ricchissimi e diversissimi da scuola a scuola, ma quasi sempre comprendono tre fasi: un’unità originaria indistinta (pleroma), dove da un dio originario e inconoscibile sono emanate coppie di esseri celesti (“eoni”, parola che in alcuni sistemi indica anche un’epoca nella storia del mondo); la “caduta” fuori da questa unità di uno o più esseri celesti, con la successiva nascita di un dio malvagio (demiurgo) che, direttamente o tramite i suoi collaboratori (arconti), crea il mondo materiale; la presenza nell’uomo di una scintilla divina che può essere ravvivata, permettendo ad alcuni di risalire dal mondo della materia e della finitudine fino al mondo divino delle origini.
Introduzione ai movimenti gnostici, Le Religioni in Italia