Finis Gloriae Mundi : un falso clamoroso ?
Testo attribuito a Fulcanelli.
E' condivisibile quanto riporta Mariano Bizzari nella presentazione del libro bufala di cui sopra : <<Per Geneviève Dubois, Jacques d'Arès avrebbe recuperato alcuni scritti di Pierre Dujols de Valois e sulla base di questi avrebbe poi redatto un "Finis Gloriae Mundi dei più improbabili". Azogue, in un commento articolato, rileva l'anomalia di un testo che si discosta nettamente dal piano originariamente tracciato, soprattutto per quanto attiene alla visione escatologica, dato che «I ragionamenti formulati da Fulcanelli nei capitoli "La croce ciclica di Hendaye" e "Il paradosso del progresso illimitato delle scienze" sono nella linea della teoria geologica di Hans Horbiger, mentre quella di questo nuovo "Finis Gloriae Mundi" va per la linea dell'archeologia tradizionale» . Anche per Patrick Rivière il testo in questione "non ha nulla a che vedere con la sintesi redatta dallo stesso Fulcanelli e conservata tra i fogli personali di Canseliet", mentre per J.-P. Thomas ci troviamo semplicemente di fronte a una "impostura" realizzata dal duo d'Arès-Savari in cui si parla molto poco di alchimia e "troppo" di politica. Anche se non tutte le obiezioni sono condivisibili, è in verità difficile sottrarsi alla sensazione di trovarsi dinnanzi a un testo rimaneggiato, con evidenti discontinuità stilistiche e di contenuto (soprattutto tra i primi e gli ultimi capitoli), come se più mani si fossero avvicendate, e in tempi diversi >>
E' una diatriba dolente fatta di cose spiacevoli da leggere, di miserie incolmabili ,di ignominie.
Fulcanelli è l'autore di questo libro ?
Bizzarri fa un lungo ragionamento per argomentare sulla non attendibilità del testo fedifrago ma alla fine ne giustifica in qualche modo la pubblicazione.
D'Arés e & usano il nome di Fulcanelli aggrovigliando una matassa che può essere dipanata molto semplicemente : a chi vanno i diritti d'autore utilizzando il nome dell' Adepto del XX° secolo?
Paolo Lucarelli mette la parola fine, con qualche anno di anticipo, a questa incresciosa storia se si leggono con attenzione le sue parole.
<< Come si è raccontato più volte, esisteva un terzo libro che doveva completare la fatica dell’Adepto. Intitolato “Finis Gloriae Mundi”, nasceva da una visione apocalittica che avrebbe dovuto descrivere le ultime fasi di un ciclo giunto alla conclusione.
Fulcanelli pensava che il nostro pianeta fosse destinato a una serie di sconvolgimenti terribili, che lo avrebbero dovuto scuotere ogni 2.500 anni. Questi si sarebbero manifestati in un’inversione dei poli, e in una conseguente distruzione totale ad opera del fuoco di una metà del pianeta, mentre l’altra metà, invasa dall’acqua, avrebbe permesso la salvezza di qualche predestinato. Dopo altri 2.500 anni il fenomeno si sarebbe capovolto, distruggendo la parte relativamente salva, e annegando l’altra. Tra i due cicli, un periodo di 250 anni avrebbe visto soppresse la maggior parte delle leggi fisiche, e i pochi sopravvissuti convivere malamente in una zona prestabilita dalle caratteristiche climatiche singolari.
Egli si sentiva prossimo a questa specie di apocatastasi, e prevedeva a breve l’annichilamento da parte del fuoco per il nostro emisfero. Questa convinzione gli proveniva, sia dalle sue visioni alchemiche, sia da una trasmissione orale che avrebbe avuto la sua origine nell’Ordine del Tempio, che ne lasciò tracce nei graffiti impressi dai Cavalieri sulle pareti delle celle in cui furono imprigionati a Chinon.
Da ciò la grande curiosità su questo testo che -questo interessava e forse ancora interessa- avrebbe tra l’altro indicato dove sarebbe stato il luogo benedetto della salvezza, l’Arca, per dargli il suo nome tradizionale.
Non lo sapremo mai. Quando Fulcanelli riprese il testo per distruggerlo, non si sa se perché lo considerasse ormai superato dalle conoscenze acquisite, o perché troppo esplicativo, poche pagine disperse rimasero a -1-Canseliet. Alcune furono in seguito pubblicate alla fine de “Le Dimore Filosofali”, in una successiva edizione. Una, conservata a parte, riportava una specie di indice sinossi dell’opera. Dopo che Jean Laplace decise di rivelarla sulla sua rivista, non c’è motivo perché anche i lettori italiani non la conoscano. È la seguente:
Cap. I. La decadenza della nostra civiltà e il deterioramento delle società umane.
Incredulità religiosa e credulità mistica. Effetti nefasti dell’insegnamento ufficiale. Abuso dei piaceri per timore dell’avvenire. Feticismo alla nostra epoca. Simboli più potenti di un tempo nella concezione materialista. Incertezza del domani. Sfiducia e diffidenza generalizzate. La moda e i suoi capricci rivelatori. Gli iniziati sconosciuti governano da soli. Il Mistero pesa sulle coscienze.
Cap. II. Testimonianze terrestri della fine del mondo.
Le quattro Età. I cicli successivi sigillati negli strati geologici. Fossili. Flora e fauna scomparse. Scheletri umani. Asiatide. Monumenti dell’umanità detta preistorica. Cromlech. Candeliere delle tre croci.
Cap. III. Le cause cosmiche dell’inversione dei poli.
Il sistema di Tolomeo. L’Almagesto. Errore del sistema di Copernico dimostrato dalla stella polare. Precessione degli equinozi. Inclinazione dell’eclittica. Variazioni inesplicabili del polo magnetico. Ascensione solare allo zenit del polo e ritorno in senso contrario che provoca il rovesciamento dell’asse, il diluvio e la fusione alla superficie del globo.Bisogna ammettere che alcuni di questi titoli sono molto stimolanti, e ci resta il rimpianto di non poterne conoscere lo sviluppo, anche perché - si pensi al fenomeno contemporaneo della moda - dovevano esserci delle intuizioni non comuni.>> Introduzione al Mistero delle Cattedrali
Basta fare un confronto fra il testo attribuito a Fulcanelli con quanto afferma e documenta Paolo Lucarelli per trarne le dovute conclusioni .
gdg
NOTA
1.Leggo su un sito attonito questa nota divertente : << FULCANELLI: attorno al nome di questo alchimista, divenuto noto grazie al "Mattino dei maghi" di Pauwels e Bergier (faccio notare pubblicato nel 1960 !! mentre la prima edizione del Mistero delle Cattedrali risale al 1925 !) si sono create infinite ipotesi che hanno contribuito ad alimentare un vero e proprio mito. Amadou, Ambelain, Canseliet hanno condotto ricerche proponendo delle risposte, ma, probabilmente, la teoria più plausibile è quella della Dubois.......>> Ovvero Canseliet , universalmente conosciuto come unico discepolo di Fulcanelli, non sapeva chi era .............Fulcanelli e conduceva " ricerche " ...........ma cosa cercava Canseliet ..... forse trifole o funghi porcini?