Da " Il Metodo " di Paolo Lucarelli.
<< Saremo accusati di evidente contraddizione, ma dobbiamo riconoscere che i Filosofi Ermetici non amano indulgere alla speculazione filosofica. Né manifestano inclinazione alcuna per le teorie metafisiche.
Si usa oggi parlare di alchimia avendo letto qualche libro che ne tratta, mentre sembra vi sia una curiosa reticenza a studiare i testi stessi dell’Ermetismo. Se qualcuno però avesse avuto, o avesse per il futuro, la pazienza e l’onestà di sfogliare almeno in piccola parte l’enorme patrimonio di scritti che gli antichi Maestri hanno lasciato, non potrebbe non notare come il fine sia sempre ed unicamente stato quello di predisporre dei “Manuali di istruzione” per operare. L’Alchimista intende preparare la “Pietra filosofale”.
Egli sa che l’ottenimento del donum dei, del Dono di Dio, apre la porta, tra l’altro ad una completa e perfetta conoscenza del mondo e delle sue leggi naturali. Egli sa che la Pietra completerà i doni tradizionali dei Re Magi, aggiungendo inevitabilmente all’oro della ricchezza materiale ed alla Mirra dell’immortalità fisica, l’Incenso della sapienza innata. Dunque perché
perdere tempo ed energie nell’immaginare ipotesi sterili ed inutili
sempre un po’ patetiche e meschine?
Un anonimo Adepto esorta: “Lapidem Philoosophorum intelligere curae
sit vobis & fundamentum sanitatis vestrae, thesaurus divitiarum, notitiae
verae naturalis sapientiae, & certam naturae cognitionem eodem tempore adepti
eris”.
“La vostra preoccupazione sia quella di capire la Pietra dei Filosofi, e nel
contempo otterrete il fondamento della vostra salute, il deposito delle ricchezze,
la nozione della vera sapienza naturale e la conoscenza certa della natura" .
Definire dunque l'Ermetismo una Gnosi, come qualcuno ha fatto, è un errore grossolano, a meno di non chiarire cosa si intenda >>.
Queste poche righe dovrebbero essere conosciute dagli appassionati di alchimia. Nonostante ciò le ripropongo in questa sede perchè , a mio avviso, si sta consumando in questi anni un chiacchiericcio prolungato sull'Alchimia che si compiace , quale forma di eruditismo, di raccogliere nozioni molteplici , qualche volta minuziose, intorno ad argomenti ermetici e esoterici, senza una corrispondente capacità di sintesi che dia forma e sistematicità allo studio dell' Alchimia .
gdg
Si usa oggi parlare di alchimia avendo letto qualche libro che ne tratta, mentre sembra vi sia una curiosa reticenza a studiare i testi stessi dell’Ermetismo. Se qualcuno però avesse avuto, o avesse per il futuro, la pazienza e l’onestà di sfogliare almeno in piccola parte l’enorme patrimonio di scritti che gli antichi Maestri hanno lasciato, non potrebbe non notare come il fine sia sempre ed unicamente stato quello di predisporre dei “Manuali di istruzione” per operare. L’Alchimista intende preparare la “Pietra filosofale”.
Egli sa che l’ottenimento del donum dei, del Dono di Dio, apre la porta, tra l’altro ad una completa e perfetta conoscenza del mondo e delle sue leggi naturali. Egli sa che la Pietra completerà i doni tradizionali dei Re Magi, aggiungendo inevitabilmente all’oro della ricchezza materiale ed alla Mirra dell’immortalità fisica, l’Incenso della sapienza innata. Dunque perché
perdere tempo ed energie nell’immaginare ipotesi sterili ed inutili
sempre un po’ patetiche e meschine?
Un anonimo Adepto esorta: “Lapidem Philoosophorum intelligere curae
sit vobis & fundamentum sanitatis vestrae, thesaurus divitiarum, notitiae
verae naturalis sapientiae, & certam naturae cognitionem eodem tempore adepti
eris”.
“La vostra preoccupazione sia quella di capire la Pietra dei Filosofi, e nel
contempo otterrete il fondamento della vostra salute, il deposito delle ricchezze,
la nozione della vera sapienza naturale e la conoscenza certa della natura" .
Definire dunque l'Ermetismo una Gnosi, come qualcuno ha fatto, è un errore grossolano, a meno di non chiarire cosa si intenda >>.
