Alchimia svelata dal mito. Una bubbola?
Gratianus si affaccia ancora una volta in libreria . Il titolo é intrigante : Alchimia svelata dal mito . Per Bacco bacchissimo , mi sono detto, un nuovo tassello che saprà dare lustro all'Alchimia e potrà essere di grande aiuto agli studiosi dell'Arte sacra e , forse, trovare posto vicino a quei capolavori che hanno illuminato le nostre notti come l'Alchimia spiegata sui suoi testi classici di Canseliet o le Lettere Musulmane di Lucarelli o addirittura il Mistero delle Cattedrali di Fulcanelli.
Nell'introduzione il Gratianus promette , infatti, nuovi percorsi di ricerca individuando gli archetipi della Filosofia ermetica nei miti del lontano passato , con un linguaggio spogliato dagli stereotipi ( sic ) , con lo scopo di porre il neofita in condizione di formulare semplici ipotesi operative ( sorbus domestica ! ) seguendo percorsi alternativi ( sic et simpliciter ! ) ai manoscritti, ai libri e alle immagini alchemiche .
Mi sono detto, dopo aver letto questa introduzione, si tratta di un succulento bigino ermetico? O forse Gratianus , novello Adepto , intende svelare l'arcano degli arcani con un memorabile discorso dalla montagna ? ( Non si tratta della Palestina , se non erro , ma della Valtellina ) .
Tremulo come le fronde del pioppo, ho subito cercato , un tema che tanto mi sfagiolò nel lontano passato: il Mitraismo.
Si legge testualmente a pagina 105 di Alchimia svelata dal mito: << In Occidente Mitra veniva rappresentato mentre compiva la tauroctonia. Il dio afferra il toro con forza , portandogli la testa indietro mentre lo colpisce al collo con una corta spada. Il gesto é rituale e dovuto: non c'é accanimento , né piacere nell'uccidere! Il viso guarda altrove. Mitra-l'alchimista sta svolgendo il proprio compito in conformità al Progetto. E' un uomo libero, come indica il berretto frigio che indossa.
Il toro muore e assume nuove “qualità ” , rappresentate dagli animali che lo attorniano il serpente, lo scorpione , il cane e il corvo.
Il serpente in movimento é l'energia cosmica acquisita con la morte, il cane é simbolo di fedeltà e gratitudine a colui che ha compiuto il rito, lo scorpione che afferra l'apparato riproduttivo del toro é l'energia terrestre, il corvo – che nei sette gradi mitriaci é simbolo del primo- é il mercurio che mette in contatto cielo e terra >>
Come uno pulcino bagnato ...sono rimasto basito. Quale il motivo ? Leggo:
non c'é accanimento , né piacere nell'uccidere!........... accanimento e piacere nell'uccidere un toro ...........astrale ??
...corta spada.........un gladio considerata la sua lunghezza o ......... la spada di Aries, segno caro a Marte ?
Mitra-alchimista........un alchimista che diventa il sole raggiante? Quelle perfomance ! Quale progetto!!
Il cappello frigio …...indossato dai liberti e poi dai rivoluzionari francesi certamente , ma che indossato da Mitra svariati secoli prima ne fa un sacerdote del sole che nulla ha che fare con gli uomini liberi e il cui recondito significato solo un fortunato incontro può svelare.
Il cane poi, fedele e grato a Mitra che gli consente di abbeverarsi del sangue del toro , nel quale , sembra di capire nel testo di cui sopra , si trasmuti il toro medesimo….....ma " [ ..] all'inizio della nostra era il Toro, alzatosi all'equinozio di autunno e dominante in cielo fino a marzo , in aprile comincia a calare incalzato dal sole sempre più violento , che infine lo stronca e lo spinge sotto la linea dell'orizzonte , mentre sono allineati sull'eclittica via via lo Scorpione , l'Idra e il Cane maggiore, con il Cratere , il Leone e il Corvo a raggiera intorno all'Idra. Sicché l'icona presenta il Toro immolato dalle altre costellazioni, dalla coda gli spuntano spighe perché l'arrivo della Vergine, Virgo spicam tenens, conclude la sua agonia ". E. Zolla
Potrei continuare ma a che pro?
