SESTA LETTERA .
"Noi proponemmo il deposito dei nostri segreti ai Cieli, alla Terra, ai Monti: tutti rifiutarono di assumerlo, tutti tremarono al pensiero di riceverlo. Ma l'uomo accettò di incaricarsene: è un violento, un incosciente. " Sura XXXIII, 72
Caro Maestro, la primavera è passata immersa nell'operosità. L'essoterico risponde alle attese: i fenomeni sono stupefacenti e meravigliosi, i colori splendidi, i risultati prodigiosi. L'esoterico non appaga: manca qualcosa di essenziale, compaiono immagini di illusione.
COMMENTO
Il lavoro primaverile ha sorpreso l’alchimista nonostante le aspettative ? Paolo Lucarelli non specifica quali sono i colori che ha avuto modo di ammirare o paventare , quale la sua stupefazione : meraviglia o sconcerto ? Poche righe più avanti Il Filosofo ermetico porrà con maggiore precisione un siffatto quesito. La fenomenologia può non essere sicura né certa se non si è vocati, ad esempio.
[...]
Un vecchio maestro di Francia scriveva:
Ecco il segreto. Sappi che tutti parlano allo stesso modo in due modi, di cui uno è vero e l'altro falso. Il vero è tale da non poter essere inteso che dai soli Illuminati che camminano rettamente e secondo natura, ed è tuttavia coperto da paragoni ed esempi, sotto nomi ed equivoci che non appartengono alla dottrina ma ne sono significanti, perché in lei non occorre che una sola cosa, un solo modo di operare, per una via semplice e naturale, senza perdersi nella pluralità delle cose contrarie al nostro unico lievito. Il falso è questa confusione di regimi e droghe cattive, sebbene il tutto sia significante di qualcosa che appartiene alla dottrina, tuttavia non si deve considerare la qualità, perché la Natura è semplice e non opera che semplicemente .E’il momento del dubbio e dell'incertezza, momento fatale e pericoloso, forse inevitabile. Il confine tra vero e falso, tra inganno e realtà, è molto più sottile di quel che si possa immaginare, e lo stesso operare a questo punto è causa di ulteriore incertezza.
COMMENTO
Il Filosofo di origini “ frentane” ( il padre di Paolo Lucarelli proveniva dal variegato entroterra della città di Vasto , l’antica Histonium ) richiama l’attenzione sulla semplicità della Natura affinché i dubbi e le incertezze possano trovare riparo. " La nostra è una metafisica sperimentale " disse , come ho ricordato più volte, alla Sorbona nel 1999. Ne consegue che la sperimentazione non sempre può essere felice e le incertezze accompagnare l’alchimista sino all'esaurimento di tutte le ipotesi di lavoro .
[...]
Tutti hanno opinioni sull’Alchimia. Due ipotesi riassumono i pensieri sulla Grande Opera. Una dice che le operazioni descritte sembrano chimiche, mentre in realtà sono spirituali, o mentali: descrizioni psicologiche dell'evoluzione interiore, atti dell'immaginare o della volontà, visioni che nascono dall'intimo. L'altra assimila il forno al corpo fisico dell'uomo, e la materia a un'energia sottile che deve crescere, salire, cuocere nei suoi intimi recessi. Entrambe leggono l'Opera come simbolo, anzi come allegoria di diverse verità. Attraggono e respingono: entrambe suonano difettose nella loro estrema ragionevolezza.
COMMENTO.
Opinioni sull'Alchimia maturate quando , con buona probabilità, non si è voluto nemmeno sfogliare qualche libro di Alchimia classica, oppure leggendo qualche brano qua e là, per farsi un’idea dello stile o del contenuto o per cercarvi un passo o un dato particolare…..preferendo , invece , volgere lo sguardo a Jung novello Vate .......che create ha queste sublimi età che profetando andava !
" Da parte nostra, noi pensiamo che l'Alchimia non sia semplicemente una scienza , ma la Scienza nella sua universalità, componendosi di due parti che sono la speculazione e la pratica, la filosofia e l'esperienza. Se è possibile coltivare la prima a dispetto della seconda, questa, al contrario, non si potrebbe esercitare in assenza della prima.
L'Alchimia esige la doppia disciplina del lavoro e della sollecitazione similmente costanti , che essa sia unicamente libresca e meditativa o che essa si estenda alle manipolazioni nel laboratorio. Questo principio riassume il sentenzioso consiglio di Altus, nella penultima immagine del suo Mutus Liber, che ogni studioso dovrà sempre tenere presente :
Ora,lege,lege,lege ,relege, labora et invenies
Non si deve dimenticare che il verbo orare è incluso in laborare, e che pregare veramente significa sopratutto lavorare, come esprime chiaramente la vecchia sentenza:
<< Aiutati che il cielo ti aiuterà >>
Eugène Canseliet, articolo apparso in Notre-Dame de Paris et l'Alchimie di Lucien Carny nel 1969