Queste poche righe dovrebbero essere conosciute dagli appassionati di alchimia. Nonostante ciò le ripropongo in questa sede perchè , a mio avviso, si sta consumando in questi anni un chiacchiericcio prolungato sull'Alchimia che si compiace , quale forma di eruditismo, di raccogliere nozioni molteplici , qualche volta minuziose, intorno ad argomenti ermetici e esoterici, senza una corrispondente capacità di sintesi che dia forma e sistematicità allo studio dell' Alchimia .
gdg
La Pietra Filosofale di Paolo Lucarelli.
Caro Maestro,
mi interrogate sugli obiettivi, tenterò una risposta.
Tre doni si dice procuri la Pietra Filosofale,
quelli che i re Magi portarono al bambino divino,
Pietra vivente e miracolo celeste.
Per primo l'Oro, la ricchezza mondana. È l'unico
descritto senza velamenti, con estrema precisione.
Si prende la Pietra, si aggiunge in proporzioni
ben determinate a oro o argento in fusione, si
ottiene così 'a «Polvere di Proiezione», medicina
capace di curare o tingere i metalli imperfetti per
transmutarli in preziosi.
Mi chiedo perché sia posto tanto in evidenza:
non dovrebbe interessare il filosofo. Ci si è sforzati
di trovarvi un significato recondito, più nobile.
Quell'oro è diventato spirituale, mistico, simbolo
di cambiamenti umani; si è negata ogni realtà alla
transmutazione metallica e all'acquisto di dovizie.
Curiosamente la nostra epoca, tutta tesa alla ricchezza
materiale e ai piaceri che questa può procurare,
ama esaltare quella miseria che in pratica
aborre. Non fu sempre così. Guardando le grandi
figure bibliche: Abramo si arricchisce con modi
ambigui, Giacobbe inventa trucchi per farsi un
gregge numeroso - aveva già dato prova di abilità
ulissiache per conquistare la primogenitura - di
Salomone si esaltano ricchezza e possessi.
Resta comunque un dono dall'aria perversa e
insoddisfacente. Non credo valga tanti sforzi, ci
sono modi più semplici per arricchire.
Seconda la Mirra, «Elisir di lunga vita», l'immortalità
fisica, l'eterna giovinezza al riparo da
ogni male. E il dono di Mefistofele, la fonte di
Ponce de Leon, la sorgente di ogni piacere e di
ogni dolcezza in vita.
Così sarebbe se non avesse in sé il suo veleno:
l'eterna vita in questo mondo.
Davvero questa sarebbe l'estrema beffa.-1- Solo un
folle potrebbe voler restare un attimo più del dovuto.
Già pesa il divieto di fuggirne, certo non
interessa restarci.
Ho il dubbio che sia qualcosa di diverso, forse
addirittura il suo opposto simbolico, la certezza di
non vivere, di non vivere più, non la Medicina Universale,
ma il veleno perfetto, la perfetta morte.
Infine l'Incenso, la completa sapienza, essere
come Salomone, conoscere tutti gli arcani del
mondo, i più reconditi recessi della Natura, i
misteri dell'Alto e del Basso. Questo davvero sembra
il giusto obiettivo di un filosofo, di un innamorato
della Dottrina-, ritrovare la Parola Perduta,
la vera pronunzia del Nome, riscoprire la perla
nascosta, sembra l'unico scopo che valga.
Lettere Musulmane, Terza Lettera.
-1- Si veda in " A. PAOLO LUCARELLI " la voce " Precisazioni " dove commento queste affermazioni .
La ricerca della Pietra Filosofale.
