La porta alchemica di Rivodutri.
Il REBIS. Prima parte.
Leggo sul sito della ProLoco di Rivodutri:
<< Secondo lo studio dei Professori Leoni Valerio, Sampalmieri Monica e Vannozzi Luca , presentato alla Deputazione abruzzese di Storia patria, l’Arco riporta i simboli che esprimono la trasmutazione non solo e non tanto dei metalli in oro, quanto della psiche e dei rapporti tra corpo-anima-spirito nell’uomo...Il viaggio che si compie (nell’interpretazione) parte dal Caos, dallo stato oscuro, confuso e di potente conflitto fino alla coniunctio, all’unto oppositorum, all’equilibrio tra ciò che prima era discorde: coscienza e inconscio, materia e spirito, oscurità e conoscenza.(1) ...ancora.A.M. Partini e C. Lanzi ne “ La Porta Di Rivodutri” affrontano la descrizione e l'analisi simbolica dell’Arco, definendolo come: “ Un monumento che, di per sé, è un testo di ermetismo, ancora parzialmente ignoto, ma denso di suggerimenti e richiami a quella Ars Regia che da secoli coinvolge le menti più brillanti e profonde del nostro Occidente...Il cui simbolismo è inedito e stupefacente; assai diverso, dal punto di vista iconografico, da altre strutture, come ad esempio la Porta di piazza Vittorio a Roma che pure presenta la descrizione di una Via alchemica, nei confronti della quale gli Autori hanno portato interessanti confronti ” >>.
Se queste sono i contributi più interessanti che la Pro Loco ha potuto reperire sulla porta alchemica di Rivodutri , mi corre l'obbligo di fare alcune precisazioni cominciando dalla figura che sovrasta la chiave di volta dell'arco a tutto sesto. Si tratta di una testa coronata dai due volti : una giovane donna la cui nuca ha la forma di un uomo barbuto. Affinché non si debba navigare fra i marosi del mare fantasioso di un buon numero di autori improvvisati dove il REBIS può assumere tutti i possibili significati , chiedo aiuto a Fulcanelli e a Canseliet quali Maestri d'alchimia.
Nel capitolo delle Guardie del Corpo di Francesco II° nel secondo volume delle Dimore Filosofali, Fulcanelli così si esprime : “ Ora la logica elementare ci conduce a ricercare i genitori del solfo e del mercurio , se noi desideriamo ottenere , attraverso la loro unione, l'androgine filosofico, altrimenti chiamato REBIS,Compositum de compositis, Mercurio animato ….” poiché “ bisogna essere in possesso prima di tutto di un solfo e di un mercurio precedentemente isolati o estratti e non di un corpo generato direttamente dalla Natura ,al fine di congiungere il vegliardo con la giovane vergine ” ovvero le agognate Nozze Chimiche.
La statua della Prudenza nel capitolo di cui sopra , presenta il volto anteriore di una giovane donna mentre nella nuca è scolpito il volto di un vecchio barbuto. E' la replica di ( 2) Giano afferma Fulcanelli . Giano é figlio di Apollo e della ninfa Creusa . A Giano si connettono le parole latine «porta» (ianua) e passaggi coperti ( ianus ). Il culto di Giano lo fa apparire come un dio che presiedeva ai passaggi, “ in un senso però più ampio di quello puramente spaziale: fu considerato presente a ogni specie d’inizio. Secondo s. Agostino (che attinge a Varrone) la precedenza data a Giano nelle invocazioni, rispetto allo stesso Iuppiter, si deve al fatto che mentre a questo appartengono i summa, cioè le cose ‘prime’ per dignità, a Giano appartengono i prima, cioè le cose ‘prime’ in ordine di tempo; gli si sacrificava a ogni primo del mese; da lui prese il nome il primo mese dopo il solstizio invernale ” Treccani.
