De Planctu Naturae di Alano di Lilla.
Studioso, filosofo, teologo nonché Doctor Universalis , Alano di Lilla ( 1125-1203 ? ) è l'autore del ( 1) De Planctu Natura e dell'Anticlaudianus .
Ad Alano si sono ispirati Chrétien de Troyes con i suoi romanzi cavallereschi, Guillaume de Lorris ( Le Roman de la Rose ) , Jean de Meun's ( che riprese il Roman de la Rose lasciato incompiuto ), Dante e Chaucer ( La Casa della Fama ).
John di Garland ha scritto di lui nel 1252 che era un "bardo ispirato", che "ha aumentato considerevolmente la ricchezza dell'insegnamento a Parigi", che ha inoltre "addomesticato" gli eretici e che era "più grande di Virgilio e più affidabile di Omero."
Alano ha tratto ispirazione da Gilbert di Poitiers nonché dal platonico Thierry di Chartres ma, sopratutto, da Bernardus Silvestris , noto anche come Bernardo di Tours, autore della Cosmographia conosciuta anche come De Universitate Mundi .
La Cosmographia è un lungo poema in distici elegiaci dove la Natura si lamenta con Noys ( Divina Provvidenza ; greca νοῦς ) che Hyle (Materia Primordiale; greco ὕλη ), è caotica e informe e chiede a Noys che ordine e forma siano imposti alla materia confusa. Noys separa i quattro elementi : fuoco, terra, acqua e aria dalla materia primordiale.Vedendo che i risultati sono buoni, viene generata l' Anima del Mondo , o Endelechia , quale sposa del Mundus. Il loro matrimonio è la sorgente della vita nell'universo.
"Nel De Planctu, più che il pretesto iniziale della satura (la condanna della sodomia, segno di una generale eversione delle leggi naturali e divine), ha particolare importanza la raffigurazione dominante della Natura, vera protagonista del dramma cosmico concepito da A. e raffigurata come l'eterna potenza produttrice e generatrice dalla quale sgorga l'inesauribile molteplicità di tutti gli esseri individuali. Scaturigine di ogni modo e forma di vita e, insieme, principio di bellezza e armonia universale, la Natura compie l'opera di Dio, continuando il miracolo della creazione, attribuendo a tutte le cose la loro struttura universale, il loro fine e la loro particolare perfezione. Essa è dunque, come il Demiurgo platonico o, meglio, come l'anima mundi di cui si parla nel Timeo platonico, l'intermediaria tra le Idee divine e l'ordine fisico, tra la perfetta, immutabile perfezione degli archetipi universali e la loro realizzazione nel fluire perenne delle cose mondane. Perciò la maggior colpa che l'uomo possa compiere è appunto la ribellione alle leggi di Natura e, in particolare, l'eversione del giusto ordine dell'amore sessuale, mediante il quale Imeneo, sposo di Venere, e il suo figlio Cupido, regolano il perpetuo ripetersi delle generazioni e la continuità della specie umana. L'adulterio di Venere che, nella sua unione con Antigamo (il ‛ nemico del matrimonio '), ha generato Iocus, ha infatti introdotto nell'ordine naturale una radicale perversione che sembrerebbe invalidare il disegno divino dell'universo e impedire il giusto procedere di tutte le cose mondane. Perciò la satura si conclude con l'intervento di un altro personaggio, Genius, presentato come un sacerdote della Natura, il quale scaglia contro tutti i peccatori contro natura (ma soprattutto contro i maghi e i sodomiti) il suo definitivo anatema."
Enciclopedia Dantesca
" Figlia di Dio e madre delle cose,
vincolo del mondo e suo stabile nesso,
bellezza della terra, specchio delle cose che passano,
luce del mondo;
pace, amore, virtù, governo, potere,
ordine, legge, fine, via, guida, origine,
vita, luce, splendore, forma, immagine,
regola del mondo;
tu che governi con le tue redini il mondo,
che stringi d’un nodo concorde tutte le cose
che tu hai stabilito, e col cemento della pace
unisci cielo e terra;
tu che applichi le idee pure di Noûs
e forzi ogni specie di esseri,
tu che rivesti di forme la materia e con le tue dita
dài forma alla forma"
( Canto alla Natura di Alano di Lilla, Liber de planctu naturae)
(1) Planctu Naturae si può trovare in latino : http://www.documentacatholicaomnia.eu/03d/1128-1202,_Alanus_de_Insulis,_Liber_de_Planctu_Naturae,_LT.pdf
gdg
Ad Alano si sono ispirati Chrétien de Troyes con i suoi romanzi cavallereschi, Guillaume de Lorris ( Le Roman de la Rose ) , Jean de Meun's ( che riprese il Roman de la Rose lasciato incompiuto ), Dante e Chaucer ( La Casa della Fama ).