La ricerca della Pietra Filosofale non è più di moda oggi.Un alchimista del XVII° secolo Alexander Sethon , più noto come il Cosmopolita, scriveva ai suoi tempi:" Si guarda alla Pietra Filosofale come a una pura chimera e coloro che la cercano sono considerati dei folli. Questo disprezzo , dicono i filosofi ermetici, è solo un effetto del giusto giudizio di Dio che non consente che un segreto così prezioso possa essere conosciuto dai malvagi e dagli ignoranti." Ieri l'Alchimia era considerata una follia per la maggior parte degli uomini, oggi è una assurdità.Questa scienza è caduta in un discredito tale che noi tutti ne ignoriamo gli scopi e i mezzi.Se apriamo per caso un libro di Alchimia lo stile ci sembra confuso, le ricette bizzarre e la chimica fantasiosa priva di fondamento e ci sorprendiamo che così tanti uomini nei secoli passati abbiano speso la loro vita per siffatti studi chimerici.Questo è il giudizio sommario dell'uomo di oggi sull'insegnamento degli antichi saggi.Ci si può chiedere però se ,leggendo questi libri, noi abbiamo a che fare con ciarlatani che nascondono la loro ignoranza sotto le apparenze di un gergo pretenzioso o se ,invece, abbiamo a che fare con dei saggi che nascondono gelosamente il loro sapere sotto le spine di uno stile oscuro con lo scopo di provare la sagacità e la perseveranza del lettore.
Entrambe le ipotesi sono vere.La maggior parte degli alchimisti sono stati degli usurpatori di questo titolo, dei soffiatori di carbone come si diceva un tempo. Queste persone hanno vagabondato tutta la vita e si sono rovinate alla ricerca di una chimera perchè non conoscevano nè l'unica materia sulla quale bisognava lavorare nè la natura del Fuoco dei filosofi.I più fortunati hanno scoperto un sale purgativo o un procedimento di produzione della porcellana o gli zolfanelli. Questi sono gli antenati della scienza moderna.I nostri uomini di scienza,relativamente parlando, hanno fatto progredire le conoscenze umane su questo stesso terreno. Essi continuano ad ignorare, comunque, la vera materia e la natura dell'Agente universale e , di conseguenza, la loro scienza non ha dato all'uomo la vera conoscenza ma lo smarrimento; non ha dato loro la libertà ma una schiavitù ancora più grande e ,infine, non li ha resi ricchi perchè i loro desideri aumentano sempre in misura maggiore.
Emmanuel d'Hooghvorst
Entrambe le ipotesi sono vere.La maggior parte degli alchimisti sono stati degli usurpatori di questo titolo, dei soffiatori di carbone come si diceva un tempo. Queste persone hanno vagabondato tutta la vita e si sono rovinate alla ricerca di una chimera perchè non conoscevano nè l'unica materia sulla quale bisognava lavorare nè la natura del Fuoco dei filosofi.I più fortunati hanno scoperto un sale purgativo o un procedimento di produzione della porcellana o gli zolfanelli. Questi sono gli antenati della scienza moderna.I nostri uomini di scienza,relativamente parlando, hanno fatto progredire le conoscenze umane su questo stesso terreno. Essi continuano ad ignorare, comunque, la vera materia e la natura dell'Agente universale e , di conseguenza, la loro scienza non ha dato all'uomo la vera conoscenza ma lo smarrimento; non ha dato loro la libertà ma una schiavitù ancora più grande e ,infine, non li ha resi ricchi perchè i loro desideri aumentano sempre in misura maggiore.
Emmanuel d'Hooghvorst
S.Anna d'Alchimia, ovvero la Vergine Nera di Guy Beatrice
( si veda anche : La Grande Madre di Loreto ).
E' nelle caverne della terra , in effetti, che l'alchimista deve recarsi per acquisire questa misteriosa prima materia del mondo, nera, vile e disprezzata il cui inviluppo maleodora e i cui abiti gridano di dolore. Di questa prima materia abbiamo dissertato a lungo nella nostra opera Sant'Anna d'Alchimia.
Purificata e tagliata diventerà quella Pietra cubica che , posta al centro dell'universo, attirerà a se tutte le benedizioni celesti.
Ricordiamo qui che la preziosa pietra ,caduta dalla fronte di Lucifero, e che Wolfram Von Eschenbach lapsit exillis ( variante nei manoscritti di lapis exilis e di lapis exilix ) è una contrazione di lapis ex coelis , ovvero di " pietra caduta dal cielo ", " pietra dell'esilio", " pietra esiliata" nel suo soggiorno terrestre, chiamata anche lapis erilis " pietra del Maestro" , lapis elixir " pietra dell'elisir ", lapis ex coeli " pietra celeste" .Severin Batfroi ritiene ( Atlantis, n°271 ) , per omofonia, che si tratti del lapis exilex , "la pietra che attira".
