Lettere Musulmane. Undicesima e ultima risposta.
Caro studioso, cerca la rettitudine, e non un miracolo perché il tuo Dio chiede rettitudine e il tuo sé chiede un miracolo, che è un segreto di cui molti non sono mai stati memori. Si può accusare la propria fede quando non si vedono miracoli, perché la saggezza non serve, non rivela potenza in caso di rettitudine, e non dà il piacere di un miracolo.
COMMENTO
Il termine rettitudine è strettamente connesso a quello latino di rectitudo ( dal greco ὀρθότης) e al linguaggio geometricoagrimensorio da cui proviene.
Dal Convivio del Sommo Poeta traggo spunto per commentare la rettitudine , "chiave di volta " della Grande Opera :
" E però vuole santo Augustino, e ancora Aristotile nel secondo de l'Etica, che l'uomo s'ausi a ben fare e a rifrenare le sue passioni, acciò che questo tallo, che detto è, per buona consuetudine induri, e rifermisi ne la sua rettitudine, sì che possa fruttificare, e del suo frutto uscire la dolcezza de l'umana felicitade" Cv IV XXI
Nel De Vulgari Eloquentia il termine assume il senso di " dirittura morale ", in quanto directio voluntatis tesa al bene mediante la virtù, dove il tema aristotelico della rettitudine si volge in ‛ retta deliberazione ' . Voglio ricordare anche San Tommaso d'Aquino ( autore del Trattato sulla Pietra Filosofale) per il quale la rettitudine si manifesta come " rectitudo voluntatis " , magistrale riepilogo delle qualità che un alchimista deve avere .
A chi vorrà consultare le ultime pagine delle Lettere Musulmane, Paolo Lucarelli generosissimo Maestro, ha riservato due doni . Uno di questi trova collocazione nell'ultima immagine ricavata da un Manoscritto arabo , l'altro in una breve annotazione che i più tendono a trascurare.
Spero vivamente che Paolo Lucarelli non si debba vergognare delle mie note al libro che ebbe la benignità di farmene dono.
gdg