John di Garland ha scritto di lui nel 1252 che era un "bardo ispirato", che "ha aumentato considerevolmente la ricchezza dell'insegnamento a Parigi", che ha inoltre "addomesticato" gli eretici e che era "più grande di Virgilio e più affidabile di Omero."
Alano ha tratto ispirazione da Gilbert di Poitiers nonché dal platonico Thierry di Chartres ma, sopratutto, da Bernardus Silvestris , noto anche come Bernardo di Tours, autore della Cosmographia conosciuta anche come De Universitate Mundi .
La Cosmographia è un lungo poema in distici elegiaci dove la Natura si lamenta con Noys ( Divina Provvidenza ; greca νοῦς ) che Hyle (Materia Primordiale; greco ὕλη ), è caotica e informe e chiede a Noys che ordine e forma siano imposti alla materia confusa. Noys separa i quattro elementi : fuoco, terra, acqua e aria dalla materia primordiale.Vedendo che i risultati sono buoni, viene generata l' Anima del Mondo , o Endelechia , quale sposa del Mundus. Il loro matrimonio è la sorgente della vita nell'universo.
"Nel De Planctu, più che il pretesto iniziale della satura (la condanna della sodomia, segno di una generale eversione delle leggi naturali e divine), ha particolare importanza la raffigurazione dominante della Natura, vera protagonista del dramma cosmico concepito da A. e raffigurata come l'eterna potenza produttrice e generatrice dalla quale sgorga l'inesauribile molteplicità di tutti gli esseri individuali. Scaturigine di ogni modo e forma di vita e, insieme, principio di bellezza e armonia universale, la Natura compie l'opera di Dio, continuando il miracolo della creazione, attribuendo a tutte le cose la loro struttura universale, il loro fine e la loro particolare perfezione. Essa è dunque, come il Demiurgo platonico o, meglio, come l'anima mundi di cui si parla nel Timeo platonico, l'intermediaria tra le Idee divine e l'ordine fisico, tra la perfetta, immutabile perfezione degli archetipi universali e la loro realizzazione nel fluire perenne delle cose mondane. Perciò la maggior colpa che l'uomo possa compiere è appunto la ribellione alle leggi di Natura e, in particolare, l'eversione del giusto ordine dell'amore sessuale, mediante il quale Imeneo, sposo di Venere, e il suo figlio Cupido, regolano il perpetuo ripetersi delle generazioni e la continuità della specie umana. L'adulterio di Venere che, nella sua unione con Antigamo (il ‛ nemico del matrimonio '), ha generato Iocus, ha infatti introdotto nell'ordine naturale una radicale perversione che sembrerebbe invalidare il disegno divino dell'universo e impedire il giusto procedere di tutte le cose mondane. Perciò la satura si conclude con l'intervento di un altro personaggio, Genius, presentato come un sacerdote della Natura, il quale scaglia contro tutti i peccatori contro natura (ma soprattutto contro i maghi e i sodomiti) il suo definitivo anatema."
Enciclopedia Dantesca
" Figlia di Dio e madre delle cose,
vincolo del mondo e suo stabile nesso,
bellezza della terra, specchio delle cose che passano,
luce del mondo;
pace, amore, virtù, governo, potere,
ordine, legge, fine, via, guida, origine,
vita, luce, splendore, forma, immagine,
regola del mondo;
tu che governi con le tue redini il mondo,
che stringi d’un nodo concorde tutte le cose
che tu hai stabilito, e col cemento della pace
unisci cielo e terra;
tu che applichi le idee pure di Noûs
e forzi ogni specie di esseri,
tu che rivesti di forme la materia e con le tue dita
dài forma alla forma"
( Canto alla Natura di Alano di Lilla, Liber de planctu naturae)
(1) Planctu Naturae si può trovare in latino : http://www.documentacatholicaomnia.eu/03d/1128-1202,_Alanus_de_Insulis,_Liber_de_Planctu_Naturae,_LT.pdf
gdg