Pietra in lingua celtica si dice per , nordico pier , la cui radice è pir,pyr = fuoco, ma pir,per in bretone indicano anche un 1. recipiente concavo, una sorta di piccolo bacile . Il fuoco è quindi associato ad una cavità sacra e , considerando l'etimologia ebraica di pietra ( aben ) , anche all'idea di creare, edificare. Va ricordato che gli altari egiziani, insieme a quelli persiani, [...] erano costituiti da una pietra rotonda, con un foro centrale, posta su un pilastro.
L'alchimista sa bene che la pietra o prima materia che egli estrae dalla viscere della terra, la preziosa Vergine Nera , dovrà subire un processo di metamorfosi per diventare la Vergine Bianca, specchio immacolato.
Si può comprendere come le cripte, dove sovente venivano poste queste misteriose Vergini Nere di sotto-terra, nelle chiese cristiane erano collocate il più vicino possibile all'altare se non al di sotto di questo. In quelle Vergini nere noi riteniamo si possa riconoscere S.Anna , madre della vergine Maria.
1. Guy Beatrice, discepolo di Canseliet, si intrattiene , in queste brevi note, anche sul Santo Graal . Queste sue considerazioni le inserirò , a breve, nella pagina dedicata a Frà Pantaleone e il Santo Graal.
SINTESI DELLA GRANDE OPERA di L.P.Francois Cambriel.
" Colui che , attraverso un lavoro lungo e faticoso, potrà pervenire a estrarre dai metalli, la loro terra rossa fogliata e saprà , attraverso un mezzo naturale ( conosciuto ai soli filosofi ermetici ) congiungerla all'acqua mercuriale purificata, per renderla interamente una terra fluidificante ; e, inoltre , per finire e completare la sua opera, egli potrà, per mezzo del fuoco, e per la sua virtù ,congelare e rendere in pietra queste due acque riunite: costui potrà vantarsi di aver fatto una grande scoperta; di aver trovato una cosa molto preziosa, il cui valore supera tutto l'oro del mondo e ogni altar cosa, poichè egli avrà trovato la medicina universale ( principio di tutto ciò che ha vita ) attarverso il quale potrà conservare la propia salute e prolungare, di molto, i suoi giorni "
Stato ( caotico) dell'Arte.
L´aggettivo esoterikòs (dal greco eso, "interno") fu introdotto dai primi commentatori di Aristotele per indicare i trattati del maestro "interni alla scuola", cioè specialistici, concepiti per un pubblico preparato, e precisamente come antonimo di exsoterikòs (dal greco exo, "esterno"), impiegato dallo stesso Aristotele per designare i propri scritti "esterni alla scuola", cioè destinati a un pubblico non colto. In questa accezione tecnica, legata all´aristotelismo, esoterikòs è attestato poco dopo la metà del II secolo d.C. in Luciano di Samosata, in una sua satira indirizzata contro i filosofi (Vendita di forme di vita, 26). Luciano non lo conia di suo, ma lo riprende probabilmente dall´ambiente peripatetico, forse da Dicearco, o da Adrasto, autore di un Ordinamento degli scritti di Aristotele. Più tardi, agli inizi del III secolo d.C., negli Stromata di Clemente Alessandrino (V, cap. 9, par. 58,3), l´aggettivo è adoperato non solo per qualificare i trattati scientifici di Aristotele, ma anche per indicare un insegnamento che deve rimanere "segreto" in quanto non adatto ai profani. Esso comincia dunque ad assumere il senso a noi noto e oggi comune di "esoterico". Nella Confutazione di tutte le eresie (I, 14) di Ippolito e nella Vita di Pitagora di Giamblico, in cui compare per la prima volta come sostantivo, il termine è poi riferito in modo esplicito agli allievi iniziati ai segreti di una setta, quella pitagorica.
Soltanto nel corso dei secoli, tuttavia, si andrà definendo e formando l´esoterismo vero e proprio come fenomeno speculativo e religioso, vasto e ramificato, che si intreccia strettamente con le discipline dell´arcano, la magia, l´astrologia, l´alchimia, l´ermetismo, l´occultismo, lo spiritismo, nonché con le credenze mitologiche, religiose e metafisiche delle diverse epoche e culture.
[...]
