Hypnerotomachia Poliphili.
Da una corrispondenza avuta con Bruno Caruso.
Lessi con attenzione l'articolo di Bruno Caruso, artista stimato, apparso sul Corriere della Sera il 24 settembre 2001 sul più desiderato libro dai bibliofili italiani la: Hypnerotomachia Poliphili. Caruso non ha voluto esternare i propri convincimenti sui numerosi misteri che circondano l'opera in questione. Debbo subito ricordare a Caruso dell'interesse fatuo che riguarda il primo arcano: chi era l'autore del più bel libro del Rinascimento, stampato a Venezia da Aldo Manuzio nel 1499?
Felice Feliciano autore dell'Alphabetum Romanum che dissipò le sua sostanze, a dire di Sabadino degli Arienti, in ricerche archemiche ? Leon Battista Alberti celeberrimo architetto che fu incaricato da Giovanni di Paolo Rucellai di disegnare la fulgida facciata di Santa Maria Novella a Firenze? Francesco Colonna (che raccoglie i maggiori consensi fra gli studiosi perchè l'acrostico formato dalla lettera iniziale dei 38 capitoli consente di leggereFrater Franciscus Columna poliam peramavit overossia Frate Francesco Colonna amò moltissimo Polia, ma si tratta di un frate domenicano di Treviso o dell'omonimo nobile signore di Preneste educato all'Accademia Romana di Pomponio Leto?) tanto stimato (il signore di Preneste naturalmente) da ritenersi che convergessero in lui le qualità di Virgilio e di Cicerone? Il religioso Eliseo da Treviso favorito da Arcangelo Giani nei Suoi Annali? L'erudito Giovanni Pico della Mirandola come sostiene Giovanni Pasetti? E chi altri ancora?
Di certo si può affermare che l'autore (o gli autori se il libro è stato scritto a più mani) desiderava mantenere l'anonimato. Perché si chiede Caruso? Ritengo che una risposta sensata possa venire dal caso Fulcanelli (Autore del Mistero delle Cattedrali e delle Dimore Filosofali) che volendo anch'egli mantenere l'anonimato perché conscio delle ossessioni della natura umana fu oggetto dopo la sua scomparsa di una esasperante curiosaggine. Non passa giorno che qualcuno non vada, dopo tanti anni, a razzolare nel cimitero di Arnouille-les-Gonesse in Francia, dove è sepolto uno dei principali indiziati o fra le carte di qualche presunto conoscente del filosofo francese per carpire un possibile indizio qualunque che possa condurre alla vera identità del più famoso alchimista del XX ° secolo , così come lo indica l 'autrice di un recente libercolo che tratta di questo stucchevole argomento. Debbo aggiungere che l'autore del Sogno di Polifilo avrebbe potuto guardarsi, magari con l'anonimato, anche dall'Inquisizione così santa da aver inseminato i cimiteri di decine di migliaia di martiri.
Il secondo quesito che Caruso propone e molto più interessante del primo: l'Hypnerotomachia Poliphili è stata scritta con un idioma inventato dal suo autore!? Le considerazioni di Caruso a riguardo sono in parte condivisibili, in particolare sul fatto che il recente bigino apparso in libreria ne uccide lo spirito perché il Sogno di Polifilo può essere tradotto "letteralmente" ma con un elevata probabilità che il testo sia anche -- 1 - tradito o, con peggior fortuna, ridotto a mero itinerario psichico. E' un linguaggio per iniziati vale a dire per coloro che hanno un certo orecchio o come Cyrano un certo naso? La Cabala fonetica , ad esempio , (che non bisogna confondere con la Qabbalah Ebraica, perché quest'ultima è tutt'altra cosa ed è un sistema teosofico pienamente espresso nello Zohar) è una vera e propria lingua. E' la lingua dei cavalieri, dei diplomatici, dei trovatori e dei filosofi, anche detta-gaia scienza o gaio-sapere, è la lingua degli uccelli o ornitogala ( in questo ultimo caso era anche la lingua del Cavaliere Francesco d'Assisi). Il lettore interessato potrà trarre utili indicazioni sulla Cabala dalle numerose pagine che Eugène Canseliet dedicò alla stessa, come, ad esempio, nel suo libro: L'Hermétisme dans la vie de Swift et dans ses voyages .
La cabala fonetica, quindi, quale fondamento e sostegno nella ricerca della nigerrima petra come la definisce l'autore del Sogno di Polifilo?
" Noi non abbiamo scritto per il volgo [...] non diversamente gli antichi allontanavano con gli enigmi e le favole i profani dai loro misteri [...] così appunto anche noi siamo soliti usare l'amara scorza delle parole per tenerli lungi dalle nostre vivande, che essi potrebbero corrompere ." Così si esprimeva uno dei possibili autori dell'Hypnerotomachia Poliphili, Giovanni Pico della Mirandola nella lettera indirizzata a Ermolao Barbaro nel 1485.
La lettera uccide mentre lo spirito vivifica
Paolo di Tarso,2 Corinzi 3:6
gdg
Nota.
1". Questa cabala, che è una veritiera lingua [...] Caballus in latino e in greco kaballes indicano ambedue il cavallo da soma; ora la nostra cabala sostiene realmente un peso considerevole, la totalità delle antiche conoscenze e la Cavalleria, cabalerie , costituisce un retaggio oneroso di verità esoteriche trasmesse con questa attraverso i tempi. La cabala era la lingua segreta dei cavallerizzi, dei cabalisti o cavalieri; iniziati e sapienti dell'antichità ne avevano la totale conoscenza". Fulcanelli
"La lingua dell'Hypnerotomachia è un volgare artificioso, costruito su base toscana ma del tutto deformato da forme latineggianti e arcaiche, erudite e inaccessibili. Si tratta di un'opera di difficile lettura, in cui si prefigura un percorso di iniziazione, un cammino verso la verità segreta del mondo, attraverso una serie di passaggi allegorici oscuri".
