PHILOSOPHIA HERMETICA DI FEDERICO GUALDI. Prima parte.
Federico Gualdi leggendario alchimista visse a Venezia dal 1650 al 1682. Eclettico, poliglotta, astronomo e matematico fu autore , fra le altre cose, di un progetto per la difesa della laguna di Venezia dall’acqua alta. Federico Gualdi era noto anche come Gualdo o Gualdiano, Fredericus Gualdus o Gualdianus. Tedesco di nascita si chiamava (1) Friedrich Walter secondo H.Kopp e John Ferguson .
Il più noto frequentatore di Gualdi era il marchese Francesco Maria Santinelli autore , con lo pseudonimo di Fra Marcantonio Crasellame Chinese , della Lux Obnobulata come ricordano gli autori Alessandro Boella e Antonella Galli del pregevole libro La Philosophia Hermetica, edito dalle Mediterranee. Le assonanze fra la Philosophia Hermetica e la Lux Obnubilata sono sorprendenti , assonanze che testimoniano la profonda empatia fra il Gualdi e il suo discepolo Santinelli.
Qui potrete apprezzare il manoscritto del Gualdi , tratto dal sito il Labirinto Ermetico, in lingua italiana e corredato di alcuni disegni che cercheremo di commentare con l’ausilio di autori consolidati: https://www.labirintoermetico.com/01Alchimia/Gualdi_F_Philosophia_Hermetica_(ms._colori).pdf
Inizierò con le prime due figure corrispondenti ai CAPUT 5 e 10. Il manoscritto è fedelmente riportato anche nel libro di cui sopra.
CAPUT 5
Da questa massa inordinata, e impura
Fece l’ognipotente il Ci[e]lo, terra e creatura,
Sole e Luna , ed ogni cosa ebbe nome ,
Tanto le miniere vegetabili come il bestiame,
O del divino Hermete , ed Arte Paterna
Come mai fabricò tutto dall’indistinto Chaos
Colla mano Eterna
Ancora noi figlioli nella grand’opera nostra
Cercar dobbiamo tal Chaos , come la figura vi mostra.
COMMENTO
“ Di più bisogna vedere nel Caos del quale parlano gli alchimisti, dove nulla manca -elementi, principi, tenebre e luce- e che Dio mantenne sulla terra come una particelle preziosa della materia primordiale, a disposizione degli uomini di buona volontà , bisogna vedere , in questo Caos, quell’albero della vita che si incontra così frequentemente espresso nelle rappresentazioni alchemico-religiose”
Eugene Cansèliet, Alchimia
“ Quindi è verso la pietra che bisogna indirizzarsi senza ripugnanza per il suo aspetto miserabile, il suo odore infetto,il suo colore nero ei suoi sordidi cenci. Questi sono i suoi caratteri poco seducenti che permettono di individuarla con precisione , considerata da tutti i tempi una sostanza primitiva, generata dal Caos originale che Dio al tempo della Creazione e dell’organizzazione dell’universo, avrebbe riservato per i suoi servitori e per i suoi eletti.”
Fulcanelli, Le Dimore Filosofali
,
CAPUT 10
Questo è il nostro Mercurio splendente
Il grand’Arcano dell’ognipotente
Questa la nostra luna e Diana
Quando è preparata tutti morbi risana;
Questa è la nostra Beya splendente
Che prederà il Gabrizo per marito confidente.
O grand’opra della semplice natura
Quello vi rimostra la seconda figura
Quando marte con il Leone è congiunto
Il Mercurio nostro si trova in punto
A questo mercurio dategli oro commune puro,
Coll’acqua minerale composto duro
Non molto liquido , ma come è il butiro
Acciò che Beya e Gabrizio faccino il loro giro.
COMMENTO
“ Non lasciatevi ingannare; è qui il nodo gordiano dell’Opera che i debuttanti devono sforzarsi di sciogliere se non vogliono essere subito fermati all’inizio della pratica. Esiste dunque un’altra madre , figlia della prima ,alla quale i maestri, con uno scopo facile da indovinare, hanno egualmente imposto il nome di mercurio. E la differenziazione di questi due mercuri , uno agente di rinnovamento e l’altro di procreazione, costituisce lo studio più ingrato che la scienza abbia riservato ai neofiti. Con lo scopo di aiutarli a superare questa barriera, che noi ci siamo soffermati sul mito di Adamo ed Eva , al fine di tentare di porre l’attenzione su questi punti oscuri , volontariamente lasciati nell’ombra dagli stessi migliori autori. La maggior parte di questi si sono accontentati di descrivere allegoricamente l’unione del solfo e del mercurio, generatori della pietra, da essi definiti sole e luna, padre e madre filosofici, fisso e volatile, agente e paziente, maschio e femmina, aquila e leone, Apollo e Diana( dai quali qualcuno ne ha fatto la combinazione Apollonius de Tyane ) , Gabritius e Beya, Urim e Thumim, le due colonne del tempio: ( 2) Jakin e Bohas, il vegliardo e la giovane vergine, e infine, in maniera più esatta, il fratello e la sorella. Perché essi sono realmente il fratello e la sorella, poiché entrambi nascono da una madre comune, debitori della contrarietà dei loro temperamenti piuttosto che alla differenza di età e di evoluzione che alla diversità delle loro affinità. "
Fulcanelli , Le Dimore Filosofali
Desidero infine, dedicare la lettera che segue a quei frequentatori del Circolo di Roma che cercarono di ottenere, con l’inganno , i segreti dell’Arte Reale da Paolo Lucarelli .