Nel Novecento, anziché essere eliminato ( l'esoterismo ) dal disincanto e dalla razionalizzazione della nostra immagine del mondo, esso ha conosciuto uno sviluppo inatteso, e si presenta oggi più rigoglioso che mai. Si accompagna, spesso confondendovisi, con fenomeni e tendenze quali il rinnovato bisogno di spiritualità e religione, la rinascita del mito, la riscoperta di idee, dottrine e pratiche dell´occulto, la credenza nell´astrologia o la parapsicologia, la New Age e le molteplici tendenze dell´arcano che essa ha ispirato. Insomma, è un aspetto che non può essere trascurato se si vuole capire l´uomo contemporaneo.
[...]
Ma che cos´è propriamente l´esoterismo? Che cosa significa questo abusato concetto che abbraccia, nella comprensione dei più, un ambito dai contenuti molteplici, ma vago e indefinito nei contorni? Chi sono e che cosa insegnano i grandi maestri dell´esoterismo contemporaneo?
[...]
Per indicare a titolo di esempio alcuni studi pionieristici in questo campo, si possono ricordare in ordine cronologico la storia dell´occultismo di Karl Kiesewetter, le ricerche di René Le Forestier, che ricostruiscono con pazienza l´intricata storia dell´esoterismo neognostico e massonico settecentesco e ottocentesco fino alla Belle Époque, gli studi classici sulla tradizione ermetica di André-Jean Festugière e Frances A. Yates. Ci sono poi le ricerche con cui Gershom Scholem fece conoscere i mondi poco esplorati dell´esoterismo cabalistico e della mistica ebraica. O, ancora, le indagini sull´esoterismo islamico di Henry Corbin e quelle di storia del mito e delle religioni di Henri-Charles Puech e Mircea Eliade. Di quest´ultimo, in luogo dei numerosi libri, si possono menzionare le dodici annate della rivista che fondò e diresse con Ernst Jünger, Antaios. Tra il 1960 e il 1972, un periodo non certo propizio a ricerche del genere, essa ospitò le firme più illustri di quello che, dal punto di vista allora dominante, si dovrebbe chiamare lo studio dell´irrazionale.
All´approccio storicista si oppone nettamente la concezione che ritiene invece che l´esoterismo non sia un oggetto qualsiasi di studio fra molti altri, ma implichi il coinvolgimento personale, l´illuminazione e la realizzazione spirituale. Tale concezione è stata sostenuta dagli esoteristi medesimi. Guénon, in particolare, intendendo l´esoterismo in un senso rigorosamente dottrinale come conoscenza intellettuale dell´Assoluto, come scienza sacra che implica la realizzazione metafisica, lo ha rigorosamente distinto sia dal misticismo, che per lui è un´attitudine fondamentalmente passiva nata e praticata nel mondo cristiano occidentale, sia dall´occultismo, che ha un carattere magico-applicativo estraneo alla finalità puramente conoscitiva propria del vero esoterismo. Il quale è invece quel sapere inaccessibile ai profani che collega l´individuo al piano metafisico dell´Assoluto mediante l´iniziazione, cioè la qualificazione della persona, e mediante la trasmissione legittima, cioè l´inserimento delle potenzialità individuali in una organizzazione tradizionale. In tale prospettiva è esoterico soltanto ciò che si basa su tali princìpi salvaguardati nella Tradizione integrale, a cui risalgono secondo Guénon tutte le grandi tradizioni iniziatico-esoteriche: l´induista, l´islamica, la taoista e, in Occidente, quella cristiana. In seno alla Tradizione l´esoterismo è allora il principio e la via per la realizzazione di quella che il guenoniano Frithjof Schuon ha chiamato la sophia perennis.
Oggi l´esoterismo è diventato una vera e propria materia di ricerca e di insegnamento, e per designare la nuova disciplina scientifica che ne ha tratto origine è stata coniata l´espressione "esoterologia". I due studiosi che di solito si nominano per rappresentarla sono Antoine Faivre e Pierre A. Riffard. A quest´ultimo si deve tra l´altro un primo tentativo di tracciare i confini e definire i contenuti dell´esoterismo quale oggetto di disamina scientifica.
Franco Volpi
Soltanto nel corso dei secoli, tuttavia, si andrà definendo e formando l´esoterismo vero e proprio come fenomeno speculativo e religioso, vasto e ramificato, che si intreccia strettamente con le discipline dell´arcano, la magia, l´astrologia, l´alchimia, l´ermetismo, l´occultismo, lo spiritismo, nonché con le credenze mitologiche, religiose e metafisiche delle diverse epoche e culture.