Alessandro Capata
Felice Feliciano autore dell'Alphabetum Romanum che dissipò le sua sostanze, a dire di Sabadino degli Arienti, in ricerche archemiche ? Leon Battista Alberti celeberrimo architetto che fu incaricato da Giovanni di Paolo Rucellai di disegnare la fulgida facciata di Santa Maria Novella a Firenze? Francesco Colonna (che raccoglie i maggiori consensi fra gli studiosi perchè l'acrostico formato dalla lettera iniziale dei 38 capitoli consente di leggereFrater Franciscus Columna poliam peramavit overossia Frate Francesco Colonna amò moltissimo Polia, ma si tratta di un frate domenicano di Treviso o dell'omonimo nobile signore di Preneste educato all'Accademia Romana di Pomponio Leto?) tanto stimato (il signore di Preneste naturalmente) da ritenersi che convergessero in lui le qualità di Virgilio e di Cicerone? Il religioso Eliseo da Treviso favorito da Arcangelo Giani nei Suoi Annali? L'erudito Giovanni Pico della Mirandola come sostiene Giovanni Pasetti? E chi altri ancora?
Di certo si può affermare che l'autore (o gli autori se il libro è stato scritto a più mani) desiderava mantenere l'anonimato. Perché si chiede Caruso? Ritengo che una risposta sensata possa venire dal caso Fulcanelli (Autore del Mistero delle Cattedrali e delle Dimore Filosofali) che volendo anch'egli mantenere l'anonimato perché conscio delle ossessioni della natura umana fu oggetto dopo la sua scomparsa di una esasperante curiosaggine. Non passa giorno che qualcuno non vada, dopo tanti anni, a razzolare nel cimitero di Arnouille-les-Gonesse in Francia, dove è sepolto uno dei principali indiziati o fra le carte di qualche presunto conoscente del filosofo francese per carpire un possibile indizio qualunque che possa condurre alla vera identità del più famoso alchimista del XX ° secolo , così come lo indica l 'autrice di un recente libercolo che tratta di questo stucchevole argomento. Debbo aggiungere che l'autore del Sogno di Polifilo avrebbe potuto guardarsi, magari con l'anonimato, anche dall'Inquisizione così santa da aver inseminato i cimiteri di decine di migliaia di martiri.
Il secondo quesito che Caruso propone e molto più interessante del primo: l'Hypnerotomachia Poliphili è stata scritta con un idioma inventato dal suo autore!? Le considerazioni di Caruso a riguardo sono in parte condivisibili, in particolare sul fatto che il recente bigino apparso in libreria ne uccide lo spirito perché il Sogno di Polifilo può essere tradotto "letteralmente" ma con un elevata probabilità che il testo sia anche -- 1 - tradito o, con peggior fortuna, ridotto a mero itinerario psichico. E' un linguaggio per iniziati vale a dire per coloro che hanno un certo orecchio o come Cyrano un certo naso? La Cabala fonetica , ad esempio , (che non bisogna confondere con la Qabbalah Ebraica, perché quest'ultima è tutt'altra cosa ed è un sistema teosofico pienamente espresso nello Zohar) è una vera e propria lingua. E' la lingua dei cavalieri, dei diplomatici, dei trovatori e dei filosofi, anche detta-gaia scienza o gaio-sapere, è la lingua degli uccelli o ornitogala ( in questo ultimo caso era anche la lingua del Cavaliere Francesco d'Assisi). Il lettore interessato potrà trarre utili indicazioni sulla Cabala dalle numerose pagine che Eugène Canseliet dedicò alla stessa, come, ad esempio, nel suo libro: L'Hermétisme dans la vie de Swift et dans ses voyages .
La cabala fonetica, quindi, quale fondamento e sostegno nella ricerca della nigerrima petra come la definisce l'autore del Sogno di Polifilo?
" Noi non abbiamo scritto per il volgo [...] non diversamente gli antichi allontanavano con gli enigmi e le favole i profani dai loro misteri [...] così appunto anche noi siamo soliti usare l'amara scorza delle parole per tenerli lungi dalle nostre vivande, che essi potrebbero corrompere ." Così si esprimeva uno dei possibili autori dell'Hypnerotomachia Poliphili, Giovanni Pico della Mirandola nella lettera indirizzata a Ermolao Barbaro nel 1485.
La lettera uccide mentre lo spirito vivifica
Paolo di Tarso,2 Corinzi 3:6
gdg
Nota.
1". Questa cabala, che è una veritiera lingua [...] Caballus in latino e in greco kaballes indicano ambedue il cavallo da soma; ora la nostra cabala sostiene realmente un peso considerevole, la totalità delle antiche conoscenze e la Cavalleria, cabalerie , costituisce un retaggio oneroso di verità esoteriche trasmesse con questa attraverso i tempi. La cabala era la lingua segreta dei cavallerizzi, dei cabalisti o cavalieri; iniziati e sapienti dell'antichità ne avevano la totale conoscenza". Fulcanelli
"La lingua dell'Hypnerotomachia è un volgare artificioso, costruito su base toscana ma del tutto deformato da forme latineggianti e arcaiche, erudite e inaccessibili. Si tratta di un'opera di difficile lettura, in cui si prefigura un percorso di iniziazione, un cammino verso la verità segreta del mondo, attraverso una serie di passaggi allegorici oscuri".
Alessandro Capata