<<Io non ho compagno che sappia , e questo è il mio male et li maestri che è il signor Federigo ( il Gualdi ) è un invidioso crudelissimo e non vuole che habbia la grazia se no quando a lui piacerà .et pure sono sforzato continuamente provare le sue tiranie e sperare nella crudeltà . Procura levarsi di opinione buona : sicome per il contrario si mostra benigno nel levarsi dalla cattiva e così fra due contrarij me la passo con sola speranza>>
Lettera di Vincenzo Pezzi invita al Marchese Santinelli , Venezia 29 maggio 1677
Questo è lo spirito che alimenta le infamità che si ripropongono in ogni epoca congiuntamente al sorprendente perpetuarsi della leggenda di Hiram .
gdg
(1) H.Kopp Die Alchimie in alterer und neuerer Zeit,1886
John Ferguson Bibliotheca chemica London, 1954
(2)Le 2 colonne del Tempio che sono ignorate , sommerse dalla polvere ,umiliate dagli astanti niente affatto interessati a conoscerne il significato segreto .
CAPUT 10
Questo è il nostro Mercurio splendente
Il grand’Arcano dell’ognipotente
Questa la nostra luna e Diana
Quando è preparata tutti morbi risana;
Questa è la nostra Beya splendente
Che prederà il Gabrizo per marito confidente.
O grand’opra della semplice natura
Quello vi rimostra la seconda figura
Quando marte con il Leone è congiunto
Il Mercurio nostro si trova in punto
A questo mercurio dategli oro commune puro,
Coll’acqua minerale composto duro
Non molto liquido , ma come è il butiro
Acciò che Beya e Gabrizio faccino il loro giro.
COMMENTO
“ Non lasciatevi ingannare; è qui il nodo gordiano dell’Opera che i debuttanti devono sforzarsi di sciogliere se non vogliono essere subito fermati all’inizio della pratica. Esiste dunque un’altra madre , figlia della prima ,alla quale i maestri, con uno scopo facile da indovinare, hanno egualmente imposto il nome di mercurio. E la differenziazione di questi due mercuri , uno agente di rinnovamento e l’altro di procreazione, costituisce lo studio più ingrato che la scienza abbia riservato ai neofiti. Con lo scopo di aiutarli a superare questa barriera, che noi ci siamo soffermati sul mito di Adamo ed Eva , al fine di tentare di porre l’attenzione su questi punti oscuri , volontariamente lasciati nell’ombra dagli stessi migliori autori. La maggior parte di questi si sono accontentati di descrivere allegoricamente l’unione del solfo e del mercurio, generatori della pietra, da essi definiti sole e luna, padre e madre filosofici, fisso e volatile, agente e paziente, maschio e femmina, aquila e leone, Apollo e Diana( dai quali qualcuno ne ha fatto la combinazione Apollonius de Tyane ) , Gabritius e Beya, Urim e Thumim, le due colonne del tempio: ( 2) Jakin e Bohas, il vegliardo e la giovane vergine, e infine, in maniera più esatta, il fratello e la sorella. Perché essi sono realmente il fratello e la sorella, poiché entrambi nascono da una madre comune, debitori della contrarietà dei loro temperamenti piuttosto che alla differenza di età e di evoluzione che alla diversità delle loro affinità. "
Fulcanelli , Le Dimore Filosofali
Desidero infine, dedicare la lettera che segue a quei frequentatori del Circolo di Roma che cercarono di ottenere, con l’inganno , i segreti dell’Arte Reale da Paolo Lucarelli .
<<Io non ho compagno che sappia , e questo è il mio male et li maestri che è il signor Federigo ( il Gualdi ) è un invidioso crudelissimo e non vuole che habbia la grazia se no quando a lui piacerà .et pure sono sforzato continuamente provare le sue tiranie e sperare nella crudeltà . Procura levarsi di opinione buona : sicome per il contrario si mostra benigno nel levarsi dalla cattiva e così fra due contrarij me la passo con sola speranza>>
Lettera di Vincenzo Pezzi invita al Marchese Santinelli , Venezia 29 maggio 1677
Questo è lo spirito che alimenta le infamità che si ripropongono in ogni epoca congiuntamente al sorprendente perpetuarsi della leggenda di Hiram .
gdg
(1) H.Kopp Die Alchimie in alterer und neuerer Zeit,1886
John Ferguson Bibliotheca chemica London, 1954
(2)Le 2 colonne del Tempio che sono ignorate , sommerse dalla polvere ,umiliate dagli astanti niente affatto interessati a conoscerne il significato segreto .