Giano viene raffigurato anche con due chiavi : una d'oro e una d'argento. Queste rappresentano le chiavi delle porte solstiziali, Janua Coeli e Janua Inferi, che corrispondono rispettivamente al solstizio d'estate e al solstizio d'inverno. Giano è il signore del Tempo che apre e chiude questo ciclo.
Cyrano nella sua Lettera contro un pedante afferma il suo accesso alla suprema conoscenza : “ Ma sappiate che io conosco una cosa che voi non conoscete , questa cosa é Dio ” Cosa doppia ( res-bis ), ovvero il ( 3 ) REBIS della Grande Opera del quale egli ricorda il segno ben conosciuto dagli alchimisti -il cerchio con un punto centrale-che figurava indifferentemente l'oro o il sole filosofico..>> Eugène Canseliet-Alchimia,Studi diversi di simbolismo ermetico e di pratica Filosofale
Dunque il REBIS o meglio la sua realizzazione in laboratorio porta alla suprema conoscenza perché come afferma Fulcanelli nel capitolo dedicato a Francesco II° a riguardo della statua della Prudenza, questa é una : “ emozionante, suggestiva personificazione della Natura quale elle é : semplice, feconda, multipla ,varia ,armoniosa,elegante e perfetta nelle forme foss'anche nelle sue più umili produzioni ”.
Il REBIS è la porta. Il REBIS delimita l'area profana dall'area sacra, ovvero il REBIS determina l'arduo quanto sostanziale confine dell'incipit nel laboratorio alchemico . Infine , se proprio vogliamo attribuire un" guardiano" alla porta, questo è la Natura stessa.
- gdg
- ( 1) Il testo originale continua in questo modo “Colui che ha fatto costruire la Porta aveva sicuramente abbandonato il forno, gli alambicchi e le sperimentazioni in laboratorio per arrivare all’oro: si era iniziato alla speculazione filosofica proiettando non il mercurio sui metalli, ma il segreto e il dramma della vita, umana e divina, materiale e spirituale, razionale e irrazionale, sulle sue varie e trasmutanti manifestazioni ”. Sic!
- (2) Leggo su un sito francese di araldica ( si veda l'immagine a fondo pagina ):
- (3) Nel suo commento agli stalli lignei della Cattedrale Saint-Pierre de Poitiers , Eugène Canseliet si sofferma sull'immagine di un cane " amphisbène " ovvero con una testa a ciascuna delle due estremità : " ....questo essere doppio manifesta la sua origine e le sue qualità.E' noto che il cane era uno degli emblemi di Mercurio e , specialmente, era consacrato a questo dio . Si tratta dunque di un mercurio doppio, di questo embrione metallico già molto puro che gli alchimisti pescano nel loro mare e al quale hanno dato il nome di REBIS." Alchimie. Nouvelles études diverses sur la Discipline alchimiques et le Sacré hermétique .
- ( 1) Il testo originale continua in questo modo “Colui che ha fatto costruire la Porta aveva sicuramente abbandonato il forno, gli alambicchi e le sperimentazioni in laboratorio per arrivare all’oro: si era iniziato alla speculazione filosofica proiettando non il mercurio sui metalli, ma il segreto e il dramma della vita, umana e divina, materiale e spirituale, razionale e irrazionale, sulle sue varie e trasmutanti manifestazioni ”. Sic!
- (2) Leggo su un sito francese di araldica ( si veda l'immagine a fondo pagina ):
- (3) Nel suo commento agli stalli lignei della Cattedrale Saint-Pierre de Poitiers , Eugène Canseliet si sofferma sull'immagine di un cane " amphisbène " ovvero con una testa a ciascuna delle due estremità : " ....questo essere doppio manifesta la sua origine e le sue qualità.E' noto che il cane era uno degli emblemi di Mercurio e , specialmente, era consacrato a questo dio . Si tratta dunque di un mercurio doppio, di questo embrione metallico già molto puro che gli alchimisti pescano nel loro mare e al quale hanno dato il nome di REBIS." Alchimie. Nouvelles études diverses sur la Discipline alchimiques et le Sacré hermétique .