Le dotte considerazioni di Elémire Zolla sul mitraismo pubblicate nel numero 61 della rivista FMR vengono cassate da Gratianus, così il fondamentale trattato L'antro delle ninfe di Porfirio , finanche i congressi internazionali di studi mitriaci tenutosi a Manchester nel 1971/75, a Teheran-Liège nel 1978 quest'ultimo particolarmente interessante per la presentazione di una versione zoroastriana dei misteri di Mitra ben documentata negli ultimi 2500 anni [ Quando il polo dell'asse terrestre coincideva con Vega , detta “ casa di Mitra " perché allora Mitra era adiacente alla stella Delta Scorpii ( siamo nel 9500 a.C. ) Mitra si rendeva manifesto nel sole che invertiva il suo corso e nel farlo restava fermo al sol-stizio nella stella Alfa-TAURI. E.Zolla ] e , coerentemente , Gratianus ha fatto spallucce anche al convegno di Leiden del 1979 .
Gli interessanti studi di R.Turcan e di Franz Cumont anche questi abrogati e gli articoli pubblicati nel Journal of Mithraic Studies 1976-1980 sono stati semplicemente ricusati dal brillante autore dell'Alchimia svelata dal mito.
L'intera iconologia, poi, in tutto il libro di Gratianus , meglio in tutti i libri di Gratianus, viene bellamente ignorata ( si veda in questo sito la voce Iconologia Ermetica ) .
Che dire ? Le affermazioni apodittiche di Gratianus non hanno nessun fondamento, nessun riferimento, nessun approfondimento . Sono affermazioni autoreferenziali. Come noto l'alchimia classica richiede applicazione , devozione e sacrificio a prescindere dalle proprie relazioni personali o da presunti lasciti testamentari . Gratianus promette una via più facile dell'alchimia . Non è il primo che fa queste promesse con lo scopo di acquisire proseliti. Il suo libro è uno zibaldone caotico senza capo né coda il cui titolo denota una presunzione infinita.
gdg
Gratianus si affaccia ancora una volta in libreria . Il titolo é intrigante : Alchimia svelata dal mito . Per Bacco bacchissimo , mi sono detto, un nuovo tassello che saprà dare lustro all'Alchimia e potrà essere di grande aiuto agli studiosi dell'Arte sacra e , forse, trovare posto vicino a quei capolavori che hanno illuminato le nostre notti come l'Alchimia spiegata sui suoi testi classici di Canseliet o le Lettere Musulmane di Lucarelli o addirittura il Mistero delle Cattedrali di Fulcanelli.
Nell'introduzione il Gratianus promette , infatti, nuovi percorsi di ricerca individuando gli archetipi della Filosofia ermetica nei miti del lontano passato , con un linguaggio spogliato dagli stereotipi ( sic ) , con lo scopo di porre il neofita in condizione di formulare semplici ipotesi operative ( sorbus domestica ! ) seguendo percorsi alternativi ( sic et simpliciter ! ) ai manoscritti, ai libri e alle immagini alchemiche .
Mi sono detto, dopo aver letto questa introduzione, si tratta di un succulento bigino ermetico? O forse Gratianus , novello Adepto , intende svelare l'arcano degli arcani con un memorabile discorso dalla montagna ? ( Non si tratta della Palestina , se non erro , ma della Valtellina ) .
Tremulo come le fronde del pioppo, ho subito cercato , un tema che tanto mi sfagiolò nel lontano passato: il Mitraismo.
Si legge testualmente a pagina 105 di Alchimia svelata dal mito: << In Occidente Mitra veniva rappresentato mentre compiva la tauroctonia. Il dio afferra il toro con forza , portandogli la testa indietro mentre lo colpisce al collo con una corta spada. Il gesto é rituale e dovuto: non c'é accanimento , né piacere nell'uccidere! Il viso guarda altrove. Mitra-l'alchimista sta svolgendo il proprio compito in conformità al Progetto. E' un uomo libero, come indica il berretto frigio che indossa.