[...]
Nel Novecento, anziché essere eliminato ( l'esoterismo ) dal disincanto e dalla razionalizzazione della nostra immagine del mondo, esso ha conosciuto uno sviluppo inatteso, e si presenta oggi più rigoglioso che mai. Si accompagna, spesso confondendovisi, con fenomeni e tendenze quali il rinnovato bisogno di spiritualità e religione, la rinascita del mito, la riscoperta di idee, dottrine e pratiche dell´occulto, la credenza nell´astrologia o la parapsicologia, la New Age e le molteplici tendenze dell´arcano che essa ha ispirato. Insomma, è un aspetto che non può essere trascurato se si vuole capire l´uomo contemporaneo.
[...]
Ma che cos´è propriamente l´esoterismo? Che cosa significa questo abusato concetto che abbraccia, nella comprensione dei più, un ambito dai contenuti molteplici, ma vago e indefinito nei contorni? Chi sono e che cosa insegnano i grandi maestri dell´esoterismo contemporaneo?
[...]
Per indicare a titolo di esempio alcuni studi pionieristici in questo campo, si possono ricordare in ordine cronologico la storia dell´occultismo di Karl Kiesewetter, le ricerche di René Le Forestier, che ricostruiscono con pazienza l´intricata storia dell´esoterismo neognostico e massonico settecentesco e ottocentesco fino alla Belle Époque, gli studi classici sulla tradizione ermetica di André-Jean Festugière e Frances A. Yates. Ci sono poi le ricerche con cui Gershom Scholem fece conoscere i mondi poco esplorati dell´esoterismo cabalistico e della mistica ebraica. O, ancora, le indagini sull´esoterismo islamico di Henry Corbin e quelle di storia del mito e delle religioni di Henri-Charles Puech e Mircea Eliade. Di quest´ultimo, in luogo dei numerosi libri, si possono menzionare le dodici annate della rivista che fondò e diresse con Ernst Jünger, Antaios. Tra il 1960 e il 1972, un periodo non certo propizio a ricerche del genere, essa ospitò le firme più illustri di quello che, dal punto di vista allora dominante, si dovrebbe chiamare lo studio dell´irrazionale.
All´approccio storicista si oppone nettamente la concezione che ritiene invece che l´esoterismo non sia un oggetto qualsiasi di studio fra molti altri, ma implichi il coinvolgimento personale, l´illuminazione e la realizzazione spirituale. Tale concezione è stata sostenuta dagli esoteristi medesimi. Guénon, in particolare, intendendo l´esoterismo in un senso rigorosamente dottrinale come conoscenza intellettuale dell´Assoluto, come scienza sacra che implica la realizzazione metafisica, lo ha rigorosamente distinto sia dal misticismo, che per lui è un´attitudine fondamentalmente passiva nata e praticata nel mondo cristiano occidentale, sia dall´occultismo, che ha un carattere magico-applicativo estraneo alla finalità puramente conoscitiva propria del vero esoterismo. Il quale è invece quel sapere inaccessibile ai profani che collega l´individuo al piano metafisico dell´Assoluto mediante l´iniziazione, cioè la qualificazione della persona, e mediante la trasmissione legittima, cioè l´inserimento delle potenzialità individuali in una organizzazione tradizionale. In tale prospettiva è esoterico soltanto ciò che si basa su tali princìpi salvaguardati nella Tradizione integrale, a cui risalgono secondo Guénon tutte le grandi tradizioni iniziatico-esoteriche: l´induista, l´islamica, la taoista e, in Occidente, quella cristiana. In seno alla Tradizione l´esoterismo è allora il principio e la via per la realizzazione di quella che il guenoniano Frithjof Schuon ha chiamato la sophia perennis.
Oggi l´esoterismo è diventato una vera e propria materia di ricerca e di insegnamento, e per designare la nuova disciplina scientifica che ne ha tratto origine è stata coniata l´espressione "esoterologia". I due studiosi che di solito si nominano per rappresentarla sono Antoine Faivre e Pierre A. Riffard. A quest´ultimo si deve tra l´altro un primo tentativo di tracciare i confini e definire i contenuti dell´esoterismo quale oggetto di disamina scientifica.
Franco Volpi