Ingrati. La sindrome rancorosa del beneficiato.
Prendo spunto da un noto saggio di Maria Rita Parsi. Il libro si intitola " Ingrati. La sindrome rancorosa del beneficiato" e viene così recensito << Cos'è la "sindrome rancorosa del beneficiato"? Una forma di ingratitudine? Ben di più. L'eccellenza dell'ingratitudine. Comune, per altro, ai più. Senza che i molti ingrati "beneficiati" abbiano la capacità, la forza, la decisionalità interiore, il coraggio e, perfino, l'onestà intellettuale ed etica di prenderne atto. La "sindrome rancorosa del beneficiato" è, allora, quel sordo, ingiustificato rancore (il più delle volte covato inconsapevolmente; altre volte, invece, cosciente) che coglie come una autentica malattia chi ha ricevuto un beneficio, poiché tale condizione lo pone in evidente "debito di riconoscenza" nei confronti del suo benefattore. Un beneficio che egli "dovrebbe" spontaneamente riconoscere ma che non riesce, fino in fondo, ad accettare di aver ricevuto. Al punto di arrivare, perfino, a dimenticarlo o a negarlo o a sminuirlo o, addirittura, a trasformarlo in un peso dal quale liberarsi e a trasformare il benefattore stesso in una persona da dimenticare se non, addirittura, da penalizzare e calunniare. >>
Chi ha conosciuto Paolo Lucarelli è un beneficiato. Chi lo ha frequentato per lungo tempo è un privilegiato. A sua volta Lucarelli è stato un privilegiato per aver frequentato Eugène Canseliet e così Canseliet più che un privilegiato è stato un predestinato per essere stato l'unico discepolo di Fulcanelli.
Paolo Lucarelli, io ne sono testimone , nutriva una profonda venerazione per Canseliet così per Fulcanelli , l'Adepto fulcro del sapere ermetico del XX° secolo.
Ma questi benefici o privilegi a nulla valgono se lo studio prima e il laboratorio poi, non confortano i nostri sforzi. Le strade che intraprendiamo nella sperimentazione di laboratorio possono essere molto diverse fra loro e possono non dare frutti. L'insuccesso è nostro figlio e non lo possiamo attribuire ai maestri di cui sopra in qualche modo, magari, ritenendo che Canseliet e/o Fulcanelli siano nell'errore ( sic! ) o, addirittura, che costoro non hanno ben compreso l'Alchimia perché noi non siamo stati in grado di compenetrare ( con l'intelligenza del cuore ) l'Arte Sacra ( dichiarazioni di un noto maestro che sta girovagando in Italia da un pò di tempo; il quale non solo ha preso diverse cantonate e grossi granchi , ma si adopera affinché le proprie irriverenti opinioni abbiano la maggiore diffusione possibile . Buon pro gli faccia ! ).
Ricordo infine, che non è salutare millantare meriti che non abbiamo, e diffondere ,nel contempo, ( 1 ) errori esiziali dell' Arte Sacra. In questo modo denigriamo lo stesso Paolo Lucarelli che buona parte dei libri dei due grandi Alchimisti francesi ha tradotto e commentato e che dei loro principi e dei loro insegnamenti si è nutrito. Accettiamo con umiltà l'insuccesso qualora questo dovesse bussare alla nostra porta e , se Dio vuole, cercheremo di aver miglior sorte , perseverando nello studio, in un'altra occasione o ...., magari , in un'altra vita.
Vanitas vanitatum, et omnia vanitas.
Ecclesiaste
gdg
(1)“È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! " Luca 17, 1-6
Chi ha conosciuto Paolo Lucarelli è un beneficiato. Chi lo ha frequentato per lungo tempo è un privilegiato. A sua volta Lucarelli è stato un privilegiato per aver frequentato Eugène Canseliet e così Canseliet più che un privilegiato è stato un predestinato per essere stato l'unico discepolo di Fulcanelli.
Paolo Lucarelli, io ne sono testimone , nutriva una profonda venerazione per Canseliet così per Fulcanelli , l'Adepto fulcro del sapere ermetico del XX° secolo.
Ma questi benefici o privilegi a nulla valgono se lo studio prima e il laboratorio poi, non confortano i nostri sforzi. Le strade che intraprendiamo nella sperimentazione di laboratorio possono essere molto diverse fra loro e possono non dare frutti. L'insuccesso è nostro figlio e non lo possiamo attribuire ai maestri di cui sopra in qualche modo, magari, ritenendo che Canseliet e/o Fulcanelli siano nell'errore ( sic! ) o, addirittura, che costoro non hanno ben compreso l'Alchimia perché noi non siamo stati in grado di compenetrare ( con l'intelligenza del cuore ) l'Arte Sacra ( dichiarazioni di un noto maestro che sta girovagando in Italia da un pò di tempo; il quale non solo ha preso diverse cantonate e grossi granchi , ma si adopera affinché le proprie irriverenti opinioni abbiano la maggiore diffusione possibile . Buon pro gli faccia ! ).
Ricordo infine, che non è salutare millantare meriti che non abbiamo, e diffondere ,nel contempo, ( 1 ) errori esiziali dell' Arte Sacra. In questo modo denigriamo lo stesso Paolo Lucarelli che buona parte dei libri dei due grandi Alchimisti francesi ha tradotto e commentato e che dei loro principi e dei loro insegnamenti si è nutrito. Accettiamo con umiltà l'insuccesso qualora questo dovesse bussare alla nostra porta e , se Dio vuole, cercheremo di aver miglior sorte , perseverando nello studio, in un'altra occasione o ...., magari , in un'altra vita.
Vanitas vanitatum, et omnia vanitas.
Ecclesiaste
gdg
(1)“È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! " Luca 17, 1-6