La "chasse"all'unicorno.
Una recente analisi del celebre arazzo attribuisce a Jean Perréal ( detto anche Jehan de Paris o anche Johannes Parisienu )l’ideazione di questo capolavoro realizzato fra il 1495 e il 1505. Perréal era un ritrattista di successo nonché architetto, scultore , alchimista ( autore del componimento La complainte de nature à l'alchimiste errant ). Carlo di Borbone, Carlo VIII, Luigi XII e Francesco I, si avvalsero- stimandolo molto- dei suoi servigi. Genio poliedrico,Perréal ha progettato medaglie , monumenti funebri e fu anche sceneggiatore di teatro nonché di particolari cerimonie come il matrimonio del re Luigi XII e Maria Tudor. Perréal elaborò i bozzetti per la tomba di Francesco II, duca di Bretagna , che fu poi realizzata dallo scultore francese Michel Colombe nella cattedrale di Nantes, tomba resa celebre in tutto il mondo dall'Adepto Fulcanelli. Nella composizione di cui sopra, l’animale favoloso immerge il proprio corno nel ruscello che raccoglie l’ acqua viva della fontana al centro dell'opera d'arte. Un cervo osserva la scena e tutt’intorno, rigogliosa e fiorente la vegetazione fa da corona ad una grande eccitazione. Ma lasciamo la parola all’autore del De Lapide Philosophico, il celebre alchimista Lambsprinck, che nella terza figura così si esprime fugando ogni ragionevole dubbio: Les philosophes proclament hautement
Que l'on trouve deux bêtes sauvages dans cette Forêt.
La première, alerte, belle et bien bâtie:
Un grand, fort et robuste Cerf.
L'autre, une Licorne, chère au Sage.
Tous deux se cachent parmi les bois,
Mais bienheureux, dirons-nous, l'homme
Qui les piégera dans un filet et les capturera!
Les Maîtres aussi, à mots couverts,
Nous les montrent et font voir qu'en tous lieux
Ces deux animaux errent dans la Forêt.
Toutefois, on doit comprendre par cette Forêt une seule chose
Car si nous considérons vraiment la base,
C'est du Corps que la forêt reçoit son nom.
Alors on trouvera aussi certainement et justement
Que c'est de l'Esprit que provient la Licorne.
Le Cerf ne désire vraiment pas d'autre nom
Que celui d’Âme et personne ne le lui dérobe.
Mais il est juste aussi que soit nommé le Maître
Qui, par l'Art, les conduit et les dompte
Pour les diriger et les faire descendre dans la Forêt
Afin qu'ensemble ils restent unis.
Nous lui attribuerons aussi en partage
D'avoir atteint le Fleuve d'Or
Et de pouvoir maintenant triompher,
Nouvel Auguste, dans son magique empire.
gdg
NOTA. La pratica dell'uso antivenefico dei corni di unicorno (in realtà probabilmente rari denti di narvalo, corna di orice o falsi costruiti unendo e intagliando ossa di animali diversi) aveva una certa diffusione nell'Europa Medioevale. Nell'inventario del tesoro papale di Papa Bonifacio VIII del 1295, veniva riportata menzione, per la prima volta nella documentazione papale (anche se l'uso era già diffuso da tempo presso le corti dei sovrani europei), di quattro corni di unicorni, lunghi e contorti, utilizzati per fare l'assaggio di tutto ciò che era proposto al papa.