Il toro muore e assume nuove “qualità ” , rappresentate dagli animali che lo attorniano il serpente, lo scorpione , il cane e il corvo.
Il serpente in movimento é l'energia cosmica acquisita con la morte, il cane é simbolo di fedeltà e gratitudine a colui che ha compiuto il rito, lo scorpione che afferra l'apparato riproduttivo del toro é l'energia terrestre, il corvo – che nei sette gradi mitriaci é simbolo del primo- é il mercurio che mette in contatto cielo e terra >>
Come uno pulcino bagnato ...sono rimasto basito. Quale il motivo ? Leggo:
non c'é accanimento , né piacere nell'uccidere!........... accanimento e piacere nell'uccidere un toro ...........astrale ??
...corta spada.........un gladio considerata la sua lunghezza o ......... la spada di Aries, segno caro a Marte ?
Mitra-alchimista........un alchimista che diventa il sole raggiante? Quelle perfomance ! Quale progetto!!
Il cappello frigio …...indossato dai liberti e poi dai rivoluzionari francesi certamente , ma che indossato da Mitra svariati secoli prima ne fa un sacerdote del sole che nulla ha che fare con gli uomini liberi e il cui recondito significato solo un fortunato incontro può svelare.
Il cane poi, fedele e grato a Mitra che gli consente di abbeverarsi del sangue del toro , nel quale , sembra di capire nel testo di cui sopra , si trasmuti il toro medesimo….....ma " [ ..] all'inizio della nostra era il Toro, alzatosi all'equinozio di autunno e dominante in cielo fino a marzo , in aprile comincia a calare incalzato dal sole sempre più violento , che infine lo stronca e lo spinge sotto la linea dell'orizzonte , mentre sono allineati sull'eclittica via via lo Scorpione , l'Idra e il Cane maggiore, con il Cratere , il Leone e il Corvo a raggiera intorno all'Idra. Sicché l'icona presenta il Toro immolato dalle altre costellazioni, dalla coda gli spuntano spighe perché l'arrivo della Vergine, Virgo spicam tenens, conclude la sua agonia ". E. Zolla
Potrei continuare ma a che pro?
Le dotte considerazioni di Elémire Zolla sul mitraismo pubblicate nel numero 61 della rivista FMR vengono cassate da Gratianus, così il fondamentale trattato L'antro delle ninfe di Porfirio , finanche i congressi internazionali di studi mitriaci tenutosi a Manchester nel 1971/75, a Teheran-Liège nel 1978 quest'ultimo particolarmente interessante per la presentazione di una versione zoroastriana dei misteri di Mitra ben documentata negli ultimi 2500 anni [ Quando il polo dell'asse terrestre coincideva con Vega , detta “ casa di Mitra " perché allora Mitra era adiacente alla stella Delta Scorpii ( siamo nel 9500 a.C. ) Mitra si rendeva manifesto nel sole che invertiva il suo corso e nel farlo restava fermo al sol-stizio nella stella Alfa-TAURI. E.Zolla ] e , coerentemente , Gratianus ha fatto spallucce anche al convegno di Leiden del 1979 .
Gli interessanti studi di R.Turcan e di Franz Cumont anche questi abrogati e gli articoli pubblicati nel Journal of Mithraic Studies 1976-1980 sono stati semplicemente ricusati dal brillante autore dell'Alchimia svelata dal mito.
L'intera iconologia, poi, in tutto il libro di Gratianus , meglio in tutti i libri di Gratianus, viene bellamente ignorata ( si veda in questo sito la voce Iconologia Ermetica ) .
Che dire ? Le affermazioni apodittiche di Gratianus non hanno nessun fondamento, nessun riferimento, nessun approfondimento . Sono affermazioni autoreferenziali. Come noto l'alchimia classica richiede applicazione , devozione e sacrificio a prescindere dalle proprie relazioni personali o da presunti lasciti testamentari . Gratianus promette una via più facile dell'alchimia . Non è il primo che fa queste promesse con lo scopo di acquisire proseliti. Il suo libro è uno zibaldone caotico senza capo né coda il cui titolo denota una presunzione infinita.
gdg